Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo. La maledizione del Titano (vol. 3) – Rick Riordan

Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo. La maledizione del Titano (vol. 3) – Rick Riordan

libro

Titolo: La maledizione del Titano

Autore: Rick Riordan

Editore: Mondadori

Genere: fantasy

Pagine: 352

Prezzo: 11,40


Trama libro

Creature sepolte da millenni sono tornate alla luce, pronte a servire i Titani contro gli dei dell’Olimpo. Percy Jackson, insieme a Talia e Annabeth, dovrà intraprendere un viaggio ai confini del cielo e sfidare una ferale profezia. 


Autore

Rick Riordan è uno scrittore statunitense conosciuto in tutto il mondo per la sua saga “Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo” composta da cinque volumi: “Il ladro di fulmini” , “Il mare dei mostri, “La maledizione del Titano”, “La battaglia del labirinto”, “Lo scontro finale“. A questa seguiranno le saghe correlate “The Kane Chronicles” sulla mitologia egizia; “Percy Jackson e gli eroi dell’Olimpo“, sulla mitologia romana; “Percy Jackson. Le sfide di Apollo“, saga finale del protagonista; “Magnus Chase e gli dei di Asgard“, sulla mitologia norrena. Dieci anni dopo il successo dei primi libri Riordan riprende in mano le sorti di Percy con un nuovo seguito “Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo. Il calice degli dei“.


Recensione libro

È davvero possibile che una saga migliori libro dopo libro? Pare proprio di sì, e Rick Riordan sembra aver trovato la formula magica. Ogni nuova avventura di Percy Jackson è più vivace, più elettrizzante e, soprattutto, più divertente della precedente. L’ironia è ormai il suo marchio di fabbrica, e Percy non perde mai occasione per prendersi in giro e ridere di quel mondo mitologico in cui si è ritrovato quasi per caso. Quello che più mi conquista, però, è la naturalezza con cui Riordan scrive di adolescenti che sembrano davvero adolescenti, e non adulti travestiti da ragazzi (un difetto ormai comune nel fantasy odierno dove ragazzi appena quindicenni vivono come se ne avessero venti). Percy, che ha messo piede al Campo Mezzosangue a dodici anni, qui ne ha quattordici: resta un ragazzino con pensieri, emozioni e reazioni perfettamente in linea con la sua età. È proprio questa ingenuità, mescolata a un candore disarmante, che lo rende irresistibile. E questa caratteristica di Riordan si nota ancora di più nel modo in cui Percy si rapporta agli altri personaggi: le sue emozioni sono autentiche, mai forzate, soprattutto nella parte romance. Una cotta è una cotta, nulla di più e nulla di meno.

Un altro punto di forza della scrittura di Riordan è la capacità di infilare piccole frecciatine verso il nostro mondo: battute, osservazioni, giudizi… tutto è condito da un’ironia affilata. Un lettore disattento potrebbe non notarlo, ma dietro le avventure intrise di mitologia si nasconde un ritratto della nostra società, con i suoi difetti, le sue incoerenze e quelle abitudini poco edificanti che l’autore non esita a stuzzicare. In poche parole: nessuno si salva dal suo sguardo.

«Questa è l’età media delle mie Cacciatrici, prima che si perdano. Prima che crescano. Che si innamorino dei ragazzi. Che diventino sciocche, tormentate, insicure. Prima che dimentichino se stesse.»

In questa terza avventura Percy non è mai solo: accanto a lui ci sono i compagni fidati e nuovi alleati, così come nuovi nemici, mentre una profezia minacciosa incombe a ogni pagina, portando con sé perdite, sacrifici e scelte difficili. Ritornano i grandi temi che ormai conosciamo: amicizia, lealtà, fiducia, giustizia. Sentimenti ed emozioni che emergono soprattutto tra i ragazzi del Campo Mezzosangue, mentre gli dèi rimangono distanti, incapaci di affetto, persino come genitori. Eppure, se loro non riescono a donare amore, ci penso io: ormai legata a questi giovani eroi, incantata dall’immaginazione inesauribile di Riordan e da un universo che sa essere duro, ma sempre magnetico, continuo a leggere con il fiato sospeso, chiedendomi se la profezia che pende su Percy nasconda, da qualche parte, il finale che merita.