Storia di chi ama sottovoce – Elisa Venticinque

Storia di chi ama sottovoce – Elisa Venticinque

Titolo: Storia di chi ama sottovoce

Autore: Elisa Venticinque

Editore: Bookabook

Genere: romanzo rosa

Pagine: 291

Prezzo: 15,00

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Trama

Edoardo ha 17 anni e una vita pesante alle spalle. Una famiglia anomala da cui ha cercato di star lontano da quando era piccolo, pur non potendo fuggire per paura di lasciare la madre e la sorellina, che ama infinitamente, con un padre alcolizzato e violento. Una vita in punta di piedi, in una casa dove vivono come fantasmi per non risvegliare l’orco. Una vita fatta di silenzi e segreti, nascosti anche al suo migliore amico, Matteo, il ragazzo con cui è cresciuto e che rappresenta il suo scoglio. Eppure c’è un segreto più pesante che lo soffoca e lo corrode, giorno dopo giorno. Quel viso così perfetto, quel sorriso così adorabile, quel carattere così solare, che caratterizzano Matteo, sono l’oggetto del suo amore proibito. Non può dirlo a nessuno. Non ne ha il coraggio. Abituato a vivere nella menzogna, preferisce tacere anche questa ennesima verità.

E quando torna nella sua vita Sofia, la ragazza che due anni prima lo aveva abbandonato senza neanche una spiegazione, spezzandogli il cuore, Edoardo sa che loro due insieme possono completarsi: entrambe fratturati, entrambi difficili, riescono a capirsi e a darsi serenità. Ma questo è davvero amore o solo la sua parvenza? Si possono amare due persone con la stessa intensità? Edoardo dovrà prendere una decisione, mentre la sua vita familiare finalmente cede sotto il peso dell’ennesima violenza.


Autore

Elisa Venticinque è una giovane scrittrice italiana al suo romanzo d’esordio. Attualmente collabora con un’agenzia di traduzione e si dedica alla scrittura e alla recensioni di libri per il sito Mangialibri. Con “Storia di chi ama sottovoce” è arrivata in semifinale a un concorso indetto dalla casa editrice Giunti nel 2013.


Recensione

Storia di chi ama sottovoce” e uno di quei libri che ti restano dentro a lungo, per la sofferenza che hai condiviso con i protagonisti, ma anche per quell’amore unico, vivido e totalizzante che hai trovato nelle sue pagine. Quando ho iniziato a leggerlo mi aspettavo le emozioni tipiche degli amori adolescenziali, in fondo Edoardo ha solo 17 anni e una vita di esperienze ancora da accumulare. E così sarebbe stato, se l’oggetto dell’amore di Edo non fosse stato il suo migliore amico, Matteo. C’è tanto in questo romanzo, troppe emozioni che si condensano nelle pagine raccontate in prima persona dallo stesso protagonista: quasi uno sfogo personale, un susseguirsi di pensieri che ci svelano piano piano, con delicatezza, i due drammi della sua vita.

Nonostante sia il suo primo romanzo la scrittura di Elisa Venticinque è già matura: incisiva, veloce, nitida, riesce a trascinarti nella vita di Edoardo con una semplicità e una vividezza, anche nelle scene più drammatiche, che ti fanno dimenticare sia solo un libro e ti danno la sensazione di essere presente come spettatore silenzioso e impotente. C’è una grande storia d’amore in questo romanzo, una di quelle che non si possono dimenticare neanche volendolo, una di quelle tenere, dolci, che ti fanno sorridere ed emozionare. Ma soprattutto ci sono due tematiche forti e toccanti che fanno da sfondo. Edoardo è ancora innamorato di Sofia, la ragazza che lo ha lasciato senza una parola due anni prima, e che inconsciamente lui ha atteso che tornasse. Ma quando finalmente si ritrovano, il ragazzo è cambiato per sempre. Mentre Matteo, l’amico sincero e affettuoso che gli fa da spalla e lo sorregge da quando sono nati, cerca di tirarlo fuori dalla sua depressione, Edo capisce quello che ha nascosto a tutti e a se stesso per tanti anni: è innamorato di Matteo, che invece è innamorato di Elena.

Pochi minuti a occhi aperti e sono già perso nella precisione di quei piccoli dettagli che, sommati, fanno il mio migliore amico. Sorrido e mi lascio sfuggire un sospiro, che nella sua pesantezza esprime il dolore del silenzio.

Ma Edoardo è bravo a fingere: una vita intera di bugie lo ha reso un esperto nel nascondere quello che prova. Una vita passata in una famiglia diversa, dove lui, la madre e la sorellina Alice vivono in punta di piedi nel tentativo di non scatenare l’ira di un padre alcolizzato, che passa le giornate sul divano a smaltire sbornie e rabbia. Una vita fatta di violenze, di amore non ricambiato, di paura che possa arrivare il momento in cui quell’uomo potrebbe scoppiare e fare qualcosa di irreparabile, una vita di vergogna nascosta a tutti. Edoardo sa che quella famiglia è così sbagliata che esporla potrebbe spaventare che gli sta vicino, persino il suo migliore amico; così la tiene nascosta, insieme ai lividi, al dolore e alla delusione, finché non è più possibile farlo.

«Dimmi che ho capito male.»

«Dimmi che non hai paura.»

Tante volte Edoardo è sul punto di confessare a Matteo quello che prova, ma alla fine rinuncia sempre. Troppo impaurito dall’idea di perdere quel viso che cerca ogni mattina appena sveglio, quel sorriso che tanto ama; abituato a vivere nella menzogna, non ha il coraggio di rischiare ma soprattutto non vuole mettere la sua felicità davanti a quella di Matteo.

«Sei il mio migliore amico, vero?»

Eccolo: il momento in cui potrei rispondere di no. Ma anche stavolta mi gioca un brutto tiro, facendo riemergere quella parte di me che alla luce preferisce il buio. Che alla verità preferisce una bugia dolceamara, un segreto sporco.

E così si trattiene, gettandosi a capofitto nella relazione con Sofia, che è così uguale a lui: complicata, difficile, fratturata. Eppure proprio per questa loro difficoltà di vivere, Edoardo e Sofia si completano e si capiscono e amarla è così facile che Edoardo ritrova un minimo di serenità. Ma si può vivere davvero mantenendo un segreto che ti logora dentro e ti soffoca ogni giorno di più? Si possono davvero amare due persone con la stessa intensità?

Ti amo. Due parole. Sono così difficili da dire, stupido cervello? Stupido cervello. Stupido cuore. Stupido me.

Si, sono difficili da dire quando la persona che hai davanti non è quella che sogni davvero, ed Edoardo, una vita passata ad avere paura, dovrà decidere per una volta di mettere i suoi desideri davanti alla serenità di Matteo. Dovrà smetterla di vivere all’ombra della felicità dell’amico, troppo preoccupato di non fare nulla che possa destabilizzare la loro amicizia o di deprimerlo per un amore che non può corrispondere. “Storia di chi ama sottovoce” è un romanzo molto introspettivo, un romanzo di crescita dove Edoardo ci confida le sue paure più profonde, i segreti più nascosti e, come dice lui, più “sporchi” che si porta dietro da anni. E’ un romanzo che parla senza paura e senza remore di una violenza familiare che Edo sopporta da anni, di tutte le liti, i lividi, i soprusi subiti dal padre; della necessità costante di mantenere insieme i pezzi di una famiglia disastrata e proteggere una bambina di 5 anni che, nonostante tutto, continua a sorridere. Ma soprattutto è la storia della lotta interna di un adolescente alle prese con la sua diversità, con i suoi scheletri nell’armadio e con il timore di essere guardato in modo diverso perché ama una persona del suo stesso sesso. L’amore di Edo per Matteo è uno dei più teneri, appassionati e totalizzanti che io abbia mai letto in un romanzo, descritto con tatto e delicatezza, ma con la potenza necessaria a trasferire al lettore l’emozione di Edoardo.

Il libro scorre via velocemente per quasi tutta la sua lunghezza. C’è un solo momento di stallo che mi ha distratto dalla storia, quando la scrittrice racconta in modo forse troppo dettagliato il viaggio scolastico all’estero prima della maturità. A mio parere non aggiunge nulla di indispensabile alla vicenda e distoglie momentaneamente l’attenzione del lettore, rendendo la lettura più lenta. Dopodiché la narrazione riprende incalzante fino ad arrivare a un finale che davvero non immaginavo: una scelta coraggiosa e anomala che funziona fino alla fine. Non posso che consigliare questo romanzo che ha saputo toccarmi l’anima in profondità, facendomi battere il cuore spesso, piangere a volte, ma sempre emozionarmi per quell’amore doloroso e meraviglioso che riempie le sue pagine.


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