La musica nelle ossa – Christian Antonini

La musica nelle ossa – Christian Antonini

Titolo: La musica nelle ossa

Autore: Christian Antonini

Editore: Mondadori

Genere: ragazzi

Pagine: 244

Prezzo: 18,00

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Trama

Mosca, 1960. Anna sa bene ciò che ci si aspetta da lei e cosa significa studiare nel prestigioso Istituto Superiore Stella Rossa: ottimi voti, una condotta modello e un futuro già scritto nei più alti ranghi della società sovietica. E tutto procede come programmato, almeno finché alla Stella Rossa non arriva un nuovo studente diverso da chiunque altro. Marko gira per i corridoi con il colletto della giacca alzato e un sorriso sfrontato, in classe fa domande scomode e il suo passato sembra avvolto nel mistero. Ma, soprattutto, Marko non ha paura di sfidare quelle regole che sembrano assurde in anni in cui i giovani di tutto il mondo inneggiano alla libertà sulle note sfrenate del rock and roll, severamente vietato in Unione Sovietica, come tutto ciò che viene dall’Ovest. Ed è proprio con lui, tra feste segrete e riviste eversive, che Anna scopre quelle canzoni proibite. Violare le regole significa però giocare con il fuoco, e alla resa dei conti Anna e Marko rischiano di perdere ogni cosa: il loro rapporto, il loro futuro, la libertà. 


Autore

Christian Antonini è uno scrittore italiano, classe 1971. Da sempre appassionato di libri e di scrittura, esordisce con il suo primo romanzo per ragazzi nel 2016 “Fuorigioco a Berlino“, vincendo il premio nazionale Il Gigante delle Langhe. Prosegue con “Una lettera coi codini”, “I ribelli di giugno”, “Gli smeraldi di Sumatra”, “Le parole nel vento” e infine “La musica nelle ossa”. Quasi tutti i suoi romanzi sono diretti ai ragazzi, e molti prendono spunto da fatti storici. Con la Giunti ha invece pubblicato una saga fantasy per ragazzi composta da due volumi: “Arvis delle nubi. Cuore di fiamma” e “Arvis delle nubi. I confini del cielo”.


Recensione

Per pura coincidenza, prima di leggere questo romanzo avevo visto al cinema “Elvis” (un film straordinario sulla vita del grande artista che vi consiglio caldamente) ed ero rimasta impressionata oltre che dalla sua musica, anche dalla portata del cambiamento che questa implicava. Non sapevo che inizialmente fosse stato mal visto dal Governo per l’incitamento a ottenere quelle libertà e quella parità di diritti che ancora i giovani americani di ogni colore rincorrevano. E’ stato quindi con altrettanta sorpresa, mista a una grande tristezza, che ho scoperto grazie al romanzo di Christian Antonini che, mentre all’Ovest i ragazzi combattevano anche attraverso le canzoni, all’Est c’erano paesi che non avevano mai ascoltato nessuno di questi testi. Paesi come l’ex Unione Sovietica, dove il rock and roll, come tante altre cose che provenivano dall’America, era considerato un nemico della Patria, qualcosa di sovversivo e pericoloso per il bravo compagno sovietico. Ma si sa che quando qualcosa di veramente bello e innovativo viene vietato, c’è sempre qualcuno che riesce a contrabbandarlo. E così ho scoperto il fenomeno della rëbra, dischi introdotti di nascosto, incisi su vecchie radiografie, di modo che il materiale morbido potesse essere facilmente piegato e nascosto.

E’ questo che ci racconta l’autore attraverso la storia dei due giovani protagonisti, Marko e Anna. Anna Volkov è la perfetta figlia della Patria: quindici anni, studentessa modello all’Istituto Stella Rossa, dal quale escono i migliori elementi del Paese; ha un forte desiderio di compiacere il padre, professore presso l’Istituto, ma spesso, pur non ammettendolo con nessuno, si pone domande su come sia davvero la vita al di fuori del Paese. Quando si scontra con Marko Andreyev, appena trasferitosi alla Stella Rossa, diverso, ribelle, insofferente alle regole, Anna ne è pericolosamente attratta. Quelle frasi che il ragazzo sussurra contro il Governo la spaventano e la incuriosiscono al tempo stesso, come le poesie che Marko le fa leggere, così strane e difficili da interpretare.

E’ critica, satira. Si, insomma, è una denuncia. Ma anche questo è il bello della poesia, non capite?

Un modo per prestare la penna al cuore, per rapire, per gridare con garbo e gentilezza.

Quando i primi compagni scoprono grazie a lui la musica rock, che introduce di nascosto alle feste, per loro è un turbinio di emozioni: Elvis Presley, Jerry Lee Lewis, The Drifters. Accordi e strumenti ai quali non riescono a resistere, parole che scaldano il cuore e infiammano le menti, testi che incitano ad amare, a vivere, a provare emozioni, mentre il Governo li soffoca con canzoni popolari e musica classica.

Questa musica che ascolto, il rock, be’, canta la vita come dovrebbe essere: ballare, amare, essere felici. Vivere davvero, senza paure, senza odio, liberi. E’ una musica potente: può varcare i confini, può abbattere i muri.

Con uno stile semplice e fluido, che parla al cuore degli adolescenti, Christian Antonini ci trascina all’interno di un piccolo cambiamento, alla ricerca di una libertà e di una indipendenza dalla società che questi ragazzi non sapevano neanche di desiderare. Il rock and roll, che ha già infiammato l’America, arriva grazie a intrepidi contrabbandieri, che rischiano il carcere pur di diffondere le nuove idee. Un tentativo pericoloso che mi ha colpito profondamente e mi ha fatto ragionare sul ruolo notevole che a volte la musica ha svolto nell’ambito dei cambiamenti sociali.

«Forse la musica non ha nemici.»

«Oh, non è vero. Ne ha. Perché è vero che incita alla ribellione, che ci trasforma in criminali che vanno contro la legge. Se la legge ti toglie la libertà, questa musica ti incita ad alzarti e riconquistarla.»

Alla fine Anna si renderà conto che la Patria nella quale riponeva tutta la sua fiducia le ha imposto regole che limitano la sua libertà e quella dei suoi compagni; una Patria che non vuole cambiamenti, ma solo una popolazione silenziosa e rispettosa, che non osi pensare con la sua testa. E nel momento in cui capirà di essere stata marionetta in uno spettacolo triste, dovrà scegliere tra la salvezza della remissività e il pericolo della denuncia. Un romanzo intenso, dove i primi sentimenti tra adolescenti, che dovrebbero portare gioia e vita, si uniscono a una realtà storica che li offusca e li trattiene. Un libro delicato che porta all’attenzione dei ragazzi due temi scottanti per l’epoca ma troppo spesso attuali. La libertà, prima di tutto, e la sua disperata ricerca, con tutti i pericoli che ne sono derivati sempre nell’arco della Storia. E l’uguaglianza tra culture diverse, che a volte i governi hanno osteggiato per ragioni politiche: l’ex Unione Sovietica incitava all’odio contro l’ovest, sostenendo che i giovani americani fossero nemici e che il loro stile di vita fosse pericoloso. Ma in fondo erano solo ragazzi, come Anna e come Marko. Con una scrittura trascinante, e una playlist sullo sfondo che comprende i più grandi successi del rock and roll degli anni ’60, Antonini affronta un periodo storico difficile e pieno di contraddizioni, in un paese che non si è mostrato all’Occidente fino a pochi decenni fa. L’ho trovata una lettura non solo piacevole, che alla fine mi ha anche commossa, ma soprattutto interessante ed educativa, che emozionerà i giovani e li infiammerà sulle note che hanno fatto la storia della musica.


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