Il GGG – Roald Dahl

Il GGG – Roald Dahl

Titolo: Il GGG

Autore: Roald Dahl

Genere: romanzo per ragazzi

Editore: Salani

Pagine: 215

Prezzo: 12,20

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Trama

Qualcosa risaliva la strada.

Qualcosa di nero…

Qualcosa di grande…

Una cosa enorme, magrissima e oscura.

E’ l’Ora delle Ombre a Londra, quel momento della notte in cui tutti dormono e gli esseri oscuri escono all’aperto e tengono il mondo in loro possesso. Questo è quello che hanno insegnato a Sofia quando era piccola, ma ha sempre creduto che fosse una favola. Eppure ora, quello che vede fuori dalla finestra dell’orfanotrofio in cui vive, è incredibilmente pauroso e molto reale. Vorrebbe nascondersi dietro la tenda, ma è troppo tardi! Un essere enorme la porta via con sé, in una terra lontana e desolata, dove imparerà che i giganti esistono e sono cattivi: di notte infatti vagano per la terra, affamati, mangiando poveri esseri umani.

Quello che l’ha rapita è per sua fortuna un’eccezione; il Grande Gigante Gentile, come si definisce lui, è contrario alla perfida abitudine dei suoi compagni, e mangia solo ripugnabili e disgustabili cetrionzoli. Il GGG nasconde Sofia nella sua caverna per evitare di farla divorare, mentre le racconta, nel suo curioso linguaggio, di come passa le notti a raccogliere i sogni e a rinchiuderli in barattoli di vetro per poi soffiarli nelle camere dei bambini.

Sofia è così orripilata dal pensiero che in giro per il mondo ci siano un Inghiotticicciaviva, un Trita-ossa, uno Spella-fanciulle e altri sei giganti che passano le notti a inghiottire i popolli, che convince il GGG a escogitare un piano per mettere fine a questa crudeltà. Insieme decidono di recarsi dalla Regina d’Inghilterra, intrufolandosi di nascosto a Buckingham Palace, per chiedere il suo aiuto nello sconfiggere i mostruosi assassini. Occorre trovare un modo, però, per convincerla che qualcuno mangia i suoi sudditi inglesi perché hanno un gustosissimo sapore di plum-cacca, quelli panamensi perché sanno di cappello o quelli eschimesi perché sono freschi come il gelato alla panna. Pare sia una fortuna essere spaniolio; il loro sapore di olio è così forte che i giganti non lo gradiscono!

Riusciranno una semplice babbina e un ratichico aborto di gigante a fermare nove mostri?


Autore

Scrittore norvegese del secolo scorso, Roald Dahl ha avuto una vita difficile e alquanto sfortunata, dalla quale ha saputo trarre insegnamenti e idee per le sue storie, tutte ambientate in un mondo magico, dove i bambini sono i veri protagonisti. Arruolatosi nell’Aviazione durante la Seconda Guerra Mondiale, subì un gravissimo incidente: il suo aereo cadde nel deserto africano, dove rimase disperso per giorni, riportando fratture craniche e perdita temporanea della vista. In seguito dovette soffrire a causa delle varie malattie della moglie e dei figli, alcuni dei quali morti prematuramente, dalle quali uscirà con un immenso interesse per i bambini.

Artista difficile da trattare per le case editrici, antisemita e misogino, ha saputo parlare ai ragazzi di tutto il mondo e soprattutto ai loro genitori. Oltre a Il GGG“, “La fabbrica di cioccolato“, “Matilde e Le streghe, che sono i suoi capolavori, forse in pochi sanno che suo è il soggetto di “Gremlins” (i piccoli mostriciattoli che lo attaccarono durante lo schianto nel deserto), che scrisse originariamente per la Disney. Quando la casa produttrice lo rifiutò, i diritti d’autore furono acquistati da un fortunato e lungimirante Steven Spielberg. Tra le altre opere “Due racconti“, “Il grande ascensore di cristallo”, “Gli sporcelli“.


Recensione

Dopo aver visto alcune tra le più felici trasposizioni cinematografiche dei suoi libri, “Il GGG” è stato il primo romanzo di Dahl che ho letto. Occorre abbandonare il preconcetto che si tratti di storie per bambini per godere davvero di una simile lettura. Roald Dahl è stata una felicissima sorpresa. Anche se la trama non è certo complessa (è pur sempre una favola), è di sicuro innovativa e lo stile dello scrittore è frizzante e brillante: ne deriva una scrittura scorrevole ma non banale.

Il modo in cui l’autore gioca con le parole è unico e riesce a incantare il lettore. Nel romanzo Dahl ha saputo inventare un linguaggio nuovo e divertente, che mentre ci fa sorridere (“io sa benissimo quello che parole vuole dire, ma in un modo o nell’altro le parole finisce sempre per intortiglintricarsi ”), ci fa anche ragionare.

Come spesso accade nei suoi libri, Dahl è irriverente nei confronti delle autorità, è polemico verso la nostra società e il modo in cui viviamo; mette in discussione tutto e tutti, senza preoccuparsi di offendere nessuno. Le tematiche che affronta con i suoi semplici testi sono sempre molto profonde. Dall’amicizia, che è alla base di questo racconto, all’accettazione del diverso. La piccola protagonista non è disturbata né dalle differenze fisiche del suo nuovo amico, né da quelle comportamentali. Non c’è ironia né derisione nei suoi tentativi di correggere il linguaggio strambo del GGG.

Torna inoltre, uno dei temi da cui Dahl è più toccato, quello della guerra e della sua assurdità. L’uomo è l’unico essere vivente che uccide i suoi simili senza necessità. I giganti mangiano gli uomini, è vero, e Sofia ne è traumatizzata; ma perché non si stupisce del fatto che l’uomo uccida l’uomo? In fondo i giganti lo fanno per sfamarsi, e anche l’uomo uccide gli animali per mangiarli, anche se questi non sono minimamente d’accordo. Alla fine, come conclude il Gigante, “ognuno fa regole che va bene solo a se stesso“.

Questa favola buona, ma allo stesso tempo sinistra e spaventosa, lascia l’adulto con alcuni interrogativi profondi sulla nostra razza, facendo arrivare i messaggi più importanti anche ai bambini, con ironia e qualche risata. Sono sempre mondi con uno sfondo negativo quelli dello scrittore, dove gli adulti non sono figure da seguire e l’umanità ha dimenticato tutti i suoi buoni principi. Ambienti sinistri, dove i bambini devono guardarsi le spalle continuamente e riuscire a cavarsela da soli. E dove, di solito, sono quelli che incarnano il messaggio positivo. Eppure i suoi personaggi risultano talmente surreali e divertenti da non destare paura nel piccolo lettore.

E’ una lettura che consiglio a tutti i ragazzi. E se lo trovate nella libreria di vostro figlio, fate come il Grande Gigante Gentile…

mai e poi mai l’avrebbe rubato…io l’ha imprestato per un pochino…Oh, da non più di ottant’anni, e tra poco lo restituirà da dove l’ha preso.


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