La lettera scarlatta – Nathaniel Hawthorne

La lettera scarlatta – Nathaniel Hawthorne

Titolo: La lettera scarlatta

Autore: Nathaniel Hawthorne

Genere: romanzo

Editore: Garzanti

Pagine: 154

Prezzo: 8,00

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Trama

Nuova Colonia del New England, America, fine 1600. La porta di legno della prigione di Boston si apre davanti a una folla silenziosa e grave, per lasciar uscire una donna con una neonata in braccio. La lettera in stoffa scarlatta, ricamata preziosamente in oro, che brilla sul suo petto, ricorda a tutta la comunità l’orrore e la gravità del peccato commesso. E’ la “A” del suo adulterio.

Hester Prynne è arrivata a Boston dall’Inghilterra, dove aveva da poco sposato un uomo di scienza molto più grande di lei, per il quale non nutriva amore. Impegnato con il suo lavoro, l’uomo aveva inviato la giovane sposa in America, promettendole di raggiungerla presto. Dopo due anni di separazione, quando ormai di lui non si avevano più notizie e si credeva morto, Hester si era macchiata della peggiore delle infamie per la rigida e devota cittadina puritana.

Seppur minacciata della dannazione eterna, la ragazza non aveva voluto rivelare il nome del suo complice e padre della bambina. Grazie all’intercessione del giovane parroco Dimmesdale, la pena di morte era stata commutata nell’obbligo di esporre la lettera infamante sul suo petto per tutta la vita. Così, fra il disprezzo dei parrocchiani, allontanata da tutti, Hester cresce la piccola Pearl prodigandosi per i più bisognosi, vivendo nell’ombra, riducendo al minimo i rapporti con il mondo esterno.

Ma in città due persone la osservano negli anni. Il pastore Dimmesdale, giovane e accalorato uomo di chiesa, che incanta i suoi fedeli per l’ardore dei suoi sermoni, ma la cui salute si fa sempre più cagionevole e il suo spirito sempre più dimesso, quasi fosse logorato dall’interno. E un medico misterioso, arrivato in città all’epoca dello scandalo.

Corroso dalla rabbia per essere stato tradito, il marito di Hester si è infatti infiltrato nella comunità sotto falso nome, con l’intento di smascherare il complice della moglie adultera e dare sfogo al suo odio e alla sua vendetta. Dopo sette anni di tormento e solitudine, i cittadini sembrano aver perdonato Hester, la cui vita dimessa e solitaria lascia credere che sia cambiata.

Se non sia turbata da moventi egoistici, la natura umana è per se stessa più portata all’amore che all’odio.

Quando finalmente sta per liberarsi della lettera che le pesa sul cuore, il senso di colpa del suo amante porterà tutti a un triste epilogo e la ragazza capirà che non spetta ancora a lei cambiare le regole tanto restrittive della società in cui vive.


Autore

Nathaniel Hawthorne è considerato uno degli scrittori più importanti della letteratura dell’Ottocento, insieme a Edgar Allan Poe, Mark Twain e Herman Melville, che fu suo grande amico. Gran parte delle opere di Hawthorne è incentrata sulla società americana del New England nei secoli XVII e XVIII, nel tentativo di ripercorrere e studiare il senso di colpa, di peccato e dannazione che erano tipici della comunità puritana che vi si stabilì in quei decenni.

In questi romanzi, molti dei quali hanno caratteristiche fantastiche o soprannaturali, Hawthorne descrive una vita in cui paura, superstizione e intolleranza avevano la meglio sulle coscienze dei nuovi americani. Tra le opere più famose ricordiamo “La lettera scarlatta”, “La casa dei sette abbaini”, “Il romanzo di Valgioiosa” e “Il fauno di marmo“.


Recensione

La scena era triste e grave come è sempre lo spettacolo della degradazione umana, a meno che la società non sia divenuta così frivola e corrotta da sorriderne.

La scrittura di Nathaniel Hawthorne è una delle più incisive e potenti dell’Ottocento americano. La lettura de “La lettera scarlatta” è impegnativa, pur nella sua piacevolezza e va quindi accompagnata dal desiderio di leggere e da un po’ di pazienza. L’attenzione dell’autore nel descrivere la società puritana delle nuove colonie americane dà vita a un romanzo storico unico e toccante, ma che va avvicinato con attenzione e calma.

Povero di azione e ricco di introspezione, non solo dei personaggi principali, ma di un’intera comunità, questo libro è il testimone di una morale religiosa violenta e implacabile che fa di Hester un personaggio originale per l’epoca.

Mentre accusa pubblicamente le regole e i valori ferrei ed eccessivi dei nuovi coloni, Hawthorne fa di Hester una peccatrice che cerca per tutta la vita di espiare le sue colpe, consapevole della gravità dell’errore e della necessità di fare ammenda per avere salva l’anima.

Eppure, alla fine, dopo anni di desolazione, quando la città pare averla perdonata, torna in lei, feroce, quello spirito forte e ribelle che l’ha spinta al tradimento. Quella passione e quel bisogno di amore e di felicità che è convinta meritino tutte le donne. Il suo istinto, nascosto così a lungo, è quello di cambiare le regole, sfuggire alla morale gretta e chiusa in cui vive, ma le sue idee sono ancora inadatte alla sua epoca.

Lo strazio e il dolore dei due protagonisti, la lotta tra colpa e innocenza, sono descritti con un’intensità unica, così come la figura della piccola Pearl, ribelle simbolo del peccato. Si tratta di un grande affresco di una civiltà e di un capolavoro della letteratura americana che non può mancare sugli scaffali di una libreria.


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