
La spada di Annibale – Ivan Benedetti

Titolo: La spada di Annibale
Autore: Ivan Benedetti
Saga: L’aquila e lo scorpione
Editore: Independently
Published
Genere: romanzo
Pagine: 206
Prezzo: 10,90
Trama
Musa, Rullo e Albino sono finalmente di ritorno a Roma e stanno godendo della promessa fatta loro dal tribuno Publio Elio Adriano, di poter vivere una vita normale per qualche mese, in attesa della prossima missione. Dopo aver scortato Diras e sua sorella Zarsia a Zargidava, di modo che i due principi potessero abdicare in favore di alcuni uomini di loro fiducia, i cinque ragazzi sono rientrati nell’Urbe. Qui, ormai da settimane, Diras prende parte all’addestramento per entrare nella Guardia Pretoriana, Zarsia e Musa vivono il loro amore passionale e giovanile, Albino e la giovane Sava progettano un futuro insieme, e Rullo se la gode nelle varie locande.
A richiamarli all’ordine è proprio Adriano, che li incarica di un nuovo compito. Il padre adottivo Traiano, che nel frattempo è divenuto Imperatore, ha promesso protezione all’ambasciatore Kanishka dell’impero Kushan, che ha chiesto un incontro con le armate di Roma. L’impero, molto potente e potenzialmente utile a Traiano, si trova oltre la Persia, ai confini del mondo conosciuto.
Nonostante siano scontenti della missione, che appare ridicola, i tre pretoriani affrontano il lungo viaggio che li porta a Trapezius, e accodatisi alle guardie di Kanishka, lo affiancano lungo la via verso Roma. Ma la situazione non è così semplice come credevano e le loro vite sono dinuovo a rischio: la guardia dell’ambasciatore viene infatti attaccata e ferocemente uccisa dalla confraternita dei “coltelli della notte”. Solo l’intervento dei tre ragazzi riuscirà a salvare Kanishka da morte certa, grazie al ritrovamento fortuito di un oggetto da parte di Musa, che convincerà stranamente i guerrieri a lasciarli liberi.
Tornati in patria, Musa, Rullo e Albino scoprono dall’imperatore che i persiani stanno cercando di allargare i loro domini a danno di Roma e dell’impero Kushan, sfruttando proprio queste confraternite in un vasto sistema di spionaggio. La situazione va risolta prima che peggiori e Traiano chiede loro di occuparsene personalmente, iniziando una ricerca in incognito proprio a Roma, per scovare gli elementi che lavorano segretamente ai danni dell’Impero. Sfortunatamente le loro indagini dimostreranno che gli infiltrati sono persino più vicini a Traiano di quanto si credesse.
Recensione
“La spada di Annibale” è il secondo capitolo della saga “L’aquila e lo scorpione“, ambientata nell’antica Roma imperiale. Ritroviamo subito i cinque ragazzi ai quali ci eravamo affezionati nel primo libro: proseguono la loro vita sereni e allegri nell’Urbe; qualcuno pensa addirittura al futuro con la propria compagna. Sono giovani valorosi e coraggiosi, desiderosi di ottenere fama e fortuna nella Guardia Pretoriana che protegge l’impero, e per questo disposti ad affrontare qualsiasi difficoltà, anche a costo della loro vita. Mentre nuove avventure e nuovi pericoli li attendono dietro l’angolo, non mancano però di ironia e voglia di divertirsi.
Sullo sfondo delle reali vicende storiche, come sempre, Ivan Benedetti crea un intreccio credibile e interessante che tiene col fiato sospeso. Traiano ha finalmente accettato la carica di Imperatore ed è rientrato a Roma per farsi acclamare dal suo popolo. Il figlio adottivo Adriano lo segue nelle sue imprese militari, preparandosi a un futuro di gloria. Tra le varie lotte di conquista si inserisce la storia dei nostri tre pretoriani e dei due principi di Zargidava.
Il linguaggio è semplice e scorrevole, così come lo stile, nonostante sia sempre molto attento al periodo storico in cui si svolgono le vicende. Tutto è perfettamente adeguato all’antica Roma, dal modo di esprimersi alle ricostruzioni di ambienti, abitudini, vestiario e soprattutto battaglie. Lo scrittore riesce anche in questo secondo libro a portare il lettore in un’epoca lontana, rendendola credibile e quasi tangibile. La storia è piena di avventure e pericoli, forse ancor più del primo volume, e tiene viva l’attenzione del lettore, che è ormai affezionato ai personaggi ed è curioso di conoscere l’epilogo della storia. Non manca inoltre un momento di commozione, quando alla fine del romanzo, la battaglia decisiva porterà a perdite impreviste.
Anche in questo caso un evento straordinario contribuirà alla risoluzione della situazione; elemento che è stato preparato in modo opportuno a inizio racconto e che tornerà nel momento di necessità sorprendendo il lettore. Rispetto a “La notte degli dei” devo dire che la lettura è forse un poco meno scorrevole, perché farcita di avvenimenti secondari che rallentano la storia senza dare un apporto davvero indispensabile allo svolgimento.
Ma in definitiva si tratta di un romanzo piacevole, ricco di azione e molto interessante per chi ama le storie ambientate nell’antica Roma. Lo consiglio a chi cerca peripezie, battaglie e combattimenti corpo a corpo dove daghe e scudi ti riportano indietro nel tempo.
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