The last girl (Vol. 2) Lo spettacolo finale – Joe Hart

The last girl (Vol. 2) Lo spettacolo finale – Joe Hart

Titolo: The last girl (Vol. 2) Lo spettacolo finale

Autore: Joe Hart

Editore: La Corte

Genere: distopico

Pagine: 359

Prezzo: 17,90


Trama

Zoey è riuscita miracolosamente a uscire viva dal Complesso di Ricerca Avanzata della NOA, liberando persino Rita e Sherell. La ferita alla schiena si è rivelata più grave del previsto, ma le cure di Chelsea e settimane di esercizio le hanno permesso alla fine di camminare di nuovo. Nel frattempo si è allenata con Ian e Merrill e ora, alla rabbia feroce e al desiderio di rivalsa, può aggiungere la giusta preparazione fisica e soprattutto una totale mancanza di paura. Nonostante il resto del gruppo la segua più per affetto che per convinzione, Zoey e gli altri si incamminano verso Riverbend, una ex base missilistica dove hanno scoperto che la NOA contiene copie dei registri delle famiglie originali delle ragazze detenute nel complesso. Ma quando finalmente riescono a entrare nel campo, scoprono con orrore che gli uomini insediati nella base tengono da anni segregata Halie, una delle ragazze cresciute con lei, usandola a loro piacimento.

L’orrore diventa furia cieca quando Zoey scopre che le ragazze rinchiuse nel Complesso, una volta ritenute inutili, venivano vendute al Fae Trade, la Fiera delle Fate, uno spettacolo itinerante che commercia schiavi sia maschi che femmine. Ora Zoey ha due obiettivi: scoprire tutto quello che può sulla NOA per riuscire a fermarla, e liberare le donne prigioniere della fiera. Ma per farlo dovrà sacrificare non solo vite umane, ma soprattutto la sua coscienza. Determinata a tutto pur di vendicarsi, la ragazza non si accorge della persona feroce e priva di compassione in cui si sta trasformando. Forse questo nuovo mondo, dopotutto, ha rovinato anche lei.


Autore

Joe Hart è uno scrittore americano che si è dedicato fin da bambino alla scrittura di racconti thriller e horror. Tra i numerosi titoli pubblicati spicca la trilogia distopica fantascientifica “The last girl“, con cui ha conquistato il pubblico. Al primo volume sono seguiti “The last girl. Lo spettacolo finale” e “The last girl. La prima città“. Nel 2021 è uscito il nuovo romanzo “Obscura“.


Recensione

Secondo capitolo della trilogia “The last girl” di Joe Hart, “Lo spettacolo finale” è un distopico di fantascienza che ti cattura totalmente fin dalle prime pagine. Avevo già apprezzato il primo volume, ma non ero pronta a un simile miglioramento sia di scrittura che di trama e ne sono rimasta molto colpita. Lo stile di Hart è sempre scorrevole, vibrante e incisivo; il narratore esterno, questa volta, passa da un protagonista all’altro a seconda della scena, il che aumenta la complicità con gli altri personaggi che compaiono nella saga oltre a Zoey. Hart si sofferma sempre sulle descrizioni dei luoghi, attraverso le quali riesce a immergere il lettore in questo mondo nuovo, triste, cupo e oscuro che Zoey ha trovato fuori dal Complesso. Descrizioni che non stancano mai e che anzi contribuiscono a rendere tutto più tangibile e vero. Per quanto il mondo esterno sia andato in rovina, è sempre toccante notare la sorpresa e la tenerezza con cui la ragazza è affascinata dalla natura, dalla bellezza di un tramonto, o dai suoni dei boschi.

C’è così tanta bellezza nel mondo, insieme a un dolore sconfinato. È una miscela amara che trova difficile da accettare.

Il primo volume è stato più riflessivo e psicologico, seppure con notevoli scene di azione; questo secondo capitolo si mostra fin da subito più vibrante. Dopo una prima metà che appare più pacata, la storia prende una piega adrenalinica e le azioni si susseguono in un torrente di colpi di scena, di suspense, di emozioni sempre più forti legate alle scelte distruttive e spesso inevitabili che prenderà Zoey. Di distopici ne ho letti molti e di solito il filo conduttore è l’incapacità dell’uomo di evitare gli errori già commessi, mentre cerca di ricostruire una nuova società. Nel mondo di Joe Hart l’umanità ha continuato a combattersi; la mancanza di donne ha reso l’uomo non più ragionevole, manca qualunque sentimento di compassione, pietà, empatia, collaborazione, o senso di giustizia; la crudeltà e l’insensatezza che governano questo nuovo mondo sono qualcosa che non avevo mai visto.

Malvagità. Pura malvagità concentrata.

La brutalità dello spettacolo è oscurata nella sua mente soltanto dall’entusiasmo degli uomini. Non ha mai visto una simile crudeltà, un tale desiderio di sangue.

È questo che è rimasto? E’ tutto ciò che è rimasto?

Il mondo di fuori è mille volte peggio della realtà all’interno del Complesso di Ricerca, dove la vita delle ragazze veniva usata per un bene superiore. Qui fuori non ci sono regole, non c’è più rispetto per la libertà altrui, e la mancanza di donne sembra aver regredito l’uomo a un animale brutale ed egoista. È un mondo cattivo, che trascina Zoey in un abisso che la cambia inesorabilmente, modifica le sue priorità, influisce sui suoi principi. Un mondo che lentamente la sta trasformando in uno dei mostri che lei stessa combatte.

Sei un mostro.

Se lo meritavano. Fino all’ultimo.

Mostro.

Nessun altro. Mai più.

Assassina.

La crescita e il cambiamento di Zoey sono l’elemento più forte e affascinante di questo capitolo, oltre alla volontà, impossibile da spezzare, di trovare finalmente una sorta di pace, la possibilità di poter vivere quella vita che le è stata preclusa per vent’anni. Dietro tutto il dolore, le atrocità, la paura che la circondano, Zoey continua a intravedere qualcosa di tutto quello che è andato perso.

Ha di nuovo la sensazione di intravedere uno scorcio di vita del mondo che c’era una volta sotto la cicatrice che c’è adesso.

Ci sono alcuni elementi che ho trovato geniali in questa saga, come il Fae Trade, questa fiera itinerante che commercia il bene più prezioso del nuovo mondo: le donne; e lo fa nel modo più spettacolare , cinico e insensato che potesse essere immaginato. Secondo capitolo promosso quindi a pieni voti; senza dubbio tra le saghe distopiche migliori degli ultimi anni. Adrenalinico, affascinante, cupo, trascinante. Impossibile non amarlo e non seguire Zoey mentre scivola verso il baratro e tocca il fondo. Sono entusiasta della lettura e sono impaziente di leggere il capitolo finale, dal quale mi aspetto qualcosa di spettacolare che non riesco nemmeno a immaginare!


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