The Jasmine Throne – Tasha Suri
Titolo: The Jasmine Throne
Autore: Tasha Suri
Editore: Fanucci
Genere: fantasy
Pagine: 524
Prezzo: 25,00
Trama libro
Esiliata dal dispotico fratello, la principessa Malini passa le giornate tra le mura di un tempio in cui è tenuta prigioniera, sognando la sua vendetta. La giovane Priya, invece, tiene nascosta la sua identità e lavora come serva nella dimora dell’odiato reggente. Ma quando Priya viene assegnata alle stanze di Malini e quando quest’ultima scopre la vera natura dell’altra, i loro destini si intrecciano irrimediabilmente. Una principessa che vuole rubare il trono al fratello e una serva in possesso di una magia proibita che cerca disperatamente di salvare la propria famiglia. Insieme, metteranno a ferro e fuoco l’impero.
Autore
Tasha Suri è una scrittrice britannica che ha sempre avuto la passione per i vecchi film, la storia e la mitologia di Bollywood che l’hanno influenzata per il suo primo romanzo fantasy “L’impero di sabbia“. “The Jasmine Throne” è il primo capitolo della nuova trilogia “The burning kingdoms”.
Recensione
“The Jasmine Throne” è un fantasy piuttosto diverso dal solito, per lo meno diverso da quelli che sono capitati tra le mie mani. Forse perché, per la seconda volta, mi avvicino a un ambientazione lontana dalle solite: l’impero indiano, con la sua storia antica, le sue leggende e le sue tradizioni, mi ha offerto uno sguardo su un mondo nuovo. Uno dei punti di forza di questa nuova saga è di sicuro lo sfondo: la cultura indiana con le sue abitudini, i suoi sari colorati e affascinanti, i suoi palazzi sfarzosi, i suoi giardini pieni di vita, salta fuori dalle pagine del libro e ti sembra di sentire il profumo dei mille fiori che adornano i luoghi. Lo stile di scrittura è scorrevole ma pacato; l’autrice si prende il suo tempo per costruire la storia e i personaggi. La prima metà del romanzo è assai povera di azione e risulta più una lenta scoperta del passato dei protagonisti, ognuno dei quali nasconde più di un mistero; una struttura che serve a comprendere, verso la fine del libro, gli eventi a cui loro andranno incontro. Anche l’intreccio è molto complesso, più di quello che appare all’inizio, e molto verrà compreso soltanto alla fine.
La particolarità del libro è la narrazione che utilizza i punti di vista di vari personaggi che, fidatevi, sono davvero tanti. Per fortuna a inizio libro c’è un utile elenco delle varie famiglie e dei loro legami, altrimenti sarei stata costretta più volte a tornare indietro nei capitoli alla ricerca dei diversi protagonisti. Malini e Priya, le due vere protagoniste, sono due figure forti ma moralmente discutibili e forse è proprio per questo che le ho amate fin da subito. Combattute tra ciò che sarebbe giusto fare, ciò che le catalogherebbe come persone “buone”, e ciò che invece è necessario fare per il bene del popolo e forse anche di loro stesse, saranno costrette entrambe a prendere decisioni a volte controverse. Malini è corrosa dal desiderio di vendetta nei confronti del fratello che l’ha imprigionata e che sta tentando di farla morire, ma allo stesso tempo è anche consapevole che lo scopo più grande è rimuoverlo dal trono, prima che distrugga completamente l’impero.
«Ricorda che sei stata tu a metterti in questa situazione. Ricorda che hai tradito la tua famiglia e rinnegato il tuo nome. Se non ascenderai… sorella, ricorda che hai scelto di rovinarti e io ho fatto tutto ciò che era in mio potere per aiutarti. Ricordalo»
«Fratello mio» disse. «Non lo dimenticherò»
Priya invece è cresciuta nel dolore e nella rabbia, dopo essere scampata alla morte di tutti i bambini del Tempio e degli anziani. Ha dovuto nascondere la sua magia, che viene considerata malvagia e pericolosa, ma non ha dimenticato le ingiustizie subite e ancora spera di poter cambiare la situazione.
Poteva creare qualcosa di buono.
Curare. Non maledire.
Forse.
Nonostante la grande quantità di protagonisti, il romanzo è incentrato su figure femminili, così come la componente romance, costituita dal conflittuale rapporto che lega Malini e Priya. E forse questa è la parte più debole del libro perché se all’inizio gli scontri tra le due ragazze mi hanno fatto battere il cuore, alla fine l’autrice non è riuscita a coinvolgermi totalmente. Le scene romantiche mi sono sembrate veloci e poco profonde e mi auguro che occuperanno una parte maggiore nel secondo capitolo.
Nel momento in cui ti ho vista, ho sentito uno strattone. Tu sei la sensazione di cadere, le acque di marea, il modo in cui un essere vivente si volterà sempre per cercare la luce.
Il mio giudizio finale è quindi positivo. Si tratta di una lettura intrigante e molto interessante; una storia fortemente femminista, dove le donne devono battersi per farsi notare nella società che le considera solo dei piacevoli abbellimenti, e non degli esseri pensanti che potrebbero affiancare gli uomini nel governo del paese. Una storia che piacerà soprattutto agli amanti delle culture orientali, che la apprezzeranno di sicuro.
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