{Review Tour} Tutto a posto tranne l’amore – Anna Premoli

{Review Tour} Tutto a posto tranne l’amore – Anna Premoli

Titolo: Tutto a posto tranne l’amore

Autore: Anna Premoli

Editore: Newton Compton

Genere: romanzo rosa

Pagine: 320

Prezzo: 11,50

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Oggi partecipo al Review Tour del nuovo romanzo di Anna Premoli, autrice italiana amatissima per i suoi romanzi rosa. Ringrazio prima di tutto il blog Tre gatte tra i libri, che ha organizzato l’evento e la casa editrice Newton Compton per la copia digitale di cui ci ha omaggiato.


Trama

Ludovico Paravicini ha appena ricevuto dall’avvocato della sua ex-moglie una richiesta a dir poco bizzarra per la quale è piuttosto sospettoso: Ginevra vuole cancellare l’assegno di mantenimento che lui le versa ormai da tre anni. E perché dovrebbe fidarsi con tanta leggerezza? In fondo è stata lei a scappare con un altro uomo dopo pochi anni di matrimonio e a convincerlo che la donna che aveva creduto di poter amare per tutta la vita ha solo sfruttato a suo vantaggio un’unione economicamente vantaggiosa. Così oggi, in piena pandemia, mentre la vita intorno a lui cambia repentinamente e la solitudine inizia a farsi sentire, Ludovico si ritrova all’improvviso, per alcune strane coincidenze della vita, a incontrare sempre più spesso la donna che lo ha ridotto in uno stato mentale e fisico piuttosto discutibile.

Ginevra Rossi, invece, è più che mai convinta di volersi redimere, dimostrando a se stessa di essere economicamente indipendente e a Ludovico di essere dispiaciuta per gli errori commessi, e soprattutto di non aver mai voluto sfruttare la sua ricchezza. Molto lentamente, con tutte le limitazioni del momento, tra i due si instaura un nuovo rapporto, civile e sincero, e con molta onestà iniziano ad ammettere gli sbagli commessi, le loro sensazioni all’epoca del divorzio e quello che credono li abbia allontanati. Forse, dopotutto, scopriranno che il loro matrimonio è arrivato nel momento sbagliato e che la vita può riservarti sorprese imprevedibili che ti costringono a guardare le persone con occhi diversi.


Autore

Anna Premoli è una scrittrice italiana di origini croate, nata nel 1980. Nel 2013 vince il Premio Bancarella per il suo primo romanzo rosa “Ti prego lasciati odiare“, un caso editoriale che resta per settimane nelle classifiche italiane. Dopodiché pubblica un successo dietro l’altro, tra cui “Finché amore non ci separi”, “L’importanza di chiamarti amore”, Un imprevisto chiamato amore”, “L’amore non è mai una cosa semplice”, “Non ho tempo per amarti”, “Questo amore sarà un disastro” e “Tutto a posto tranne l’amore“.


Recensione

Devo dire che sono davvero felice di aver partecipato a questo evento perché mi ha permesso di scoprire un’autrice di cui non avevo mai letto nulla, pur conoscendone la fama. Dalle recensioni che ho seguito sui suoi romanzi precedenti mi sono fatta l’idea che questo libro in particolare sia piuttosto anomalo come romanzo d’amore. E forse proprio per questo l’ho apprezzato molto. Mi aspettavo la classica struttura legata a questo genere letterario, invece ho trovato una storia introspettiva, con una forte caratterizzazione psicologica dei protagonisti e un andamento della narrazione semplice e pacato, privo di quelle scene passionali a cui siamo abituati. La scelta narrativa del doppio punto di vista (Ludovico e Ginevra si alternano infatti nel racconto in prima persona) mi è piaciuta molto: ti permette di entrare subito in sintonia con entrambe e rende la lettura scorrevole e interessante. Lo stile della Premoli è fluido, intrigante e cosa che mi ha piacevolmente colpito è caratterizzato da un’ironia vivace e frizzante che rallegra l’intero romanzo. I due protagonisti sono capaci di ridere di loro stessi e della situazione, anche quando si sta parlando di argomenti più seri. Insomma, una lettura oltre che affascinante anche divertente, il che non guasta mai.

La trama è in realtà abbastanza semplice, senza troppe svolte improvvise o scene d’amore; complice di questa scelta narrativa credo sia stata la decisione di ambientare il romanzo durante la pandemia. Anche se a qualcuno potrà sembrare una scelta azzardata, a me è piaciuto invece il modo in cui i due protagonisti devono affrontare la loro storia durante il lockdown. Per quanto strano possa sembrare, in questo particolarissimo momento storico ho empatizzato con Ludovico e Ginevra molto più facilmente proprio perché li ho visti vivere sensazioni ben note in questi ultimi mesi. La Premoli è riuscita a descrivere in modo brillante un’Italia sospesa, incerta, preoccupata e spesso ingrigita dalla pandemia, ma che proprio per questo ha rivisto molte delle sue priorità e cambiato modo di vedere le cose.

Durante il lockdown a volte ho l’impressione di essere confinata in un luogo metafisico, e che questo appartamento sia slegato dalla realtà spazio-temporale. Incredibile come quattro mura possano trasformarsi in una gabbia, e la città addormentata e deserta sembri il teatro di un racconto distopico: immersa in un sonno nervoso, simile a quello dei suoi abitanti.

Ho notato anche, con un certo divertimento, alcune critiche neanche troppo velate a tutti quelli che durante il passato lockdown hanno trovato vari mezzi alternativi per non interrompere le loro abitudini, e soprattutto alla comica diversità nel seguire le regole. Il tutto ovviamente nel modo più ironico possibile. La storia di Ludovico e Ginevra è quella di uno dei tanti matrimoni falliti: un amore che sembrava unico e invece è franato sotto il peso della quotidianità. Spesso, durante il racconto, i due protagonisti si chiedono se sia stato il momento di crisi e di preoccupazione a portarli a riflettere sulle loro scelte. E forse è così. Cosa ci sta lasciando questa pandemia se non la capacità di capire che le piccole cose, quelle che prima erano normali e scontate, oggi non lo sono più e vanno apprezzate quando le possiamo vivere? La caratterizzazione dei due personaggi è perfetta. Ludovico è un uomo tranquillo, pragmatico, piuttosto chiuso in se stesso e incapace di mostrare quello che prova veramente. Ma è anche un uomo buono, tenero quando vuole esserlo e soprattutto onesto e corretto.

E’ per quello che mi sono innamorata di lui come una cretina; quando provieni da un mondo di persone abituate a fregarsi l’un l’altro, la correttezza assume i contorni di una creatura leggendaria impossibile da trovare nella vita reale, una specie di unicorno metafisico.

Ginevra è una donna allegra e vivace, ma inconsapevole del proprio valore; per anni si è sentita inferiore al marito e ha cercato disperatamente i segni che lui la stimasse come persona, non sentendosi mai all’altezza. La storia del loro matrimonio, dei loro sbagli e della consapevolezza di averli commessi, è una storia vera e per una volta non ho trovato il solito cliché dell’unione perfetta di una coppia perfetta. Quella di Ludovico e Ginevra è la storia di due persone imperfette che si sono amate e si sono fatte molto male, ma che hanno imparato forse dai loro errori, attraverso un percorso lento e doloroso.

Per quanto le persone non vogliano ammetterlo, la crescita interiore non è un avvenimento indolore, ma è spesso la conseguenza di qualche trauma o sofferenza. L’acquisizione della consapevolezza ha spesso il sapore di lacrime e sangue.

Quello che hanno capito dalla loro caduta è che il matrimonio è spesso un’unione fondata su una convinzione errata: che l’altro possa essere tutto, che sia perfetto, che possa rispondere a ogni nostra esigenza e soprattutto che non cambi col passare del tempo. Ma chi è sposato da tanti anni sa bene che in realtà è un gioco di incastri, di cambiamenti, di grandi emozioni e di piccole delusioni.

Persone imperfette intrappolate in storie che sulla carta invece dovrebbero esserlo. Nessuno può mostrarsi all’altezza. Ai corsi prematrimoniali si dovrebbe dire forte e chiaro che la vita è un grande caos, che tutti sbagliano, e che lo scopo in alcune giornate può essere anche solo resistere. Che no, non sarà né epico né romantico, ma molto, molto concreto. Il grande amore, mia cara, è quello di chi potrebbe andarsene e invece rimane. Il grande amore si vede alla fine, non all’inizio della corsa.

E in un momento di stasi dell’intero paese, in cui tutto è rallentato e le relazioni si prendono il loro tempo per evolvere, Ludovico e Ginevra capiranno che il loro sentimento è nato nel momento sbagliato, quando loro non erano pronti a farlo sopravvivere al caos della vita. Convinti che tutto sarebbe rimasto statico, come all’inizio del matrimonio, non hanno saputo evolversi insieme al loro rapporto e hanno creduto che quella fosse la fine, quando era solo l’inizio di una grande e complessa avventura.

Per chi è abituato al classico romanzo rosa, posso capire che in alcuni punti questo risulterà un po’ lento, perché in effetti ci sono dei passaggi che si dilungano sulla psicologia dei protagonisti, riducendo invece le vere e proprie scene d’amore. Ma è proprio questa sua originalità a farne un bel libro, dolce, tenero, a volte triste ma profondamente positivo. E’ un’analisi appassionata e senza filtri del matrimonio, che chi ha vissuto in prima persona potrà apprezzare maggiormente. Chi lotta ogni giorno per “restare” sorriderà di alcune considerazioni, non trovandole affatto ciniche, ma semplicemente realistiche. E allora non vi resta che leggerlo per lasciarvi trascinare dai sentimenti improvvisi e imprevisti che travolgeranno i protagonisti e sorridere con loro delle tante situazioni imbarazzanti in cui si troveranno coinvolti.


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