Ogni libro che parla di noi – Noemi Antonelli

Ogni libro che parla di noi – Noemi Antonelli

Titolo: Ogni libro che parla di noi

Autore: Noemi Antonelli

Editore: Sonzogno

Genere: romanzo rosa

Pagine: 430

Prezzo: 16,00


Trama

Soraya oggi è molto differente dalla ragazza che all’università era solo un’esclusa: goffa, insicura, inadeguata e incapace di apprezzare la sua fisionomia di origine persiana. Oggi è una scrittrice di successo, ha un profilo da migliaia di followers e un fidanzato impeccabile, ha un corpo scolpito con fatica in palestra ed espone tutta questa perfezione con un intimo piacere, quasi fosse una rivalsa contro il passato. L’unico che arriva a destabilizzare l’equilibrio che aveva trovato è Gabriele Sabatini, il suo amore impossibile di sei anni prima, il ragazzo bello e tenebroso che tutte le compagne di corso adoravano. Quello con cui ha passato una sola notte, l’unica in cui ha avuto la sensazione di essere capita, e che poi è sparito. E’ stato Gabriele a ispirarle il libro e ora che lui l’ha scoperto e pretende una parte dei profitti, deve cedere a un suo ricatto e scrivere un nuovo romanzo per lui. Impossibilitata a dire di no, e con un segreto desiderio di vendicarsi finalmente del ragazzo, Soraya inizia un gioco di incontri, tra citazioni di romanzi famosi e luoghi d’arte di Roma, fingendo un corteggiamento che dovrà trasformare nel suo nuovo capolavoro. Ma la vicinanza con Gabriele le ricorda troppo quella sensazione piacevole di essere apprezzata per quello che è, e non per la sua immagine. Dovrà prendersi la sua rivincita senza lasciarsi trasportare, perché quello che ha ottenuto è davvero troppo perfetto per essere perso per uno sciocco capriccio.


Autore

Noemi Antonelli è una scrittrice italiana, classe 1994. La sua passione per la scrittura le ha portato il successo su Wattpad con la trilogia Enola. “Ogni libro che parla di noi” è il primo romanzo pubblicato con Sonzogno.


Reensione

Oggi parlare di questo romanzo di Noemi Antonelli è davvero un piacere, perché quando un libro ti si incolla non solo alle mani, ma anche al cuore, vuol dire che è stato un lavoro ben fatto. Potrei iniziare dicendo che è un bel romanzo d’amore, ma vorrebbe dire chiuderlo in un cliché che non gli appartiene del tutto. Cerco di spiegarmi meglio. Prendete la classica protagonista femminile, insicura, inadeguata, con un sogno nel cassetto, che con modestia, coraggio e tanta fatica arriva finalmente al successo, restando fedele a se stessa e ottenendo l’amore tanto desiderato. Un personaggio positivo, tenero, adorabile. Ora mettetelo da parte e avrete Soraya Mantovani. Prendete il classico protagonista maschile, bello e tenebroso, ricco, egoista, disinteressato all’amore, che cerca solo avventure di una notte finché, a fatica, non apre gli occhi sulla persona perfetta che ha davanti. Ora mettete da parte anche lui e avrete Gabriele Sabatini. Quello che vi resta sono due protagonisti molto simili fin dall’inizio, da quel primo incontro a vent’anni, quando erano entrambi insicuri ed entrambi si sentivano inadeguati e insoddisfatti, seppure per motivi opposti.

Soraya ha subito troppo spesso il bullismo e l’indifferenza dei suoi compagni; insicura, diversa per colpa di quella fisionomia orientale che le viene dalla madre, leggermente sovrappeso, ha tentato disperatamente di farsi notare, ottenendo il risultato opposto.

L’espressione di Soraya era quella di chi ogni giorno ha la conferma di essere nata per sbaglio. Si sentiva inadeguata, proprio come me.

L’incontro con Sandro e l’improvvisa notorietà come scrittrice hanno cambiato tutto quello che è stata. Ora che è ricca, bella come poche, sofisticata, elegante e desiderata, è diventata una donna calcolatrice, furba, consapevole della sua sensualità, che a volte sfrutta per una sciocca rivalsa sul passato. Eppure ha ancora bisogno di ottenere l’accettazione degli altri, cosa per cui è disposta a sacrificare quello che vuole veramente. Essere una donna perfetta può risultare soffocante se quello che stai cercando di nascondere è il desiderio di essere ribelle, libera da costrizioni e tabù. Quando si ritrovano dopo sei anni, forse lei è l’unica a essere cambiata davvero. Gabriele è ancora il ragazzo affascinante, divertente e seducente che ricorda, ma quello che non sa è quanto sia rimasto anche dolce e tenero, ma insoddisfatto, stretto in un futuro deciso da tempo della sua famiglia e desideroso di qualcuno che lo capisca davvero, come quell’unica notte con Soraya di tanti anni prima.

Gabriele era come una poesia, una di quelle che fanno male, che graffiano, ermetiche e oscure, che si prendono gioco di chi pensa di aver trovato la giusta chiave per interpretarle.

La loro storia è uno scontro continuo: costretti a passare del tempo insieme, il loro rapporto si costruisce su offese e complimenti, silenzi e verità, cattiverie e gesti affettuosi. Con una scrittura ironica e frizzante, sensuale, audace e movimentata, l’autrice costruisce una trama che si dipana in un alternarsi di situazioni comiche, imbarazzanti, tenere, sensuali, odiose e commoventi a seconda degli incontri tra i due ragazzi. E’ una crescita interiore, quella di Soraya, che ho seguito con interesse, nella speranza che perdesse quel velo di esagerazione che spesso la rende detestabile, anche quando capisci che proprio non riesce a lasciarsi andare, convinta di deludere il mondo intero.

«Mi dispiace di non averti saputo sorprendere»

Avevo il brutto vizio di scusarmi di essere me stessa: cose che accadono quando tutto il mondo non fa altro che ricordarti quanto tu sia sbagliata.

La storia è raccontata in modo brillante, caratterizzata da dialoghi vivaci e intriganti, così come il gioco che si instaura tra i due, che stabiliscono gli incontri grazie a indovinelli basati su opere letterarie famose. E questo è uno degli elementi che più mi ha fatto amare il romanzo, oltre ai protagonisti. Attraverso le poesie di Emily Dickinson, le pagine di Hawthorne, Balzac, Stendhal, Verga, Thackeray e tanti altri grandi classici, Gabriele e Soraya si parlano e si raccontano, si confidano e si capiscono. Perché a questo servono in fondo i libri per chi li ama davvero: a dire qualcosa di noi, che forse non sappiamo neanche che esiste o che fingiamo di non vedere. Quanti di noi non si sono affezionati a un determinato libro perché vi si sono visti allo specchio?

Perché le persone sottolineano le frasi nei libri? Perché ci si rispecchiano. Si ritrovano in quelle parole scritte da altri. I libri danno voce a ciò che custodiamo dentro, che non sappiamo tirare fuori. I libri parlano per noi.

Alla fine quello tra Gabriele e Soraya è un amore difficile, che fa male perché insicuro e imperfetto e perché entrambe hanno situazioni irrisolte da chiudere. Ma è tanto più dolce e ardente proprio per questa incapacità di stare insieme che mi ha fatto sognare per tutte le sue pagine. Un romanzo divertente e passionale, scritto in modo eccellente, che ti trascina dalla prima all’ultima pagina tenendoti continuamente col fiato sospeso.

L’assenza di pace. La paura di trovarla per l’incubo di perderla. Questo sei tu per me.

E noi li seguiamo col cuore in gola fino alla fine del loro accordo, con la speranza che se non possono aggiustare l’insieme, possano almeno ritrovare se stessi.


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