Golden Falls. Gli orrori di Golden Falls #3 – Paolo La Paglia
Titolo: Golden Falls (vol. 3)
Autore: Paolo La Paglia
Editore: Nua
Genere: horror
Pagine: 343
Prezzo: 16,50
Trama libro
Cercare di salvare Golden Falls e i suoi abitanti ha scatenato un male ben più terribile, che sottopone tutta la Terra a una prova che sembra metterla in ginocchio. Nessuno all’inizio presta attenzione ad avvenimenti dai contorni così vaghi, fino a quando la tragica realtà si abbatte come un tornado anche sugli Stati Uniti. La pandemia che trasforma i morti in una minaccia per i vivi getta nel caos più assoluto il governo centrale e i singoli stati, fino ad arrivare al “si salvi chi può”. In mezzo a tanta morte e distruzione, si intrecciano le vicende di un gruppo di sopravvissuti che il destino ha fatto incontrare, uniti ormai da un legame indissolubile. La loro lotta contro i cosiddetti Ritornati e la ricerca di un luogo in cui essere al sicuro li porterà di nuovo a Golden Falls, a scontrarsi con un orrore del tutto diverso da ciò che si aspettavano. Ma che prezzo dovranno pagare per raggiungere la salvezza? E gli Orrori di Golden Falls avranno davvero mai fine?
Autore
Paolo La Paglia è uno scrittore italiano nato a Genova nel 1969. Appassionato di scacchi, storia e archeologia alternativa, esordisce nel genere fantastico con l’horror “Post mortem. Gli orrori di Golden Falls“. Nel 2021 esce il seguito “In aeternum. Gli orrori di Golden Falls #2“ e nel 2022 “Golden Falls. Gli orrori di Golden falls #3″. Per il genere thriller, invece, pubblica “Momento critico“.
Recensione libro
Terzo e ultimo libro della saga di Golden Falls, questo volume mette la parola fine non solo alla storia di Paolo La Paglia, ma anche al mondo così come lo conosciamo, dando vita a un qualcosa di diverso, a un’esistenza degna del peggior incubo. Il terrore nato nella cittadina di Golden Falls, che i protagonisti che abbiamo imparato ad amare hanno combattuto per i primi due volumi, scoprendone la causa e riuscendo a salvare la comunità, è sfuggito all’ultimo minuto al loro controllo e si è propagato in poche settimane in tutto il pianeta. L’orrore che spesso, nei romanzi di questo genere narrativo, siamo abituati a vedere racchiuso nella piccola provincia si trasforma in una vera e propria Apocalisse. È la fine di tutto: dell’umanità, del progresso, della vita come l’abbiamo sempre vissuta. Non è un virus che si può curare, non è una catastrofe naturale a cui si può sopravvivere, non è un cambiamento climatico radicale a cui ci si può adeguare. Gli zombie sono da sempre, nell’immaginario collettivo, una figura fantastica che spaventa perché totalmente irrazionale e violenta, e soprattutto impossibile da fermare.
«Siamo a questo, dunque. Vivi contro morti.»
«Sì, è così,» confermò Cotton con voce incredibilmente ferma, «vivi contro morti. E quando i morti si rialzano, signori, la guerra è già persa.»
La prima cosa che ho notato, dopo pochi capitoli, è stato il cambiamento nella scrittura dell’autore, che già nei primi due volumi era risultata scorrevole e affascinante, ma che qui si presenta fin da subito su un livello superiore. Uno stile fluido e appassionante, teso e delicato a seconda delle situazioni; una scrittura che sa creare la giusta tensione e mantenerla viva per tutto il racconto. I personaggi sono ben delineati e vividi e li si ama immediatamente. La scelta narrativa di interrompere il presente con una serie di flashback che ci raccontano l’inizio della fine e ci introducono i protagonisti poco alla volta, è stata maestrale. Partendo dalle loro storie personali al momento del contagio, l’autore modella attraverso le pagine queste figure affascinanti, le cui storie convergeranno poco alla volta. Quello che ho apprezzato di più è stato il modo in cui la vicenda resta verosimile (aggettivo, voi direte, poco appropriato per il genere horror/fantastico): non ci sono buonismi (chi era davvero cattivo resta cattivo, chi poteva diventarlo non si fa pregare, tirando fuori il peggio dell’umanità), non ci sono finali felici per tutti, ma sarebbe stato poco credibile che in una simile Apocalisse non ci fossero vittime. Paolo La Paglia è riuscito a creare una storia che funziona, utilizzando figure già ampiamente descritte, regalandoci uno scenario così inquietante e spaventoso proprio perché mantiene uno sfondo realistico, e fa leva su paure che passano dalla presenza degli zombie ai cambiamenti che potrebbe subire la nostra società, quella che oggi ci appare così protettiva e avanzata, e che invece potrebbe essere spazzata via in un battito di ciglia.
Pareva che in un attimo la tanto celebrata “rete globale” fosse stata annientata; ora si era tornati al vecchio ognuno per sé e Dio per tutti.
Se amate gli horror non potete lasciarvi sfuggire questa nuova avventura che ci riporta per l’ultima volta a Golden Falls, con una storia adrenalinica, al limite dell’orrore, che non fa mai un passo falso e tiene il lettore incollato alle pagine come se fosse lui stesso all’interno di questo mondo agghiacciante e sbagliato. Una storia che oltre a spaventarci ci mostra quanto in basso potrebbe cadere l’uomo se fosse in una situazione disperata, ma che ci parla anche di amicizia, di fratellanza e di sacrificio. Perché alla fine, in fondo, speriamo sempre che ci sia qualcosa di buono, in questa nostra società, che va salvato.
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