Phantasma – Kaylie Smith

Phantasma – Kaylie Smith

libro

Titolo: Phantasma

Autore: Kaylie Smith

Editore: Rizzoli

Genere: dark fantasy

Pagine: 470

Prezzo: 18,90


Trama libro

Quando sua sorella scompare, Ophelia ha un solo modo per salvarla: entrare in Phantasma, una competizione mortale all’interno di una villa infestata e rivendicare il premio in palio: un singolo desiderio. Ophelia dovrà affrontare nove sfide, ognuna più pericolosa della precedente, ma non solo. Dovrà sopravvivere a spietati concorrenti pronti a tutto pur di eliminare i propri rivali, demoni tentatori in sontuose sale da ballo e contorti passaggi segreti. Proprio quando le sue paure minacciano di sopraffarla, un misterioso Fantasma le propone un patto. Affascinante, arrogante e incredibilmente attraente, Blackwell sostiene di poterla guidare nelle prove letali. Tutto ciò che chiede in cambio sono dieci anni della sua vita. Ophelia sa che non dovrebbe fidarsi di lui, ma non ha altra scelta, specialmente quando un’oscura e irresistibile attrazione li avvicina sempre di più. Dovrà stare molto attenta però, perché in Phantasma la cosa peggiore da perdere non è la competizione, ma il proprio cuore…


Recensione libro

Quella con il dark fantasy, anche se in questo caso sarebbe più corretto parlare di dark romantasy, è una relazione ancora in via di definizione per me. Credo sia la mia seconda o terza incursione in questo sottogenere, ma devo ammettere che fatico a trovarmici del tutto a mio agio. Se da un lato mi affascina il lato oscuro e magico di queste storie, dall’altro il mio rapporto con i romance dai toni molto espliciti è tutt’altro che semplice. E “Phantasma“, romanzo che fonde eros e tenebre, mi ha messa alla prova almeno sul primo fronte. L’intreccio che l’autrice costruisce è, fin dalle prime pagine, seducente e dinamico: un torneo itinerante, chiamato appunto Phantasma, composto da nove prove che ricordano molto i gironi danteschi. Ogni sfida è la rappresentazione di un peccato capitale, dall’Ira alla Lussuria, dall’Avarizia alla Gola, e rappresenta non solo un ostacolo fisico, ma anche morale e psicologico per i partecipanti. Un’idea che ho trovato originale, perfetta per chi, come me, ama le ambientazioni in cui la magia è dominante e le creature fantastiche sono tra le più affascinanti di questo genere: streghe, negromanti, fantasmi, diavoli, velati, demoni. Al centro di questa spirale di prove c’è lei, Ophelia, una protagonista che sfida qualsiasi archetipo dell’eroina classica. Sarà anche buona, ma non è gentile, compassionevole e clemente. È spinta da un desiderio potentissimo: ritrovare la sorella perduta; e per farlo non esita a ricorrere a metodi estremi, anche a costo di eliminare gli altri concorrenti. Un tipo di personaggio che, ammetto, non mi è familiare: letale, ambigua, moralmente discutibile. Ma proprio per questo, interessante. Ho apprezzato molto la sua indipendenza ostinata, la sua testardaggine quasi irritante, quella voglia di andare avanti da sola anche quando sarebbe più sensato chiedere aiuto. È un personaggio che sa generare avventura, conflitto e persino ironia, anche se a volte la sua ribellione costante alle regole, specialmente a quelle di ovvia saggezza che le ha lasciato la madre, mi è sembrata più immatura che coraggiosa. Ma è impossibile negarle carisma.

C’erano due regole d’oro che la madre aveva insegnato loro. La prima era che se l’oscurità ti osserva, non rispondere mai al suo sguardo. La seconda regola era che, nel caso non venga rispettata la prima, mai stringere un patto con un Diavolo.

E poi, ecco il dettaglio che mi ha veramente colpita: Phantasma introduce un tema raro nel fantasy, il disturbo ossessivo compulsivo.
Ophelia convive con tic, rituali compulsivi, pensieri intrusivi e scenari catastrofici che l’accompagnano come un’ombra fin da quando è bambina. È una condizione che la fa sentire sbagliata, malvagia, indegna, ma attraverso la vicinanza con Blackwell, il fantasma con cui stringe un patto per superare le prove, riesce a trovare un minimo di sollievo, un respiro dai suoi pensieri negativi e dalla convinzione di essere un mostro indesiderabile.

Blackwell le aveva reso chiaro che non aveva bisogno di nascondergli nulla. Aveva già visto le parti peggiori di lei. La donna. La Negromante. Il mostro.

Il loro rapporto diventa così non solo una relazione passionale (anzi, rovente!), ma anche una forma di salvezza, di reciproca guarigione. E a proposito di passione: sì, il lato romance è decisamente esplicito. A volte ho desiderato che i due protagonisti si concentrassero un po’ di più sulle prove infernali e un po’ meno sulle acrobazie in camera da letto ma, lo riconosco, è una mia inclinazione personale. Sono certa che ci siano lettrici e lettori che ameranno questo aspetto, trovandolo parte integrante del fascino del romanzo. E comunque, esplicito o meno, il sentimento tra i due è, alla fine, di una dolcezza che mi ha stupito; Blackwell è la prima persona (morta, ma sono cavilli!) che accorgendosi del disturbo della ragazza le fa capire che questo non significa essere danneggiati o indegni dell’amore altrui.

Ophelia. Non hai bisogno di aggiustarti. Non sei rotta. E non c’è niente di male nel chiedere aiuto, se diventa troppo forte.

Lo stile della Smith è fluido e scorrevole; i capitoli si divorano in un battito di ciglia e l’azione non lascia tregua. È una lettura che intrattiene, seduce, colpisce, pur non essendo completamente nelle mie corde. La consiglio? Assolutamente sì, ma con una premessa: “Phantasma” è un romanzo per chi ama i fantasy con un’anima oscura e materiale. Se cercate una protagonista impeccabile, un amore casto o una magia dai toni fiabeschi, questo libro non fa per voi.
Ma se siete pronti a entrare in un torneo infernale dove nulla è come sembra, dove si combatte, si desidera, si tradisce e si spera… allora varcate le soglie di Phantasma. Ma siate pronti a tutto.


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