L’ultima degli immortali – Alexandra Christo
Titolo: L’ultima degli immortali
Autore: Alexandra Christo
Editore: Fanucci
Genere: fantasy
Pagine: 344
Prezzo: 16,90
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Trama libro
Atia è una Nefas, creatura immortale che si nutre di incubi e paure. Essendo l’ultima della sua specie, vive nell’ombra per sfuggire all’ira vendicativa degli dèi. Silas è un Messaggero, incaricato di consegnare missive e traghettare i morti come punizione per un passato che nemmeno ricorda. Atia non si sognerebbe mai di allearsi con uno come lui, ma quando infrange una sacra legge e gli dèi sguinzagliano una serie di mostri per darle la caccia, Silas le fa una proposta che non può rifiutare: l’aiuterà a sconfiggere gli dèi e vendicare la sua famiglia, se in cambio lei farà altrettanto per spezzare la maledizione che lo affligge, ripristinando così la sua umanità. Tutto ciò che devono fare è uccidere tre potenti creature: un vampiro, una banshee e uno degli dèi che ha distrutto le loro vite. Solo combattendo fianco a fianco riusciranno a riscrivere il loro destino.
Autore
Alexandra Christo è una scrittrice britannica i cui personaggi sono noti per essere divertenti e letali allo stesso tempo. Il suo romanzo d’esordio è stato “La regina delle sirene“, uno Young Adult che ha ottenuto un buon successo in diversi paesi. “La principessa delle anime” è il suo secondo libro, retelling della storia di Rapunzel. Nel 2024 esce “L’ultima degli immortali“.
Recensione
Sono i Nefas…
Sono mostri degli inganni e delle illusioni, divoratori di paura e incubi.
Quando ho conosciuto per la prima volta la Christo con “La principessa delle anime” avevo letto che in America era diventata famosa per la capacità di creare protagoniste divertenti ma letali, e ne avevo avuta la prova con la protagonista Selestra. Questo nuovo romanzo è ancora più dark, sia per quanto riguarda l’intreccio sia per i protagonisti; c’è sempre quel sottile velo di ironia, anche se meno accentuato, che caratterizza la scrittura di questa autrice e che mi piace tanto. La narrazione è di nuovo con doppio punto di vista: entrambi i protagonisti, Atia e Elias raccontano le vicende in prima persona, con uno stile veloce, incisivo, intimo, che si basa molto su pensieri e dialoghi. E’ una scelta sempre rischiosa, ma la Christo ne sa trarre il meglio, riuscendo a creare una lettura scorrevole e affascinante, veloce, che non stanca mai.
Come si può non restare affascinati da un mondo che racchiude tante creature fantastiche tutte insieme? Sullo sfondo di un’umanità sorvegliata dalle antiche divinità, una serie di mostri vagano tra i mondi portando scompiglio e cercando di sopravvivere alle maledizioni degli dèi, che sembrano non poterli più tollerare: vampiri, banshee, Nefas. Eppure chiamarli mostri non sembra opportuno, perché alcuni di loro sono disegnati dall’autrice come creature incredibilmente belle; come Atia, con i suoi lunghi capelli bianchi come la luna, la pelle blu come le lacrime che assorbe, le corna che paiono spirali dorate e le sue ali fatte di rami e foglie. Atia è un mostro che si nutre delle paure e degli incubi degli altri, eppure lo stesso Messaggero divino ne è attratto.
Lei ha sangue antico, ma di fatto non è vecchia. Nonostante questo, è veloce.
Miei dèi, è davvero uno spettacolo sta qui a guardarla.
Oltre alla trama intrigante e avventurosa, e alla parte romance molto dedicata, devo concedere all’autrice il merito di aver creato dei personaggi (compresi quelli secondari) che si fanno subito amare, perché sentono tutti il peso di essere inadeguati, non accettati, diversi e forse sbagliati. In questo romanzo, tra le pieghe della sua piacevole fantasia, affiora un messaggio molto preciso: l’amore non dovrebbe conoscere differenze. Qui gli dèi odiano i mostri; i mostri si odiano tra loro perché si ritengono tutti diversi; le banshee detestano gli ibridi perché li ritengono impuri; in questo caos l’amore viene allontanato ogni volta che una creatura ne considera un’altra diversa.
In un mondo così grande e complesso, l’amore è forse la cosa migliore che si possa desiderare. Perché rifiutarlo in questo modo?
Un messaggio di fondo molto speciale quindi, che si unisce al desiderio dei vari protagonisti di trovare quella famiglia che, per un motivo o per un altro, non hanno mai avuto. Una lettura che unisce tanti elementi e lo fa in modo discreto e maestrale, regalandoci una storia oscura e spaventosa, sì, ma forse più tenera di quello che appare in superficie.
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