Divergent – Veronica Roth

Divergent – Veronica Roth

Titolo: Divergent

Autore: Veronica Roth

Editore: DeAgostini

Genere: fantascienza

Pagine: 480

Prezzo: 10,00


Trama

Sono passati decenni dalla Grande Pace che ha messo fine alle ostilità sul pianeta e la popolazione di Chicago è chiusa all’interno di un recinto costantemente sorvegliato, per proteggerla dai pericoli esterni. All’interno, invece, i cittadini sono divisi in cinque Fazioni che hanno il compito di soddisfare le diverse esigenze: i Pacifici coltivano l’amicizia, i Candidi l’onestà, gli Eruditi la sapienza, gli Abneganti l’altruismo e gli Intrepidi il coraggio. Beatrice è alla vigilia dei suoi sedici anni e come tutti i ragazzi della sua età deve scegliere in quale fazione vivere, rinnegando tutte le altre. Per aiutarli nella scelta, il governo organizza ogni anno dei test attitudinali, ma quando tocca a Beatrice qualcosa va storto: il sistema non riesce a inserirla in una sola fazione e il suo test è inconcludente. Beatrice è una Divergente e l’unica cosa che sa è che deve mantenere il segreto, se vuole restare viva.

Confusa e preoccupata, alla Cerimonia della Scelta rinnega la sua famiglia di Abneganti, convinta di non essere abbastanza altruista per restare nella fazione e sceglie invece gli Intrepidi, desiderosa di non avere più regole. Ma quando inizia l’addestramento si ritrova in un mondo diverso da quello che immaginava: gli Intrepidi non sono più quegli esempi di coraggio, lealtà, fratellanza di cui ha sentito raccontare fin da bambina. L’iniziazione è crudele e severa e solo dieci di loro potranno restare, mentre gli altri diventeranno Esclusi, gli abbandonati dalla società. Mentre cerca disperatamente di passare le prove, difendendosi dai compagni che cercano di rallentarla, Tris deve nascondere il suo segreto anche a Quattro, il severo e freddo istruttore che inizia a osservare i suoi successi con troppo interesse. Troppo presa a nascondere la sua Divergenza, non si accorgerà che le cose, fuori dalla sede degli Intrepidi, stanno cambiando rapidamente, e che la comunità è in pericolo.


Autore

Veronica Roth è una scrittrice statunitense laureata in scrittura creativa. E’ divenuta famosa a soli 23 anni con il romanzo “Divergent“, primo capitolo di un saga distopica fantascientifica che nel 2012 è rimasto per tre mesi nella classifica dei bestseller americani, e ancora oggi è tra i libri più venduti al mondo. La saga comprende anche “Insurgent“, “Allegiant” e “Four“. Nel 2017 è uscita una nuova dilogia “Carve the mark” composta da “I predestinati” e “Il destino divide“.


Recensione

C’è un solo specchio a casa mia. Secondo le regole della nostra fazione, mi è permesso starci davanti una volta ogni tre mesi, il secondo giorno del mese, quello in cui mia madre mi taglia i capelli.

Un incipit piuttosto semplice, eppure mi è rimasto impresso come pochi hanno saputo fare. Sarà perché “Divergent” è stato uno dei primi distopici che ho letto, o forse perché non riuscivo a immaginare un mondo simile a quello in cui Tris deve vivere, ma la comunità di Chicago mi ha sorpresa, sconvolta e incuriosita fin dall’inizio. In più, oltre a una storia che fin dalla sua uscita risulta essere subito differente e indimenticabile, Veronica Roth unisce una scrittura che posso definire solo catalizzante. Non solo è scorrevole, fluida, quotidiana e interessante, ma riesce a catturare l’attenzione del lettore, che fa fatica a lasciare la storia. I personaggi sono ben caratterizzati e vividi, ognuno con le sue peculiarità che gli derivano dalla propria fazione. Innamorarsi di Tris è questione di poche pagine, per quella sua necessità di trovare la propria strada, per le sue incertezze, per il suo senso di inadeguatezza nei confronti dei genitori e della sua fazione e per quella sua voglia di essere diversa.

Sullo sfondo, una Terra completamente differente, un futuro che sembra un incubo, ma che per loro è l’unica realtà che conoscono. Dopo la guerra finale e la Grande Pace, Chicago (e forse tutte le altre città del mondo, ma Tris non ne ha la certezza) si è chiusa su se stessa, ergendo un confine invalicabile che la protegge dai pericoli esterni (anche se nessuno sa quali siano). La nuova comunità, quella sopravvissuta al conflitto, ha capito che le guerre sono state causate dall’uomo e dalla sua inclinazione al male e per evitare che il passato potesse ripetersi ha creato un’organizzazione che per decenni è parsa perfetta. I cittadini sono stati divisi in cinque fazioni, ognuna delle quali persegue la qualità che ritiene fondamentale per l’uomo. Il governo della città è stato affidato nelle mani degli Abneganti, che grazie al loro altruismo furono considerati incorruttibili. Così, per decenni l’uomo ha vissuto in pace. Ma quanto può durare un sistema così idilliaco e forzato allo stesso tempo?

Gli esseri umani non riescono a essere buoni per molto tempo, senza che il male si insinui di nuovo tra loro e li riavveleni.

Quando sono state create, le fazioni avevano degli ideali buoni e giusti, poi il tempo è passato e altri sentimenti hanno cambiato sia gli Intrepidi che gli Eruditi, portandoli a commettere lo stesso errore di sempre: ricercare il potere. Invece di proteggere la popolazione, la nuova generazione di Intrepidi che conosce Tris si lascia vincere dalla voglia di infrangere le regole, di dimostrare il proprio coraggio, anche quando non viene richiesto.

E’ l’orgoglio che ha ucciso Al, ed è questo il difetto che c’è nel cuore di tutti gli Intrepidi. Anche nel mio.

Quando Tris scopre di essere Divergente non riesce a comprendere davvero la pericolosità della sua diversità: ogni fazione condiziona i suoi membri a pensare e agire in un determinato modo, secondo uno schema comune. Le menti dei divergenti, invece, non riescono ad accettare di essere confinate in un unico modo di pensare e per questo non possono essere controllate. Da qui la loro minaccia al sistema su cui si basa la nuova società, che risulta estremamente affascinante: la convinzione che tenendo separati i vari gruppi della popolazione in base alle loro attitudini comportamentali si può riuscire a mantenere la pace. In realtà, come si vedrà, la mente dei divergenti sta cercando semplicemente di riprendere possesso della capacità di pensare liberamente, di prendere decisioni in modo autonomo, a dimostrazione del fatto che la natura dell’essere umano non può essere costretta in rigidi schemi imposti dalle autorità nemmeno se questo serve al benessere della comunità. E forse, dopotutto, non è davvero necessario che un essere umano sia costretto a scegliere tra le sue diverse qualità: perché non può essere coraggioso, leale, saggio e onesto allo stesso tempo?

Divergent” è un romanzo unico, affascinante, originale, inquietante a volte, e adrenalinico. La scelta di narrare in prima persona aumenta l’empatia con Tris, che seguiamo nelle sue incertezze, nello sforzo che fa per adeguarsi a una fazione che si dimostra subito più violenta e crudele di quello che credeva. Quello che Tris desidera è dimostrare di essere coraggiosa, di essere un’Intrepida, anche se scoprirà a sue spese che ci sono diversi tipi di coraggio e non tutti sono positivi.

«C’erano alcune cose che avevo bisogno di imparare.»

«A essere coraggiosa, per esempio?» domanda tranquillamente mio padre.

«A essere altruista» lo correggo. «Spesso sono la stessa cosa.»

Insomma un inizio di saga promosso a pieni voti, con due protagonisti indimenticabili e complessi, dalla testarda Tris allo scontroso e freddo Quattro, che si rivelerà molto più interessante e sfaccettato di quello che può sembrare all’inizio. Il finale lascia con mille interrogativi e tanta voglia di proseguire la storia, soprattutto ora che Tris ha finalmente capito chi è, e per cosa vuole combattere.

Noi crediamo negli atti di coraggio ordinario, nel coraggio che spinge una persona a ergersi in difesa di un’altra

(Dal Manifesto degli Intrepidi)


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