Abbaiare stanca – Daniel Pennac

Abbaiare stanca – Daniel Pennac

Titolo: Abbaiare stanca

Autore: Daniel Pennac

Editore: Salani

Genere: romanzo per bambini

Pagine: 190

Prezzo: 8,00

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Trama

Il Cane ha finalmente trovato un equilibrio con la sua piccola padrona, Mela. Un rapporto fatto di amicizia, lealtà, affetto, cura reciproca. Eppure, c’è qualcosa che non va, Il Cane lo sente. Il Muschioso e la Spepa lo detestano fin dall’inizio, certo, ma ora ancora di più e lui ha la sensazione che nascondano qualcosa. Forse è per questo che sono tornati gli incubi: la notte, stretto tra le braccia di Mela, che gli sussurra parole di conforto per calmarlo, Il Cane sogna la sua vita precedente, i brutti momenti che ha vissuto prima di trovare una padrona come gli aveva consigliato Muso Nero. Aaah! Muso Nero…quanto gli manca ora quella bastardina che l’ha trovato mezzo affogato in un secchio e lo ha cresciuto amorevolmente. L’ultima cosa che gli ha detto è stata di lasciare la discarica e andare in città. Forse sperava che Il Cane avrebbe trovato una famiglia che lo avrebbe adottato.

Invece Il Cane ha trovato solo il Canile e tanti amici che non ne sono mai usciti. Dopodiché è arrivata Mela, con la sua voce stridula e i suoi capricci, e Il Cane si è ritrovato in un appartamento di Parigi, relegato in un misero corridoio. Poi il litigio con la sua padroncina, la fuga, altri amici di strada e altre avventure, e infine di nuovo Mela, dispiaciuta e mortificata. Ora è tutto perfetto. Così, quando durante il viaggio per la villeggiatura estiva, Il Cane viene fatto volare dal finestrino e rotola giù per la scarpata, ha in mente un solo pensiero, nitido e feroce. Vendetta.


Autore

Daniel Pennac è uno scrittore francese nato nel 1944. Pessimo alunno fin dalle elementari, anche a causa della sua dislessia, troverà solo al liceo un professore che lo spingerà verso la scrittura, intuendo il suo potenziale. Dopo un inizio stentato, riscuote il successo con “Il paradiso degli orchi, primo capitolo di quella che sarà la saga Malaussène, scritto per una scommessa tra amici, che lo avevano sfidato a scrivere un giallo.

La sconclusionata famiglia gli porterà fortuna: seguiranno infatti “La fata carabina”, “La prosivendola”, “Signor Malaussène”, “La passione secondo Thérèse” e “Ultime notizie dalla famiglia“. Scrive anche alcuni romanzi per ragazzi, tra cui “Ernest e Celestine“, “L’occhio del lupo” e “Abbaiare stanca“, e un saggio sulla scuola “Diario di scuola“. A 18 anni dall’uscita dell’ultimo libro della famiglia Malaussène, torna in libreria con “Il caso Malaussène: Mi hanno mentito”.


Recensione

E’ il secondo romanzo per bambini che leggo di Daniel Pennac e onestamente l’ho apprezzato molto più de “L’occhio del lupo“. Ho ritrovato in questo racconto alcuni elementi di quella scrittura che tanto amo, del mio Pennac, quello per adulti. Uno stile spezzato, frettoloso a volte, quasi scoordinato. Frasi brevi e incisive, un’ironia spesso triste, pensieri sparsi nel racconto. Nonostante queste caratteristiche eccentriche, il libro vanta una scorrevolezza adatta a bambini e ragazzi, che credo non abbiano nessuna difficoltà nel leggerlo. E’ una storia triste e allegra insieme quella di Il Cane, che si, si chiama proprio così, perché un nome più originale Mela non è riuscita a trovarlo e per lei, da quando l’ha visto dietro le sbarre del Canile, quel cucciolo è sempre stato solo Il Cane.

Una vita vissuta tra molti amici a quattro zampe, Daniel Pennac ci mostra l’altra faccia della verità, quella vista dal basso. E così il piccolo bastardino brutto e sfortunato ci trascina nelle sue avventure, che lo porteranno a conoscere la vita di strada, nella discarica di Nizza, e poi quella d’appartamento, a Parigi. Tanti dispiaceri nella sua breve vita, tante sfortune e tante perdite, finché non trova Mela e si convince che sia la padrona perfetta e che la sua vita sia finalmente cambiata. Ma non puoi mai sapere cosa il destino ha in serbo per te.

Si può essere al colmo della felicità, ma non si è mai al riparo dall’infelicità (e viceversa, per fortuna).

Il Cane ha paura, non si fida di tutta questa felicità, sembra troppo bella per essere vera e aspetta che da un momento all’altro la dura realtà della vita arrivi a destabilizzare tutto. Non è difficile anche per noi vivere nell’incertezza del domani, con l’incubo che tutto finisca? A volte è il motivo per cui non riusciamo ad apprezzare la felicità, quando ce l’abbiamo, perché viviamo nell’attesa dell’ombra che verrà a oscurarla. E’ solo quando questa arriva davvero che ci accorgiamo di quanto in verità eravamo felici. Quando Mela perde interesse per lui, Il Cane si sente perso e si convince che la responsabilità sia solo sua. I suoi amici di strada lo avevano avvertito che ai padroni bisogna insegnare bene le regole della convivenza.

Comunque, è stata colpa mia. L’avevo ammaestrata male…

Dovrà fuggire da casa, fare nuove amicizie, patire la fame e la solitudine, per capire che il problema tra lui e Mela era la mancanza di rispetto reciproco. Così, quando tornerà da lei, entrambe avranno avuto tempo di imparare che per amarsi devono non solo prendersi cura uno dell’altro, ma lasciarsi i propri spazi.

Ognuno ha la sua vita: è il segreto dell’amicizia.

Come consiglia lo stesso Pennac alla fine del libro, se avete un cane non siate né ammaestratori né ammaestrati. Un cane non è un giocattolo che deve rispondere ai vostri comandi e sia voi che lui dovete mantenere la vostra libertà e rispettare le necessità dell’altro. Solo così entrambe potrete mantenere la vostra dignità. Quello che Il Cane ha imparato in strada, condividendo la vita con altri cani randagi e gatti senza padrone, è l’importanza dell’amicizia vera, il coraggio, la solidarietà, la condivisione. E quando tornerà da Mela, che nel frattempo avrà capito l’errore commesso con lui, Il Cane sarà un compagno nuovo, fedele e leale.

non mangia la zuppa perché è irritato. Ed è irritato perché Mela è irritata. E Mela, quando è irritata, non mangia la minestra. Allora, neanche lui. Mai. Solidarietà.

Insomma, ragazzi, una bella storia raccontata solo per voi, con quella capacità naturale dello scrittore di farvi affezionare ai suoi protagonisti, che in breve diverranno vostri amici. Una storia di amicizia. Un storia di solidarietà. Un avvertimento per chi intende adottare un cane che una decisione simile implica il “per sempre” (quindi se credete che potreste liberarvi di lui senza troppe lacrime, fate un favore a entrambe e passate oltre. Non avete bisogno di un cane e di sicuro lui non ha bisogno di voi). Una storia di coraggio e determinazione nell’affrontare i cambiamenti che la vita ci pone davanti quando non ce lo aspettiamo.

Il problema, con la vita, è che anche quando non cambia mai, cambia continuamente.

E allora siate pronti a cambiare. Non sempre un cambiamento è negativo. A volte è solo l’inizio di un’altra meravigliosa avventura.


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