Tenebre e ossa. Grishaverse – Leigh Bardugo

Tenebre e ossa. Grishaverse – Leigh Bardugo

Titolo: Tenebre e ossa

Autore: Leigh Bardugo

Editore: Mondadori

Genere: fantasy

Pagine: 240

Prezzo: 17,00


Trama

La Faglia d’Ombra, o Nonmare, come la chiama la popolazione di Ravka per renderla meno paurosa, continua a dividere il regno dalle sue coste, limitando non solo gli spostamenti, ma indebolendo sempre più il paese, che ormai è sull’orlo della guerra. Il Primo Esercito del re pattuglia i territori intorno alla striscia d’ombra, e si occupa dei pericolosi attraversamenti per reperire le merci che solo le città costiere possono offrire. Il regno è in sofferenza, minacciato dai popoli vicini, e nemmeno i poteri dei Grisha, i detentori della Piccola Scienza che la gente crede siano stregoni potentissimi, riescono a riportare la pace a Ravka. Quando il reggimento di Alina e Mal viene reclutato per la traversata, i due ragazzi, lei mappatrice e lui tracciatore, si recano a Kribirsk per salire sulla velasabbia insieme agli altri soldati e ai Grisha che devono proteggerli. Ma qualcosa va storto: l’imbarcazione viene aggredita dai volcra, mostruosi esseri che si nascondono nelle nebbie del Nonmare, e quasi tutta la flotta viene uccisa davanti agli occhi della ragazza. Quando anche lei e Mal stanno per soccombere, una luce improvvisa e accecante allontana i volcra e i superstiti rientrano in porto. Da quel momento, la vita di Alina Starkov muta rapidamente.

Orfana dei genitori, così come Malyen Oretsev, è stata cresciuta da un nobile signore del regno e non ha mai posseduto nulla, non ha mai sentito nessun posto come casa, è sempre stata la ragazzina gracile e dall’aspetto malaticcio che tutti ignoravano: l’unica certezza era la vicinanza di Mal. Ora improvvisamente il regno intero parla di lei; l’Oscuro, la figura più potente dopo il Re, e Ghrisha dall’enorme potere di Evocatore, la trascina nella capitale strappandola alla sua vita e al suo amico. Sono tutti convinti che sia stata lei a provocare l’esplosione di luce. L’Oscuro si aspetta che possa rifarlo, mettendo fine alle ombre che gravano sul paese. Tutti si aspettano che lei sia l’Evocaluce che salverà il mondo. E’ possibile? Alina ha davvero in sè un potere così grande da riportare la pace a Ravka? E’ davvero una Grisha?


Autore

Leigh Bardugo è una scrittrice americana divenuta famosa in questi ultimi anni per aver creato l’universo Grisha. I suoi romanzi fantasy sono ormai molto attesi, soprattutto tra i ragazzi. Nel 2012 ha esordito con “Tenebre e ossa“, il primo volume della trilogia Grishaverse, seguito da “Assedio e tempesta” e Rovina e ascesa. Nel frattempo ha pubblicato la dilogia composta da “Sei di corvi” e “Il regno corrotto“, sempre ambientata nell’universo Grisha, e in seguito “Il Re delle cicatrici” e “La legge dei lupi“, due spin-off della trilogia iniziale. Il suo primo romanzo per adulti “La nona casa” ha riscosso un enorme successo di pubblico, seguito dal tanto atteso “Hell Bent“. Nel 2021 è iniziata per Netflix la serie tv “Shadow and bone” basata sui suoi libri.


Recensione

«Ti aspettavo da tanto tempo, Alina. Io e te cambieremo il mondo.»

«Non sono il genere di persona che cambia il mondo.»

«Aspetta e vedrai.»

Se avete letto la trama starete pensando ‘ok, l’ennesima orfanella debole e maldestra, senza nessuna abilità, che si scopre sia l’unica in grado di salvare il mondo. Già sentito, già letto‘. Può darsi, ve lo concedo. Ma fidatevi se vi dico che un mondo così, voi non l’avete ancora visto. Sono arrivata tardi ai romanzi della Bardugo, quando in America già riscuotevano successo da anni e qui in Italia approdavano uno dietro l’altro in pochi mesi, seguiti dall’elettrizzante notizia della prossima trasposizione in una serie tv. Ho voluto iniziare dal principio, e cioè da quel romanzo del 2012 che ha dato il via a quello che oggi viene chiamato semplicemente il Grishaverse, ossia l’universo Grisha. Stiamo parlando di nove anni fa e di un romanzo d’esordio, quindi l’ho letto aspettandomi una scrittura ancora acerba e una struttura che potesse avere delle lacune. Ho trovato invece un lavoro brillante: lo stile è scorrevole e fluido; la narrazione in prima persona da parte della protagonista Alina Starkov è affascinante e ti permette di legare subito con lei. La scrittura ha una padronanza di termini ed espressioni delle popolazioni russe che dimostra il lavoro di preparazione che c’è stato dietro, ed è a tratti ironica, il che non guasta mai in un fantasy.

«Come avrei mai potuto salutarlo? ‘Grazie per essere stato il mio migliore amico e aver reso sopportabile la mia vita. Ah, e scusa se mi sono innamorata di te. Ricordati di scrivermi.’»

La storia, in questo primo capitolo della trilogia, è abbastanza pacata: fino allo scatto finale degli ultimi capitoli si può dire che sia una lunga preparazione a quello che verrà, una descrizione del mondo a cui dobbiamo abituarci. E qui, glielo devo concedere, sta la grandezza di questa saga: il worldbuilding, ossia la costruzione del mondo in cui la storia è ambientata, è uno dei migliori degli ultimi tempi. Questo universo alternativo creato dalla Bardugo è affascinante, terrificante e sconcertante insieme. Le figure dei Grisha sono originali e seducenti: non solo stregoni, non solo scienziati, non solo uomini, ma un mix di tutto questo. Sono gli unici detentori della capacità innata (impossibile da imparare) di modificare la materia per creare reazioni già presenti in natura.

Tutto nel mondo poteva essere scomposto nelle stesse piccole parti. Quella che sembrava magia era in realtà manipolazione della materia ai suoi livelli più elementari.

Individui potenti quindi, ma anche comuni, divisi in classi a seconda delle loro capacità e più o meno importanti a corte in base a quello che possono fare. Il mondo è in guerra da secoli, da quando il primo Oscuro, l’Eretico Nero, diede vita per la sua cupidigia alla Faglia d’Ombra. Da allora tutti i Regni cercano di sopravvivere come possono, ma gli equilibri fra loro sono instabili. La vita a Ravka è costituita da classi sociali benestanti, che vivono sfarzosamente a corte, poveri villaggi di contadini, eserciti sempre pronti a combattere, perdite continue durante gli attraversamenti del Nonmare tramite le velesabbia, curiose imbarcazioni a vela che riescono a spostarsi sui terreni desertici all’interno della striscia d’ombra. E poi questa oscurità, questa immensa nube grigia che minaccia Ravka, generando terrore tra il popolo. Tutto è costruito con maestria nei minimi dettagli e descritto con tanta perizia che sembra quasi di essere lì. I costumi, le armi, le divise, i villaggi con la loro povertà, i Palazzi Reali con il loro sfarzo. Il tutto ambientato in terre che ricordano la Russia degli zar. Che posso dire se non che ne sono rimasta affascinata già da questo primo volume? E’ uno di quegli universi alternativi che quando capitano nella letteratura fantasy, indipendentemente dal valore letterario dell’opera, lasciano il segno: il mondo post-apocalittico della saga di Hunger Games o di quella di Divergent, quello fantastico, aggressivo e magico delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco di Martin; quello strabiliante di Harry Potter. Sono certa che il Grishaverse si inserirà a gran voce nella memoria del lettore fantasy.

Per quanto riguarda la costruzione dei personaggi, alcuni ovviamente acquistano subito un loro spessore, mentre si capisce che altri avranno il loro spazio più avanti. Alina Starkov si presenta come un’orfana debole e fragile: nessuna particolare abilità, nessuna resistenza fisica, sembra sempre malaticcia e incapace di stare al passo con Mal. La forza di Alina, in tutti questi anni, è stata sempre la presenza costante dell’amico; così, quando lo perde e si ritrova da sola in un mondo che ha sempre guardato con stupore e ammirazione, per la prima volta ha la sensazione di aver trovato la sua strada, di valere qualcosa.

Avevo sognato questo momento, in cui sarei stata al suo fianco. Avevo voluto credere nel destino che lui aveva programmato per me; avevo voluto credere che l’orfana indesiderata avrebbe cambiato il mondo e sarebbe stata adorata per questo.

Il suo desiderio di rivalsa nei confronti della vita è quello che la accecherà, inebriandola con la convinzione di essere diventata unica e indispensabile. La figura dell’Oscuro è splendida: è affascinante, cupa e misteriosa e così seducente quando sembra abbassare le sue difese davanti ad Alina. La prima parte del romanzo risulta piuttosto statica, non ci sono particolari momenti di azione, ma si tratta più che altro della crescita di Alina, del suo passaggio da piccola orfana inutile a potente Grisha. Nei capitoli finali una svolta decisiva fa crollare tutto il mondo della ragazza, costringendola a una scelta straziante e dando il via a quella che immagino sarà una lunga battaglia. Lo stile della Bardugo mi ha già conquistata totalmente al suo primo approccio con la scrittura e mi aspetto quindi un miglioramento nei prossimi libri, che già mi attendono sullo scaffale. Lasciatevi trasportare da Alina in un mondo di magia e scienza, di sontuosi balli reali e di fughe tra le nevi delle montagne. Lasciatevi spaventare dagli orribili mostri che popolano l’oscurità e fatevi abbagliare dalla luce che può sconfiggerli. Non vorrete più lasciare Ravka.

«Mi dispiace» gli sussurrai.

«Mi dispiace di averti lasciato così a lungo nell’oscurità. Mi dispiace, ma ora sono pronta.»

Chiamai, e la luce rispose.


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