Quanto ci siamo voluti bene – Mattia Ollerongis

Quanto ci siamo voluti bene – Mattia Ollerongis

Titolo: Quanto ci siamo voluti bene

Autore: Mattia Ollerongis

Editore: Sperling & Kupfer

Genere: romanzo

Pagine: 275

Prezzo: 12,90

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Trama

È un esercizio faticoso, quello di tenere insieme i pezzi. Soprattutto se provi a farlo fin da piccolo, come Marco, lontano dalla sua Trieste, dal padre e dal fratello più grande. Quando incontra Nora per la prima volta, sono seduti nella fredda sala d’attesa di un ospedale ad affrontare un dolore che non si dovrebbe vivere prima del tempo. La loro è una storia di destini incrociati, di incontri inevitabili. Di luoghi distanti e di punti in comune. Alla ricerca di un po’ di equilibrio dopo tanti scossoni, sono come due buchi neri in lotta per assorbire quanta più luce possibile. Ed è proprio quando la loro strada sembra averli portati al limite, a una conclusione inesorabile, che questo incontro rende possibile la scrittura di nuove pagine, insperate e bellissime, stranamente fortunate, prive di terremoti, di vecchie abitudini, di pessimi trascorsi. Che non sempre hanno il finale immaginato, ma che certamente concedono una speranza che non avevano mai creduto possibile.


Autore

Mattia Signorello, in arte Ollerongis, ha iniziato condividendo pensieri e poesie sui social, conquistando fin da subito l’amore dei lettori. Tutti i suoi libri hanno ottenuto un grosso successo: “Tante stelle, qualche nuvola”, “Ti stavo pensando”, “Sempre con te”, “Ti penso (ancora)“.


Recensione

Siamo insiemi che si scontrano. A volte si intersecano e ne scaturisce qualcosa di buono. Altre volte è un disastro più o meno annunciato.

Se dovessi riportare tutte le frasi più belle, toccanti e significative che ho letto in questo libro, ne uscirebbe fuori una sua riscrittura quasi totale. Lo scontro con lo stile di Ollerongis per me è stato infatti amore a prima vista. La sua è una scrittura molto originale, differente (almeno in questo romanzo) e secondo me piuttosto azzardata in fatto di scelta narrativa. Eppure è una sfida che l’autore ha vinto, perché ho letto il suo romanzo senza mai smettere di pensare ai suoi protagonisti e con una facilità e un piacere che mi hanno incantata. Il punto di vista cambia spesso e anche se l’uso di diversi caratteri di scrittura dovrebbe farti capire chi è la voce narrante, all’inizio ho avuto dei dubbi su quanti fossero i narratori, chi fossero, e soprattutto in quale momento della loro vita stessero parlando. E questo ha accresciuto la mia curiosità, finché non ho compreso a metà libro come interpretare i vari cambiamenti. Oltre a questa piacevole scelta, devo sottolineare che la scrittura di Ollerongis è estremamente poetica, intima, spesso spezzata, con frasi brevi che sono tanto più taglienti perché arrivano dritte al cuore. L’autore sa usare le parole in modo così preciso che può descrivere il più dolce dei pensieri, ma sa anche fare male, tanto e profondamente.

Quanto ci siamo voluti bene” è la storia di Marco e Nora, due ragazzi che si incontrano per caso nella sala d’attesa di un ospedale, in un momento molto doloroso della loro vita. Ed è proprio l’incontro di questo dolore che permetterà loro, finalmente, di aprirsi, di essere se stessi, di non fingere che vada tutto bene, di non dover più mentire come hanno sempre fatto.

E’ un esercizio faticoso, quello di tenere insieme i pezzi. E’ ancora più arduo nascondere le fragilità agli altri. E loro, facenti parte dello stesso insieme, hanno un talento innato nel celare il dolore nei propri occhi. Sanno fingere, lo sanno fare bene. E con chiunque.

Nora, come protagonista secondaria, vive nel dolore della consapevolezza che perderà sua madre: è fragile e insicura, la vita l’ha convinta che nulla dura per sempre e che Marco si stancherà di lei, come è sempre successo. Sarà lui, ogni giorno, a doverla convincere del contrario, restando.

Mi stai dando la possibilità di vivere un’infinità di momenti che si stanno trasformando in ricordi. Tanta luce per gli eventuali black out che potrebbero capitare.

Marco che nasconde molto più dolore di quello di Nora; Marco che ha un passato difficile con cui convivere, fatto di abbandoni, di perdite, di delusioni. Marco che ha smesso di credere nell’amore perché tutte le sue relazioni sono finite male, e ora che deve affrontare l’ennesimo colpo della vita si sente perso.

Sono un foglio bianco. La vita, al posto di scrivermi, mi sta strappando. In tanti. Piccolissimi. Pezzi.

Quanto si può spezzare, qualcosa di già rotto?

Ma la vita e l’amore sono tante cose assieme: sono felicità e tristezza, sono passione e noia, sono momenti felici e cadute. Forse Marco, che di sentimenti è sempre stato privato troppo presto e in modo troppo brusco, dovrà capire che esistono persone con cui l’amore può essere diverso, più vero; persone con cui può durare perché nonostante tutte le volte in cui ti allontani, alla fine ti cerchi sempre. Lettura deliziosa, delicata e piena di sentimento, che consiglio assolutamente.


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