
Céline, leggenda di una lupa – Marianna De Angelis

Titolo: Céline, leggenda di una lupa
Autore: Marianna De Angelis
Editore: Bookabook
Genere: romanzo
Pagine: 87
Trama
Matteo sta facendo ordine nell’appartamento della madre, morta da poco, quando trova uno scatolone pieno di cartacce nascosto nell’armadio. Convinto dalla moglie a controllare cosa contenga, prima di gettarlo via, scopre quello che la donna gli ha nascosto fin dalla nascita. Quel padre di cui in casa non si è mai parlato, e che Matteo non ha potuto conoscere, è su un articolo di giornale custodito gelosamente. E così, il ragazzo apprende dell’incidente avvenuto durante un’escursione alpina, in cui una valanga travolse tre alpinisti, due dei quali rimasero uccisi. Uno di questi era Jean, il padre di Matteo.
Mille idee turbinano nella mente del giovane: il padre aveva la stessa sua passione per la montagna; uno dei tre amici si è salvato e potrebbe essere ancora vivo, ma soprattutto sarebbe l’ultima persona ad averlo visto vivo. Deciso a trovarlo, Matteo prepara zaino e attrezzatura e raggiunge la Valle Maira, dove ha scoperto la baita in cui pare viva il vecchio alpinista. Quando finalmente la raggiunge, scopre con dispiacere che il proprietario deve essere assente da almeno due giorni. Sul tavolo ha lasciato un diario. Matteo non può fare a meno di aprirlo.
E’ in questo modo che scopre cosa accadde davvero quel giorno di tanti anni prima. L’escursione avrebbe dovuto portare i tre amici dai monti sopra Cuneo fino al confine francese, ma una bufera li costrinse a passare la notte in una piccola locanda nella vallata. Lì, tra un bicchiere di vino e l’altro appresero da altri ospiti la storia di una leggendaria lupa di nome Céline, che si aggira sui monti aiutando i dispersi. Inquietati dalla storia e dalla neve non ideale per la salita, i tre ragazzi ripresero comunque l’escursione la mattina dopo. Ma la montagna quel giorno non era dalla loro parte e una valanga li trascinò a valle, uccidendo Jean e Pier.
Un anno dopo, il loro amico era ancora ossessionato dalla vicenda. Convinto di aver sentito ululare un lupo appena prima di essere salvato dai soccorsi, decise di tornare su quel passo per capire cosa fosse andato storto e cercare la leggendaria lupa. Durante la sua escursione scoprì invece qualcosa che cambiò la sua vita.
Autore
Marianna De Angelis è nata a Moncalieri nel 1972. Esordisce nella scrittura con due opere per bambini “Dolly and me. Marty un’imprenditrice di successo” e “Mamma, hai scritto una favola?”. Questo è il primo romanzo scritto per un pubblico di adulti.
Recensione
“Céline, leggenda di una lupa” è uno di quei libri con i quali passare un paio d’ore di piacevole distacco dalla realtà. Più che un romanzo, io lo considero un racconto lungo. Sono 80 pagine che scorrono fluide e veloci senza che il lettore se ne accorga. Il linguaggio è semplice e quotidiano e lo stile di scrittura scorrevole e lieve. Credo che questo sia dovuto al fatto che l’autrice proviene da romanzi per bambini e che sia riuscita a mantenere, anche in questo primo esperimento per adulti, uno scritto accessibile a ogni età.
Il racconto, anche se inizia lento e pacato, trascina presto il lettore in una storia intensa, vera, ma impregnata di elementi favoleggianti, che si legge tutta d’un fiato. Il protagonista non è Matteo, come sembra all’inizio, bensì l’unico sopravvissuto all’incidente fra i tre amici alpinisti, di cui non conosciamo il nome.
Devo dire che avrei gradito una maggiore profondità del personaggio, una sua caratterizzazione più precisa che avesse potuto dare una maggiore consistenza al legame tra la leggenda di Céline e la vita stessa dell’uomo. La storia della lupa è interessante e apre la strada a molti possibili scenari che ci aspettiamo di trovare alla fine del libro. È stato quindi con un minimo di delusione che ho scoperto come sia stata solo uno sfondo sul quale inserire le vicende personali del protagonista e un’occasione per farlo ragionare sul suo futuro.
Credo che la vera protagonista della storia sia l’incapacità del proprietario del diario di inseguire i propri interessi e le proprie attitudini, lasciandosi trascinare da una vita già pianificata, dal benessere di un bell’appartamento, dalla comodità di un’esistenza agiata. Lo scontro con la vita reale, dopo l’incidente in cui perde i suoi due migliori amici, lo costringono a fare la scelta che da solo non avrebbe mai intrapreso, nonostante si sentisse già da tempo insoddisfatto e incompleto.
Quella che conducevo era semplicemente un’esistenza trascinata a stenti collezionando errori. Non vedevo il futuro e non vivevo il passato.
Ripercorrendo la scalata che tanti anni prima lo ha portato a un soffio dalla morte, l’uomo si rende conto di aver solo sprecato tempo prezioso, accontentandosi di vivere una vita che non gli appartiene.
La morte mi aveva risparmiato dandomi un’altra chance, e io sprecavo ogni giorno focalizzando il mio pensiero su quella che mi sembrava la priorità: dimenticare.
Ma forse, per quanto uno ci provi, non è possibile soffocare i propri desideri e i propri sogni senza esserne distrutti. E l’unico sopravvissuto dei tre ragazzi dovrà affrontare, alla fine, l’escursione più impegnativa: quella della vita.
Il libro non mi ha convinta del tutto; ho avuto la sensazione che mancasse qualcosa, come se gli elementi introdotti non avessero trovato il loro giusto svolgimento. Ma nonostante le lievi mancanze ve lo consiglio se volete rilassarvi con una lettura d’evasione armoniosa e delicata.
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