Sangue e cenere – Jennifer L. Armentrout

Sangue e cenere – Jennifer L. Armentrout

Titolo: Sangue e cenere

Autore: Jennifer L. Armentrout

Editore: Harper Collins

Genere: fantasy

Pagine: 633

Prezzo: 17,90


Trama

Penellaphe è la Vergine, la Prescelta che durante il rito dell’Ascensione verrà unita agli dei per la salvezza del suo regno, nella speranza di mettere fine alla maledizione che grava su tutto il suo popolo dalla fine della Guerra dei Due Re. Eppure, nonostante l’importanza del ruolo che investe, Poppy è solo una ragazza di diciotto anni che vive una vita solitaria. Nessuno può veder il suo volto, coperto perennemente da un velo (che almeno nasconde le sue cicatrici), nessuno può rivolgerle la parola, non può partecipare alla vita di palazzo, non può leggere, non può andare in città. Ma Poppy non è poi così rispettosa delle regole e ci sono molte cose per cui gli dei potrebbero ritenerla indegna, come aver imparato a combattere i mostri che arrivano dalla nebbia, o essere uscita di nascosto per osservare le vite degli altri. E’ così che finisce per scontrarsi nel giovane Hawke Flynn, la sua nuova guardia reale.

Mentre la minaccia dell’Oscuro avanza verso la capitale, promettendo ai suoi sostenitori di ripristinare il regno caduto, la Vergine sembra essere l’oggetto della sua vendetta e dovrà lottare tra il dovere che le è stato imposto e le nuove sensazioni che Hawke le fa provare, costringendola a guardare la sua vita con occhi diversi. Per la prima volta, quando forse sarà già troppo tardi, Poppy si chiederà quali sono davvero i suoi desideri.


Autore

Jennifer L. Armentrout è una scrittrice americana molto prolifica, autrice di romanzi fantasy e urban fantasy, romanzi d’amore e romanzi di fantascienza. Dall’inizio della sua carriera è sempre riuscita a muoversi altrettanto bene tra il self-publishing, le case editrici minori e quelle più famose. I diritti d’autore di “Obsidian” sono stati acquistati per trarne un film che è ancora in lavorazione. Tra le serie più famose in Italia ci sono la serie “Lux”, che comprende “Obsidian“, “Onyx”, “Opal”, “Origin” e “Opposition“, la serie “Covenant”, la serie “Dark elements”, la serie “Harbinger” e ora la serie “Blood and ash” di cui sono usciti i primi due volumi “Sangue e cenere” e “Regno di carne e fuoco.


Recensione

Da sangue e cenere

noi risorgeremo.

Era la promessa dell’Oscuro al suo popolo e ai suoi sostenitori, quelli sparsi nel regno: sarebbero risorti.

Ho conosciuto Jennifer L. Armentrout grazie alla serie “Lux”, una delle prime e meno famose in Italia, una saga urban fantasy popolata da alieni. Le due cose per cui mi sono innamorata subito dei suoi libri sono state la scrittura fresca e ironica, e la capacità di creare storie d’amore piene di passione, in cui le emozioni che provano i protagonisti sono così vivide da entrarti sottopelle. È per questo che ho iniziato “Sangue e cenere” piena di aspettative, visto che questa volta si cimentava con lo high fantasy, un genere che amo da sempre. Che dire? Ho chiuso il romanzo promuovendolo a pieni voti, lasciandomi dietro un amore profondo e intenso e viscerale per questa storia, che spero manterrò nei capitoli successivi. La scrittura della Armentrout si conferma una delle più scorrevoli e intriganti che abbia mai incontrato, sempre scorrevole e piena di ironia; il worldbuilding è buono, le descrizioni del mondo in cui vivono i protagonisti sono efficaci e usate con parsimonia. Le creature che popolano le terre del regno di Solis, a ben guardare, sono delle sapienti rivisitazioni delle classiche figure del fantastico: licantropi, vampiri, nebbie inquietanti che portano morte; eppure la scrittrice ha saputo modificarle ad arte, creando nuovi mostri e nuovi eroi, i cui ruoli si scambiano spesso nel corso della storia lasciandoti con molti dubbi fino alla fine.

I personaggi sono caratterizzati in modo tanto vivido che ti sembra di conoscerli e non si può restare impassibili né di fronte ai buoni né tantomeno ai cattivi. L’intreccio è intrigante e ben gestito e la scelta di spargere fin dalle prime pagine indizi contrastanti ti porta a leggere la storia con un senso di inquietudine di fondo, come se ci fosse qualcosa di sbagliato che aleggia nell’aria, ma che non riesci a mettere a fuoco. Questo perché l’attenzione è catturata dal rapporto tra i due protagonisti, Poppy e Hawke, e dalla loro burrascosa, dolorosa, divertente ed eccitante storie d’amore. Sono una fan del romanticismo e delle scene passionali? No. Penso che in questo racconto abbiano preso troppo spazio? No e ancora no. Come ho già detto, oltre all’interessante sfondo epico della lotta tra bene e male, il rapporto tra la Prescelta e la sua prima guardia reale è così ardente e passionale che non si può non considerarlo il punto forte del romanzo. Penellaphe è un’eroina femminile che non ha bisogno di essere salvata, nonostante sia in costante pericolo. Non serve il maschio forte e protettivo che la difende, come Hawke comprende ben presto. Poppy ha passato la sua vita in una gabbia dorata dove tutto le è precluso: leggere, avere amici, essere vista in volto, parlare con chiunque non sia la sua dama di compagnia o le sue guardie personali. E’ cresciuta senza mai vivere davvero, senza avere mai la possibilità di compiere una scelta, e nonostante l’importanza del ruolo che riveste, è comunque una ribelle. Si è fatta addestrare di nascosto, usa il suo dono anche se è proibito, esce furtiva dal palazzo per spiare la vita altrui.

Non potevo parlare del dono concessomi dagli dei e mai e poi mai avrei potuto spingermi oltre le percezioni per fare effettivamente qualcosa in merito.

Non che obbedissi sempre alle regole.

Ovviamente.

Abituata a essere considerata solo la Vergine, un oggetto destinato agli dèi, Poppy è assillata dal dubbio che persino le persone con cui è cresciuta, Tawny e Vikter, possano in realtà fingere dei sentimenti nei suoi confronti che non provano davvero. Quando incontra Hawke il suo mondo vacilla, nella consapevolezza che nessuno l’aveva mai trattata come se fosse una persona.

Non mi importa che cosa sei.

Mi importa chi sei.

Per la prima volta da quando è nata, mostrare il suo volto pieno di cicatrici non la spaventa, perché negli occhi del giovane non vede il disgusto con cui il duca l’ha sempre guardata definendola un “disastro”.

Senza staccare gli occhi dai miei, Hawke venne avanti.

«Entrambe le metà sono belle, quanto lo è l’intero.»

Nonostante sia destinata all’Ascensione da quando è nata, per quanto sia consapevole di essere il futuro del regno, Poppi non concorda con alcune scelte del Regno: inizia così in lei un processo di ribellione che la porterà a capire cosa desidera veramente per se stessa, proprio nel momento in cui tutte le sue certezze stanno per crollare. Si ritroverà allora difronte a un mondo molto diverso da quello che le è stato mostrato per diciannove anni, e dovrà affrontare il dolore della perdita, l’umiliazione del tradimento, il trauma di vedere il mondo sottosopra e la paura di non sapere di chi fidarsi.

«Non assomigli per niente a quello che mi aspettavo.»

«Continui a ripeterlo. Che cosa ti aspettavi?»

«Onestamente, non lo so più.»

Hawke Flynn è l’altro grande protagonista della storia: affascinante, forte, audace e scanzonato, irriverente e incapace di seguire le regole. Il modo in cui si pone nei confronti della Vergine è assai inappropriato ed è per questo che lo amiamo fin dal suo arrivo. Resistere al suo fascino è francamente impossibile. Questo primo volume è denso di azione, di battaglie, di orrori che escono dalla nebbia per uccidere, di amicizia, di passione incontrollabile, ma anche di tanto dolore, di delusione e di resilienza. Penellaphe non è la ragazza debole e sciocca che tutti credono che sia ed è pronta a dimostrarlo. Poppy è finalmente pronta a vivere e Hawke è al suo fianco per sostenerla. Ma se il Bene e il Male si invertissero improvvisamente e il confine tra giusto e sbagliato fosse spezzato? Cosa resterebbe della loro unione?


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