Sette Robinson su un’isola matta – Bianca Pitzorno

Sette Robinson su un’isola matta – Bianca Pitzorno

sette robinson

Titolo: Sette Robinson su un’isola matta

Autore: Bianca Pitzorno

Editore: Mondadori

Genere: bambini

Pagine: 145

Prezzo: 8,00

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Trama

Quando la Sirena dei sette mari prende il largo come tutte le mattine per raggiungere la spiaggia, i sette occupanti sono tranquilli. Sarà una giornata come tutte le altre; nessuno di loro si aspetta di vivere un’avventura così curiosa. E così, quando il motore si ferma improvvisamente e una nebbia impenetrabile li circonda, ancora non sono preoccupati. E non lo so nemmeno quando, ritornata la luce, si accorgono di essere rimasti soli, senza benzina, davanti alle coste di una piccola isola sconosciuta. Convinti che qualcuno verrà presto a recuperarli, scendono sull’isolotto pronti a un’avventura come quelle descritte nei libri. C’è lo zio Silvestro, che ha settant’anni ed è un amico di famiglia; poi c’è Annetta, di otto anni, con la sua mamma; Martino di nove anni e i gemelli di due anni e mezzo che sono i suoi cugini; e Sara di dieci anni, un’altra cugina. Elettrizzati al pensiero di dover vivere come Robinson Crusoe, i bambini restano perplessi quando si accorgono che l’isola è deserta ma molto strana. Perché c’è un meraviglioso albergo dotato di ogni comfort? E perché il supermercato è aperto e gli scaffali sono pieni di viveri? Le avventure che i sette naufraghi vivranno sull’isola non sono proprio quelle dei loro personaggi preferiti, ma saranno a volte altrettanto pericolose.


Autore

Bianca Pitzorno è una scrittrice italiana, autrice televisiva e traduttrice. E’ famosa per la sue opere per bambini e ragazzi, che le hanno valso numerosi premi. Si è impegnata, tra l’altro, nella traduzione di alcuni autori stranieri affinché venissero conosciuti anche in Italia. Tra i suoi romanzi più famosi si ricordano “La casa sull’albero”, “L’incredibile storia di Lavinia”, “Ascolta il mio cuore”, “La bambina col falcone”, “Polissena del Porcello”, “Tornatrás“.


Recensione

Ho sempre sentito parlare dei libri per bambini di Bianca Pitzorno, che oggi in Italia è uno dei nomi più importanti legati alla letteratura per ragazzi. Questo mi è capitato tra le mani per caso e non ho resistito alla tentazione di provarlo. Credo sia in assoluto il primo libro che abbia pubblicato; una coincidenza fortuita la portò infatti a doverlo scrivere per fare un favore a un amico editore, a cui mancava un racconto per terminare una raccolta. Da quel momento la Pitzorno non ha mai smesso di scrivere. Già in questo primo lavoro si intravede uno stile semplice e scorrevole in grado di catturare l’attenzione dei più piccoli. Ha un modo fresco e naturale di raccontare la storia, che si fa notare fin da subito per essere originale e curiosa.

Un naufragio su un’isola deserta si presta alle avventure più disparate e fa venire subito in mente tante opere precedenti, eppure la sua isola è assai diversa e forse per questo più intrigante per i bambini. Una volta resisi conto che non moriranno né di fame e di freddo, i sette naufraghi si adattano molto velocemente alla nuova vita, e a parte un leggero senso di mancanza per i componenti della famiglia che hanno lasciato a casa, la loro vita riprende come se niente fosse accaduto. La mamma di Annetta si occupa dell’albergo e dei pasti, i ragazzi vanno in perlustrazione sull’isola e l’intera comitiva si concede addirittura di fare delle escursioni. Mentre la mamma di Annetta si comporta ancora da mamma, preoccupata di non deludere né i naufraghi né le famiglie che sono rimaste a casa, i bambini sperimentano varie emozioni per loro nuove. Martino, sempre disinteressato agli altri e desideroso solo di divertirsi, scoprirà che a volte è difficile farsi comprendere dal prossimo, ma col passare dei giorni svilupperà un senso di protezione nei confronti dei suoi cugini che non pensava di avere. Sara scoprirà quanto è difficile prendersi cura di qualcuno che ha bisogno di tutte le tue attenzioni, come fanno spesso i genitori.

E’ una storia bizzarra e simpatica che sicuramente piacerà ai bambini più avventurosi. Io l’ho trovata piuttosto grezza, sia come scrittura che come narrazione, ma essendo il primo racconto immagino sia normale. Mi aspettavo che alla fine ne dovesse venir fuori qualche buona morale, invece resta solo un esperimento ben riuscito di fantasia. E’ adatto secondo me a bambini tra i 6 e gli 8 anni. Una storia piacevole con cui passare un pomeriggio, ma non un capolavoro.


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