Come fare amicizia col buio – Kathleen Glasgow

Come fare amicizia col buio – Kathleen Glasgow

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Titolo: Come fare amicizia col buio

Autore: Kathleen Glasgow

Editore: Rizzoli

Genere: romanzo

Pagine: 414

Prezzo: 18,50

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Trama libro

Tiger Tolliver vive a Mesa Luna, località sperduta dell’Arizona, con sua madre June. È una ragazza di sedici anni che naviga tra le acque inquiete dell’adolescenza: ha un’unica amica, indossa abiti assurdi che sua mamma recupera dagli scatoloni abbandonati a bordo strada, suona la batteria senza avere idea di come si faccia, si vergogna del suo corpo. Spesso, si sente come un insetto rinchiuso in un barattolo di vetro. June è una donna ansiosa, iperprotettiva, che si arrabatta vendendo ai turisti marmellate fatte in casa e guidando il bibliobus della contea. Nonostante qualche attrito, ci sono state sempre e solo loro due, e hanno sempre tirato avanti come una “macchina ben oliata, carina e profumata”.

È un giorno di maggio pieno di luce, l’estate è alle porte e la scuola sta per finire, e Tiger ha appena dato il suo primo bacio quando riceve la telefonata che nessuno vorrebbe mai ricevere: sua madre è morta all’improvviso; ora, in assenza di un padre o altri parenti che possano prendersi cura di lei, tutto il suo mondo viene stipato in una valigia e spedito presso una famiglia affidataria, e poi un’altra, e un’altra ancora. Inghiottita nel vortice dei servizi sociali, Tiger non vede una possibile via d’uscita dal dolore e dalla solitudine, almeno fino a quando la speranza si manifesta nella persona di Shayna, una sorellastra più grande stravagante e turbolenta come un tornado. Vivere con Shayna è come vivere sulle montagne russe, e sarà proprio questo a dare a Tiger la forza per riemergere, poco alla volta, dall’abisso del suo cuore spezzato, a tirare fuori gli artigli, a fare amicizia col buio.


Autore

Kathleen Glasgow è una scrittrice statunitense che ha esordito nel 2016 con “Girl in pieces – E poi ci sono io“, divenuto best seller del New York Times e un fenomeno di Tik Tok pochi anni dopo. “Ora ti vorrei qui è il secondo libro pubblicato in Italia. Nel 2024 esce “Come fare amicizia col buio“.


Recensione libro

E’ la seconda volta che leggo un romanzo di Kathleen Glasgow e di nuovo mi ha colpito la scrittura intima, delicata ma al tempo stesso incisiva e senza restrizioni con cui racconta le storie di adolescenti che vivono affrontando svariate problematiche. In questo terzo libro ho notato che lo stile si è fatto anche più maturo, e riesce a catturare l’attenzione del lettore, sia giovane che adulto, e a trascinarlo nella vita spezzata e difficile di Tiger facendogli sentire tutte le sue emozioni. All’inizio Tiger è solo una ragazza di sedici anni con una famiglia non comune ma felice: lei e la mamma sono sempre state sole e hanno vissuto in una simbiosi forse eccessiva per la ragazza, che non ha mai avuto l’opportunità di fare le stesse esperienze dei suoi compagni.

Non faccio praticamente nulla senza mia madre. Esisto soltanto nei confini della nostra vita ristretta. Mi limito a osservare gli altri. Sono una specie di insetto rinchiuso in un barattolo.

Ma la sensazione di frustrazione che proviamo insieme all’adolescente è niente in confronto alle emozioni che proveremo a breve, quando perderà la mamma improvvisamente. I temi che affronta la Glasgow in questo romanzo sono come sempre attuali e molto toccanti, e colpisce la sua capacità di mostrarci delle realtà così difficili con una semplicità e una maestria che sono due punti di forza della sua scrittura. Ogni suo protagonista (Tiger in questo caso) esce fuori dalle pagine per toccarci il cuore con i suoi pensieri, le sue incertezze, le sue difficoltà e le sue paure. Il grande soggetto del libro è il lutto, la perdita di una persona cara, in questo caso troppo presto e troppo repentinamente. Non solo Tiger deve affrontare il fatto che la madre sia morta e lei abbia solo 16 anni, ma i suoi tentativi di metabolizzare l’accaduto sono ostacolati, per ironia, dalle persone che le sono accanto. Tiger è distrutta, la sua vita è andata in pezzi e non sa come rimetterli insieme; l’unica cosa che riesce a fare è sperare che una mattina si sveglierà e si accorgerà che è stato un brutto sogno.

Esplodo in un milione di pezzi, così tanti che nessuno riuscirebbe mai a ricompormi.

Forse quello di cui Tiger avrebbe bisogno, da parte degli adulti che le stanno intorno, è sentirsi dire che è giusto provare quel vuoto che sente dentro, e che non deve dimenticare la madre per poter andare avanti; forse vorrebbe dei consigli su come vivere in modo diverso, su come conciliare quel buco nero in cui si sente caduta con la vita che deve vivere, come far convivere l’oscurità che si porta sempre dietro con il mondo che le sta davanti. Credo che l’autrice volesse mostrare due verità innegabili che si scontrano quando c’è una perdita così profonda. Da un lato ci sono le persone che ti stanno intorno, che vorrebbero che tu andassi avanti, che superassi i momenti di sconforto perché, diciamocelo, interagire con una persona così vuota, così spezzata, può essere imbarazzante.

Gli adulti vogliono sempre sapere come stai ma, quando glielo dici, di solito cercano di convincerti che dovresti sentirti in modo diverso. Sarebbe bello se qualcuno, per una volta, dicesse: «Bella, sei nella merda e non ne uscirai in fretta. Lascia che ti spieghi come fare amicizia col buio»

Dall’altro lato ci sei tu, che stai vivendo una doppia vita: quella di prima e quella di adesso, e non riesci a seguire i consigli che ti danno perché la rabbia e il dolore ti offuscano la mente. E’ una sensazione che Massimo Gramellini ha descritto in modo secco e cristallino con una frase all’interno del suo “Fai bei sogni” e che non dimenticherò mai “..i sopravvissuti incattiviscono.. sono offesi con il mondo che non soffre quanto loro”. Perché è vero che spesso, quando subisci un grave lutto, ti sembra di dover seguire una serie di regole non scritte di buona convivenza che in realtà a te non vanno poi tanto genio.

Ecco le regole della morte e del lutto: andare avanti, essere forti, essere coraggiosi, il tempo guarisce ogni cosa, non far sentire in colpa agli altri. Le conosco ma non le imparerò mai tutte.

L’altro tema che affronta la Glasgow in questo suo romanzo è quello delle famiglie affidatarie. Non avendo nessun parente che si prenda cura di lei, Tiger diventa un problema dello Stato, che la sposta di famiglia in famiglia finché non troverà un posto fisso. Ma mentre la situazione di Tiger era abbastanza normale, la stragrande maggioranza dei bambini o degli adolescenti in affido proviene da situazioni di abusi, di violenza domestica, di famiglie con dipendenze da alcol o droga. “Come fare amicizia col buio” è stata una di quelle letture che anche se ti stringono il cuore, ti aprono gli occhi su tante realtà che spesso ignoriamo. La Glasgow ci offre una protagonista che, nonostante la situazione vada peggiorando, riesce alla fine a trovare la forza di ricostruirsi giorno dopo giorno un futuro in cui vivere, pur mantenendo vivo il senso di perdita che non potrà mai riempire. Tiger è uno di quelle figure alle quali concedi un pezzetto del tuo cuore e che non riesci a dimenticare. Davvero una splendida lettura.


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