Per dieci minuti – Chiara Gamberale

Per dieci minuti – Chiara Gamberale

Titolo: Per dieci minuti

Autore: Chiara Gamberale

Genere: romanzo

Editore: Feltrinelli

Pagine: 187

Prezzo: 9,00

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Trama

Chiara aveva tutto. Come marito, il ragazzo conosciuto a diciotto anni del quale si era perdutamente innamorata; una Rubrica tutta sua su un settimanale; una casa confortevole e sicura nella Sua Vicarello, piccola frazione alle porte di Roma dove è cresciuta; e la sua scrittura. Perché allora si ritrova in un appartamento di Roma, sola da quasi un anno, distrutta dal dolore e con l’unico desiderio di passare le giornate in pigiama nella totale apatia?

Forse perché la Sua Rubrica le è stata tolta. Forse perché il Marito, dopo averla convinta a trasferirsi in città, è partito per un master a Dublino, si è innamorato della sua interprete e le ha comunicato per telefono che non sarebbe tornato per un po’. Ma forse, soprattutto, perché Chiara, lì a Roma, si sente persa e incapace di esistere. E allora la sua analista le propone un gioco. Per dieci minuti, ogni giorno, per un mese, dovrà provare qualcosa che non ha mai fatto in tutta la sua vita.

Così, tra uno smalto fucsia, un messaggio d’amore inviato a caso dalla sua rubrica telefonica, un punto croce, una passeggiata per Roma vestita da Babbo Natale e una mostra di pittura senza il Marito esperto d’arte, Chiara scoprirà che c’è un mondo, fuori dal cerchio ristretto nel quale si era barricata, fuori dalle sue certezze e dalle sue paure, che può essere affrontato. Imparerà, lentamente, che anche se è ancora innamorata del marito, può vivere senza che qualcuno la sostenga continuamente e che addirittura può occuparsi di qualcuno. Non solo di una piantina di lattuga, ma anche di Ato, lo studente fuggito dall’Eritrea, ospite della Citta dei Ragazzi, che si insinua profondamente nella sua vita. E alla fine del mese, quando Suo Marito tornerà a cercarla per ricostruire il loro rapporto, e Ato avrà bisogno di lei, Chiara sarà finalmente in grado di trovare un posto nel mondo, accettare i cambiamenti e passare dall’IO e il TU a quel NOI che l’ha sempre spaventata.


Autore

Chiara Gamberale vanta un felice passato come conduttrice televisiva e radiofonica, e inizia la sua carriera di scrittrice fin da giovanissima. Oggi collabora con La Stampa, Vanity Fair e Io donna. Tra i suoi romanzi più venduti troviamo “La zona cieca”, “Le luci nelle case degli altri”, “L’amore quando c’era”, “Per dieci minuti”, “Avrò cura di te” scritto in collaborazione con Massimo Gramellini e “L’isola dell’abbandono”. Negli ultimi anni ogni suo libro scala velocemente le classifiche italiane.


Recensione

Per dieci minuti” è il secondo romanzo che leggo di Chiara Gamberale. Dopo un solo libro non puoi esprimere un vero giudizio. Dopo due, mi sento di poter dire che non è tra le mie scrittrici preferite. Eppure questo romanzo è molto più fluido di “Avrò cura di te“, che ha scritto in collaborazione con Massimo Gramellini. Lo stile è semplice e scorrevole. I capitoli sono molto brevi e veloci; l’espediente di raccontare ogni giorno, per un mese, in modo abbastanza sintetico, cosa ha fatto dei suoi dieci minuti, rende sicuramente la lettura molto agevole e vivace. E’ una cronaca che ricorda molto un diario personale e risulta certamente interessante per la curiosità che genera il gioco a cui la terapista sottopone la protagonista. Trovare ogni giorno una cosa da fare, per dieci minuti, che non hai mai provato in tutta la tua vita.

I personaggi che nascono dal diario di Chiara, tratteggiati dalla sua penna e quindi mostrati in modo soggettivo, sono caratteri forti e vividi, come quello di Ato e dell’amico Giampietro. Sembra quasi di conoscerli e si impara presto a prenderli in simpatia. Forse perché ci ricordano un po’ noi stessi, i nostri problemi col mondo e con le persone, i nostri mostri nel cassetto e le nostre insicurezze.

Eppure, nonostante io abbia apprezzato davvero lo stile della Gamberale e l’idea di fondo del romanzo, che ho trovato originale e stimolante, a tratti divertente, è la seconda volta che mi scontro con le sue donne. In entrambe i romanzi ha tratteggiato una figura dipendente dagli altri, che siano i genitori, il marito, gli amici; una donna insicura, incapace di vivere da sola, che va accompagnata, guidata, sorretta. Una figura che si nasconde dietro le proprie certezze e non ama i mutamenti. Ma che, suo malgrado, dovrà capire che a volte il cambiamento è essenziale, anche se doloroso.

Vicarello, la Mia Rubrica, Mio Marito sono i peluche con cui da più di un anno mi addormento. Puzzano e non hanno più il pelo morbido: ma quando prendi l’abitudine a un peluche è dura rinunciarci.

Chiara dovrà capire che essendo sempre stata accompagnata nella vita che la circonda, ne ha perso alcuni tratti. E ora che è sola, finalmente, si accorge che c’è un mondo vivo fuori dalla sua stanza, dove vivono altre persone. Alcune felici, alcune no. Ma da tutte loro può imparare qualcosa, se solo guarda con attenzione. Una buona lettura, insomma, a cui va tutta la mia stima. Mi auguro solo che le protagoniste degli altri romanzi non si assomiglino tutte; non si scontrino tutte con questo dramma familiare in cui l’IO soffoca il TU e impedisce il NOI.

Perché la prima donna insicura e problematica mi provoca empatia, la seconda mi fa tenerezza, la terza potrei prenderla a schiaffi.

Che due pancake, alla fine, li sappiamo cucinare tutte!


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