Gli Asburgo. Da Sissi a Zita – Raffaella Ranise

Gli Asburgo. Da Sissi a Zita – Raffaella Ranise

Titolo: Gli Asburgo. Da Sissi a Zita

Autore: Raffaella Ranise

Editore: Marsilio

Genere: biografia storica

Pagine: 178

Prezzo: 16,00


Trama

L’ultimo secolo dell’Impero austro-ungarico raccontato seguendo il filo delle vicende delle straordinarie figure femminili. Scavando nell’intimo delle persone al di là dei loro ruoli, l’autrice indaga con passione e accuratezza storica vite e sentimenti di numerose donne al centro della dinastia degli Asburgo, prime fra tutte Elisabetta, la mitica Sissi, imperatrice d’Austria e regina d’Ungheria fino alla sua morte nel 1898, e Zita di Borbone-Parma, la moglie dell’ultimo imperatore, Carlo, che regnò per appena due anni e la cui figura è stata a lungo trascurata. Per la prima volta riunite in un unico testo, Elisabetta e Zita appaiono due donne molto diverse tra loro, ma ciascuna con una grande personalità: difficile rimanere indifferenti di fronte a queste due sovrane belle e carismatiche, entrambe consapevoli del loro ruolo.


Autore

Raffaella Ranise è una scrittrice italiana che ha pubblicato titoli vari, tra cui “Rita Levi-Montalcini: aggiungere vita ai giorni”, “I Romanov. Storia di una dinastia tra luci e ombre e “Gli Asburgo. Da Sissi a Zita”.


Recensione

Se amate le biografie storiche e in particolar modo siete appassionati della figura intramontabile dell’imperatrice austriaca Elisabetta di Baviera, la nostra amata Sissi, vi consiglio di non lasciarvi sfuggire questo libro, per una serie di svariati motivi. Primo fra tutti lo stile di scrittura estremamente scorrevole, capace di catturare l’attenzione del lettore e tenerla viva fino alla fine. Non è facile per un’opera storica, che spesso può cadere in parti più lente. La Ranise, invece, sa dosare egregiamente i dettagli privati della vita dei protagonisti, ovviamente più affascinanti per un lettore, con le giuste spiegazioni storiche. Dopo un primo breve, ma utilissimo riassunto sulla longevità e la grandezza degli Asburgo (stiamo parlando di 700 anni di impero) l’autrice ci trascina nella vita della giovane Elisabetta, riportando notizie attendibili e reali sulla sua figura. Le poche volte in cui si avvicina all’illazione lo dichiara apertamente. Conoscevo già la storia dell’Imperatrice e mi ha sempre affascinato, complice ovviamente la serie di pellicole cinematografiche che l’hanno resa immortale, grazie al volto della della dolce Romy Schneider. Come sottolinea subito l’autrice, la figura di Elisabetta è stata ben diversa dalla fanciulla solare e piena d’amore a cui siamo affezionati: molto più complessa, più sfuggente, più instabile di quanto vorremmo sapere. Eppure proprio per questo motivo risulta molto più interessante scoprire cosa è successo davvero dal suo improvviso matrimonio alla sua morte.

Questo libro svela in modo chiaro e affascinante gli eventi che hanno portato alla sua ascesa al seggio imperiale a fianco di Francesco Giuseppe, al suo cambiamento negli anni, alla sua insofferenza per la corte e per Vienna e ai motivi per cui viaggiò senza mai fermarsi. Ho apprezzato molto i piccoli dettagli scoperti durante la lettura, che me ne hanno restituito un’immagine diversa ma sicuramente più reale: mi ha sorpreso, per esempio, scoprire che il soprannome con cui è diventata famosa è frutto probabilmente di un errore (la famiglia la chiamava Lisi e forse a corte divenne prima Sisi e infine Sissi). Mi è dispiaciuto sapere che nonostante abbia combattuto per crescere i figli, in realtà non abbia mai avuto un grande amore per i neonati. Ho scoperto una donna che a soli 27 anni aveva già vissuto fin troppe cose, che l’avevano cambiata per sempre soffocando la sua ingenuità e la sua allegria, per renderla una persona insofferente delle regole, che detestava la vita pubblica, e che ebbe un unico momento di interesse per la politica durante la questione ungherese.

È stata una vita difficile la sua, combattuta tra l’amore devoto per il suo Franzi e una depressione che non l’ha abbandonata fino alla fine. Una vita che si è consumata troppo velocemente, segnata dalle morti di due figli, dai tradimenti del marito, dalla necessità ossessiva di mantenersi in forma, cosa che la costringeva anche a otto ore di esercizio fisico al giorno. Elisabetta d’Austria è stata una regnante colta, intelligente, amante delle arti e dei viaggi, venerata in tutta Europa come la sovrana più bella mai vissuta. Ma è stata anche una donna che ha avuto un rapporto conflittuale con la sua posizione, e che forse avrebbe potuto fare di più per la corona asburgica, se solo questa non l’avesse resa così triste e non l’avesse costretta ad allontanarsi.

La sua inquietudine era diventata abitudine, la solitudine interiore un’amica fedele.

Un gabbiano di Nessundove io sono,

nessun lido considero mia patria,

nessun luogo, nessun posto a sé mi lega;

è di onda in onda invece che io volo. (dal suo Diario di poesie)

Oltre a Sissi, l’autrice ci accompagna all’interno della storia familiare degli Asburgo presentandoci figure vicine all’imperatrice, che sono state altrettanto interessanti e che spesso hanno influito sulla vita della stessa Sissi: dal caro Massimiliano, fratello di Francesco Giuseppe, e la sua sfortunata moglie Carlotta, al cugino Ludwig, tanto simile a lei; dal pronipote Carlo, ultimo imperatore, alla figura della moglie Zita, che oggi ha riacquistato il posto importante che le spetta al tramonto di una dinastia, durante la quale si è comportata da sovrana intelligente, devota e forte. E poi c’è lui, Francesco Giuseppe, un sovrano nato e cresciuto per governare, che ha amato la sua Austria tanto quanto sua moglie Sissi, creando tra loro quella rottura che la giovane, ingenua ragazzina bavarese non avrebbe immaginato. Fu un imperatore eccellente, onesto, attento ai suoi doveri anche se restio a qualunque cambiamento.

La sua dimensione fu la statica, non la dinamica; il suo compito fu mantenere, e non cambiare; il suo obiettivo fu lo status quo.

Un sovrano che, mentre Sissi fuggiva dal dolore delle numerose perdite nei suoi infiniti viaggi, affrontava invece silenziosamente i suoi dispiaceri. La sera in cui fu raggiunto dall’ultima tragica notizia dell’attentato a Elisabetta mormorò la celebre frase

Non mi viene dunque risparmiato nulla su questa terra.

Io ho amato ogni pagina di questo libro, che mi ha trascinata di nuovo all’interno di una delle dinastie più potenti e affascinanti che l’Europa ricordi. Se siete amanti della Storia vi consiglio di non lasciarvelo sfuggire.


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