Afrodite. La verità della dea – Mariangela Galatea Vaglio

Afrodite. La verità della dea – Mariangela Galatea Vaglio

Titolo: Afrodite

Autore: Mariangela Galatea Vaglio

Editore: Giunti

Genere: retelling mitologico

Pagine: 288

Prezzo: 18,00

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Trama libro

Pensiamo di conoscere bene Afrodite, o Venere per gli antichi Romani. Cosa può avere da dirci che non sappiamo una divinità vanitosa e frivola, dea della bellezza e dell’amore, moglie fedifraga di Efesto, amante di Ares e Hermes? Tuttavia, questa altro non è che una minima parte della verità, e Afrodite non è molto contenta di essere sempre stata sottovalutata e raccontata in modo sbagliato. Per questo motivo, ha deciso di prendere la parola e di narrare la sua versione della storia. Mariangela Galatea Vaglio rielabora con creatività e originalità i miti su Afrodite, dando finalmente voce a una dea fino a questo momento guardata in modo superficiale, e con uno stile coinvolgente e ironico racconta tutte le epoche in cui è stata venerata, i suoi appassionanti amori umani e divini, i suoi scontri con le altre divinità. Quella di Afrodite è una vicenda lunga come la storia del mondo e le sue tante vite sono tutte accomunate da una sola cosa: la volontà di essere libera, come il suo potere di antica dea e forza primordiale della natura richiede, e di combattere per l’amore.


Autore

Mariangela Galatea Vaglio è docente, giornalista e autrice di saggi storici e racconti. Tra le sue opere “Teodora. La figlia del Circo”, “Cesare. L’uomo che ha reso grande Roma”, e “I lupi di Roma. Antonio contro Ottaviano”.


Recensione

Tutto quello che credete di sapere su di me è falso. Ogni immagine. Ogni idea. Ogni parola.

Un’entità inoffensiva, superficiale, ruffiana senza fantasia per le coppiette languide dei romanzetti rosa o ispiratrice di qualche avventura più piccante.. una dea che decora un mondo di maschi, pensato per loro.

Mi avete dimenticata. Mi avete svilita, sminuita, mutilata. Voi non avete idea di che io sia realmente. È ora e tempo che qualcuno ve lo ricordi.

Se amate la mitologia non potete perdere questa rivisitazione originale e interessante della storia della grande dea Afrodite. Di sicuro tra le divinità più famose e affascinanti, ma forse anche tra quelle più fraintese e sottovalutate, almeno secondo l’autrice. Afrodite prende la parola per raccontarsi, facendosi portavoce di tutte le donne; questa Afrodite non è quella nata dalle acque, come raccontano i Greci, dopo un atto di violenza da parte di Crono nei confronti di Urano, ma è la dea primordiale, quella nata durante il Caos iniziale: l’essere che è sempre esistito e quindi, formalmente, la vita stessa, dotata di poteri su ogni cosa.

Così i Greci, bugiardi come al solito, raccontarono la mia nascita. Ma ciò che accadde davvero è ben diverso. Quello che i vostri scienziati e i vostri fisici ora chiamano energia, in realtà sono io, presente allora come oggi, dall’inizio e anche prima di esso, perché io sono l’essere che è e non può non essere, l’unica costante universale.

Per secoli Afrodite ha seguito le prime civiltà, ha appoggiato la loro evoluzione e ha amato e accolto gli esseri umani, finché questi non hanno sentito il bisogno di avere altre divinità, questa volta maschili, che hanno segnato una recessione della donna, che da essere umano pari al maschio è divenuta una figura in secondo piano. Quando è successo, si chiede la dea, che le donne sono state relegate al ruolo di mogli, madri e sono diventate soltanto femmine?

Questi nuovi esseri divini invece, erano del tutto diversi: arroganti, tracotanti. La perfetta proiezione degli esseri umani che li adoravano. Erano maschi potenti, dalla forma umana. C’erano anche delle dee, sì. Ma erano presenze secondarie.

Con il passare delle epoche e i suoi spostamenti, Afrodite conosce finalmente, in Grecia, gli dei dell’Olimpo e scopre che non le piacciono: convinti di essere superiori iniziano a limitare i suoi poteri, dimentichi del fatto che lei abbia visto la creazione del tutto e che senza la sua presenza non ci sarebbe la vita così come la si conosce. E soprattutto non può accettare questa nuova visione della femmina che viene giudicata per emozioni, desideri e istinti naturali che nel maschio nessuno considera negativi. Una protagonista che si batte quindi per l’uguaglianza tra i sessi, con una forza e una determinazione che in lei con conoscevamo e che risulta molto attuale. Perché la società ritiene che per la donna il matrimonio sia l’obiettivo fondamentale? E perché una femmina deve rinunciare a istinti naturali come l’innamoramento, la passione, il sesso, il divertimento? Afrodite è una divinità che la storia ha spesso ricordato come frivola, superficiale, attratta solo dalla bellezza e troppo presa a occuparsi di ridicoli tradimenti e di sciocche infatuazioni. Sminuita per troppo tempo, decide di battersi per la sua libertà come divinità e soprattutto come donna, ricordando a tutti, lettori compresi, quanto sia sciocco fare distinzione fra i sessi.

La realtà è che per me i corpi, i sessi da cui gli umani sono spesso così ossessionati, non sono altro che aspetti di quel tutto che io rappresento e contengo, e travalico. Posso essere femmina, maschio, nessuno dei due o entrambi, e altro ancora che va al di là della loro comprensione. Siete voi a essere finiti e limitati, non io.

Una figura estremamente forte, questa nuova Afrodite, che sa amare con la stessa passione dell’uomo, che sa cos’è l’affetto di un genitore, e che non accetta di essere inquadrata in nessuna definizione né tantomeno di essere limitata nella sua potenza. Una storia di forza, di determinazione e di giustizia, raccontata con una scrittura fluida e affascinante che non stanca mai. Una prosa che ti trascina nelle vicende dell’umanità e nelle grandi storie che sempre ci sono state raccontate, offrendocene una visione diversa e forse più realistica nella sua complessità.

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