Morsi – Marco Peano

Morsi – Marco Peano

Titolo: Morsi

Autore: Marco Peano

Editore: Bompiani

Genere: romanzo

Pagine: 186

Prezzo: 17,00


Trama

Il Natale del 1996, per il piccolo paesino di Lanzo Torinese, chiuso tra le sue valli, è stato di sicuro un evento di cui si parlerà per sempre. Le scuole hanno chiuso in anticipo, per la gioia di Sonia e Teo, unici due ragazzini rimasti in paese. Quasi tutti sono partiti per le vacanze, anticipando la grande nevicata che separerà i pochi abitanti dal resto del mondo per giorni e costringerà Sonia a fermarsi a casa della nonna Ada, donna un po’ brusca e rigida, di certo non affettuosa, ma che si occupa di lei con impegno mentre prosegue nella sua attività di “guaritrice”. Cosa farà davvero in quella stanza dove riceve i compaesani, Sonia se lo chiede di continuo. Così come si domanda cosa sia successo di tanto terribile nella scuola, solo pochi giorni prima, tanto da costringere la preside ad anticipare le vacanze e gli abitanti di Lanzo a chiudersi in un silenzio carico di vergogna e rabbia. Così, quando ritrova dopo tanto tempo Teo, suo vecchio compagno delle elementari, è felice che lui conosca il segreto della professoressa Cardone e di quello che ha fatto davanti ai suoi alunni terrorizzati. Non sa che, entro un paio di giorni, la follia che si è impossessata della vecchia insegnante dilagherà nel paese, e loro due, rimasti soli, dovranno avventurarsi verso il punto in cui tutto ha avuto inizio, per capire se c’è modo di mettere fine all’orrore che li circonda.


Autore

Marco Peano è uno scrittore italiano, classe 1979. Lavora come editor presso la casa editrice Einaudi. Il suo primo romanzo “L’invenzione della madre” ha riscosso un notevole successo, vincendo alcuni premi letterari. “Morsi” è il suo secondo libro.


Recensione

Ho letto questo romanzo tanto velocemente che per la prima volta nella mia vita ho interrotto la lettura quando mancavano solo cinque pagine, e ho aspettato un giorno intero prima di riprenderlo in mano. Perché mai? Semplice: non volevo che finisse. Mi rifiutavo di lasciar andare la storia, quasi volessi tenerla stretta per sempre, come si fa con le belle favole. Peccato che “Morsi” sia tutto, fuorché una favola. Ora che l’ho finito mi chiedo cos’è in realtà: un romanzo di formazione, un thriller, una storia venata di magia con sfumature horror? Quando ho iniziato la lettura non avevo capito a cosa stavo andando incontro: un tranquillo paesino di montagna e i suoi abitanti dalla vita semplice e forse un po’ monotona; una comune ragazzina che si appresta a passare le feste natalizie a casa della nonna. Tutto normale. Finché le cose non iniziano ad andare a rotoli e la situazione degenera così repentinamente e senza nessun preavviso che ti ritrovi con il naso tra le pagine e ti senti catapultato a Lanzo, nella sua inquietante e malefica realtà, chiuso insieme ai suoi abitanti tra quelle due valli piene di ghiaccio che ti stringono il petto.

Lanzo era uno scrigno di neve e ghiaccio, e custodiva gelosamente il suo segreto insanguinato.

Oltre alla storia, quello che mi ha rapita fin dalle prime pagine è stata la scrittura di Marco Peano: uno stile incisivo, netto, veloce e graffiante, che non si perde in inutili descrizioni eppure riesce a disegnare perfettamente il territorio e i suoi abitanti. Una scrittura scorrevole ma tagliente, che incide sulla carta le vicende che si svolgono a Lanzo con la stessa affilatura di un coltello, senza compassione e con una sorta di freddezza che non fa altro che aumentare la tensione e la curiosità. Quando le bizzarre vicende del paese hanno ormai raggiunto la catastrofe, non riesci più a interrompere la lettura.

Il caos stava accadendo qui e ora, nel chiuso di quelle mura. Irriproducibile se non a parole.

Unico neo, lo devo dire, è l’uso da parte dello scrittore di alcuni termini dialettali (di cui non inserisce il significato) che non ho compreso nemmeno dal contesto della frase: utensili spesso, attrezzi, a volte aggettivi, che avrei voluto conoscere. Ma è un piccolo difetto che non incide sulla lettura.

Ma cosa ho visto tra le pieghe sconvolgenti di quello che accade a Lanzo durante quel maledetto Natale? E’ davvero dai poteri della tanto temuta masca che i due ragazzini vogliono fuggire, oppure da qualcosa che fa loro ancora più paura dei corpi devastati e sanguinanti che invadono la loro campagna? Teo e Sonia si ritrovano per la prima volta a dover affrontare un problema senza gli adulti. Sono rimasti solo loro, unici adolescenti in tutto il paese, senza più la possibilità di trovare conforto o aiuto. Il mondo è interamente loro, anche se sta per finire, e forse questa solitudine è ancora più spaventosa della morte. Per la prima volta si ritrovano a dover prendere decisioni, ad affrontare dolori e perdite; era tutto così semplice quando erano due bambini inconsapevoli. Ma i cambiamenti che stanno arrivando, da quelli fisici a quelli comportamentali, fino a quelli pratici dovuti alla spiacevole situazione, li rende insicuri e desiderosi di fermare il tempo e tornare ai loro giochi. Perché devono crescere se questo significa andare incontro a un mondo ostile e problematico? Il loro viaggio per raggiungere la scuola, dove tutto è iniziato, è anche un momento di crescita, di accettazione e di formazione.

ormai era chiaro a entrambi che diventare grandi significa imparare a dire addio.

Seguendo Sonia e Teo ho provato più malessere per il disagio del loro cambiamento che per le vicende inquietanti in cui sono travolti. Li ho seguiti con empatia, mentre mi tornavano alla mente ricordi della mia adolescenza e delle paure con cui si è presentata. E’ stato quindi un piacere accompagnarli fino alla fine di questo loro viaggio, del quale non ho intravisto il finale finché non è arrivato e non si è mostrato da solo. Un romanzo molto particolare, che ho trovato brillante e ben scritto. A qualcuno piacerà per il suo lato riflessivo, ad altri per la storia velata di antica magia, e a qualcun altro forse per il suo carattere cupo e spesso efferato che disturberà il suo sonno. Sta a voi scegliere, io posso solo augurarvi buona lettura.


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