The Sandman. Preludi e Notturni. vol 1- Neil Gaiman
Titolo: The Sandman. Preludi e Notturni
Volume: 1 (albi da 1 a 8)
Autore: Neil Gaiman
Illustratori: Sam Kieth, Mike Dringenberg, Malcolm Jones III
Genere: graphic novel
Trama libro
Inghilterra, 1916. L’occultista Roderick Burgess ha finalmente l’unico oggetto che gli mancava, il Grimorio di Magdalene, per eseguire la cerimonia con la quale imprigionerà la Morte e avrà il controllo sulla vita eterna. Qualcosa però va storto: durante il rituale l’uomo richiama una figura ben diversa da quella che desiderava. Convinto che l’essere gli sarà comunque utile, lo imprigiona nei sotterranei della sua villa.
Settant’anni rinchiuso in una cella di vetro, senza mai dire una parola, mentre il vecchio Burgess muore e il figlio Alex prosegue l’opera del padre. Intanto, nel mondo, centinaia di persone cadono addormentate per giorni, settimane, poi mesi, senza svegliarsi mai, intrappolate nei loro sogni. Quello che il mago ha richiamato non è Morte, ma suo fratello minore Sogno, conosciuto anche come Sandman o Morfeo. Si tratta dei sette fratelli Eterni, entità che regolano i diversi aspetti dell’esistenza umana, ognuno dal proprio mondo.
Nei primi sette numeri della collezione di fumetti di Gaiman, Sogno fugge finalmente dalla sua prigione e va in cerca dei tre artefatti che gli sono stati rubati e nei quali aveva distribuito il suo potere: la sabbia, l’elmo di guerra e il rubino. Durante questa disperata ricerca, Sogno apprende con sgomento che il suo Regno, negli ultimi settanta anni, è andato in rovina e l’intera umanità sta soffrendo a causa di incubi tremendi.
La sua indagine lo porta a scontrarsi con personaggi sorprendenti, alcuni dei quali solo accennati, che saranno poi protagonisti dei volumi successivi. Da Ecate, dea una e trina, in grado di conoscere presente, passato e futuro, Sogno viene invitato a cercare per primo John Costantine, consulente e occultista dalla dubbia moralità, bello e arrogante, che pare sappia dove è finita la sacca contenente la sua sabbia. Il successivo incontro è nel regno degli Inferi, dove un curioso e annoiato Lucifer comunica al Signore dei Sogni il nome del demone che ha rubato l’elmo. Infine, contattati gli ultimi rappresentanti della Justice League, questi lo inviano da un uomo di nome Dee, rinchiuso in un ospedale psichiatrico, che è in possesso del rubino. Una volta recuperati tutti i suoi poteri, Sogno vaga senza meta, afflitto dalla distruzione del suo Regno, finché non incontrerà qualcuno che gli farà capire come rimettere insieme i pezzi.
Autore
Neil Gaiman è un artista estremamente eclettico. Nato in Inghilterra nel 1960, intraprese la carriera di giornalista solo per avviare una rete di relazioni che gli permettesse di pubblicare quei racconti che tutti gli editori avevano rifiutato. Grazie alla collaborazione con Terry Pratchett riuscì infine a ottenere i primi successi letterari con “Good Omens” (Buona Apocalisse a tutti!). Nel frattempo iniziò la sua collaborazione con la DC Comics, per la quale produsse la breve serie di fumetti di Black Orchid e la graphic novel di Sandman, che lo rese famoso in tutto il mondo, tra il 1989 e il 1996, soprattutto per aver esteso questo genere dal pubblico dei ragazzi a quello degli adulti.
Oggi è conosciuto anche come autore di canzoni e poesie, come conduttore radiofonico e soprattutto come creatore di personaggi e sceneggiatore di serie tv tra le più acclamate (“Lucifer”, “Good Omens”, “American Gods”). Tra le opere più importanti ricordiamo “Stardust“, “Nessun dove“, e “American Gods“. Tra i racconti e romanzi per bambini spiccano “Coraline”, “Il figlio del cimitero” e “Il ragazzo dei mondi infiniti”.
Recensione
Questa è una recensione piuttosto insolita per me e inizio chiedendo scusa a tutti gli amanti e conoscitori del genere fumettistico, perché la mia è un’impresa davvero dilettantistica. La graphic novel è qualcosa che non mi appartiene: questa è in assoluto la prima volta che mi cimento con un fumetto. E non con uno qualsiasi, sia chiaro. Perché “Sandman”, almeno in America, è “il fumetto”; quello che dal 1988 al 1996 ha stravolto il genere, aumentando la fama dello scrittore e allargando il pubblico delle graphic novels dai ragazzi agli adulti.
Ma partiamo con ordine. “Sandman” è una collana di fumetti che la DC Comics, insieme alla casa editrice Vertigo, affidò a Neil Gaiman dopo la fortunata ma breve serie “Black Orchid”. Gaiman produsse 75 albi, oggi riuniti in dieci volumi, occupandosi dei dialoghi e della storia, mentre vari illustratori, tra cui Sam Kieth e Mike Dringenberg, si avvicendarono al disegno delle tavole; le splendide copertine, invece, unione onirica e geniale di disegni, fotografie, collage e quadri, furono tutte opera di Dave McKean. Trovare le versioni in lingua italiana non è semplice, anche se nel 2014 la RW Edizioni ha ristampato i dieci volumi. E’ per questo, e anche perché credevo che solo in lingua originale si potesse davvero apprezzare il genio di Gaiman, che ho acquistato il volume in inglese. Se non riuscite a trovarli non disperate: la Panini ha da poco annunciato l’uscita di un cofanetto dedicato a Sandman, in 14 volumi, per la fine del 2020.
Ma veniamo alla storia. Avevo già avuto modo di scontrarmi con la fantasia strabordante di Neil Gaiman, dalle sue opere per ragazzi (che poi tanto per ragazzi non sembrano), alle serie televisive basate sui suoi romanzi, la cui sceneggiatura è spesso seguita da lui stesso. Qualcuno lo conoscerà per il film di animazione “Coraline“, per la dolce favola “Stardust”, o per le originali e curiose serie tv “Lucifer”, “Good Omens” e “American Gods”. Ovunque ci sia la sua penna siamo sempre di fronte a mondi pieni di magia, di leggende, di miti; mondi onirici e assurdi, dove le tradizioni vengono sconvolte, le religioni messe in dubbio, i miti ridimensionati.
Il primo volume di Sandman, che raccoglie gli albi dal numero 1 al numero 8, è la presentazione di personaggi già conosciuti che spaziano dall’Universo DC alla mitologia greca e romana. Quello che ha reso tanto famosa la graphic novel è l’uso alternativo di questi personaggi, all’interno di un mondo unico e incredibile nel quale gli eroi non sono più eroi e i cattivi non lo sono poi così tanto. La cosa straordinaria che accadde con il fumetto di Neil Gaiman fu che lo scritto prese il sopravvento sui disegni, che risultarono dopo pochi numeri assolutamente secondari ai dialoghi, tanto da costringere Kieth ad abbandonare la collaborazione, sostenendo di sentirsi come “Jimi Hendrix nei Beatles”. Ossia fuori posto e non più in linea con la scrittura. Sandman è forse il primo caso di fumetto in cui i personaggi creati sono più affascinanti dei loro disegni e probabilmente la strada aperta dallo scrittore non è stata seguita da nessun’altra opera. È rimasto un tentativo a sé, unico nel suo genere e irripetibile.
Dopo Sandman (che oggi viene ricordato solo attraverso il nome di Gaiman) l’autore, come scrisse il Times, smise di essere “il più famoso scrittore di cui non avete mai sentito parlare” e tornò a scrivere romanzi fantasy. Eppure alcune figure all’interno di questo primo volume sono davvero uniche e ammalianti e sono rimaste nella storia del genere come le più significative di sempre. Partendo dallo stesso Sogno, che sembra un chitarrista dark, nero e silenzioso, passando per il giovane Lucifer, che dà l’idea di un angioletto innocuo e annoiato, fino a Morte, la sorella alla moda, simpatica e attraente (Come far svanire in una sola tavola l’archetipo di falce e mantello nero. Morte mi è persino simpatica).
Quello che ho notato fin da subito è stata la grafica delle vignette e lo stile di scrittura delle battute. In un fumetto, non essendoci narrazione, sono questi elementi a farci capire con quale tono di voce vadano letti i dialoghi. Fin dall’inizio le battute di Sogno sono caratterizzate da vignette nere tremolanti. Come devo leggerle? Che tono di voce usa Sogno? E’ serio, dispotico, tonante? Oppure incredulo, ironico e perplesso? Che carattere ha? Non si riesce a capire. Non per ora, almeno. L’altro elemento che mi ha colpito piacevolmente è il colore usato nelle tavole. A volte è acceso e caldo, ma più spesso le ambientazioni sono scure e tetre, con una prevalenza di nero.
I personaggi creati dall’autore, così diversi dall’immaginario collettivo, sono straordinari nella loro eccentricità e nel loro essere fuori da ogni schema. È strabiliante il modo in cui lo scrittore gioca con l’idea che ogni popolazione, fin dall’antichità, si è fatta degli Eterni, figure che esistono da prima delle divinità e che rappresentano i sentimenti e le passioni umane. Ogni Eterno è perfettamente caratterizzato, anche se qui incontriamo solo Sogno e Morte; ognuno di loro ha un suo mondo, le sue abitudini e un compito da svolgere, che spesso non combacia con quello a cui siamo abituati a credere.
In questo spettacolare universo, ad esempio, Morte non è la figura tetra e silenziosa che ci aspettiamo, ma una dark lady sexy, allegra e interessata alla vita mortale, ironica e attraente.
Quando il primo essere vivente fu creato, io c’ero, in attesa. Quando l’ultimo essere morirà, il mio incarico sarà giunto al termine. Metterò le sedie sui tavoli, spegnerò la luce e chiuderò a chiave l’universo prima di andarmene.
Sogno invece (o Sandman, come lo chiamano leggende germaniche in cui il Dio dei Sogni usava polvere di sabbia per concedere sogni agli uomini) è una figura solitaria e silenziosa, vestita di un unico mantello nero con fiamme arancioni alla base. Pallido e spesso triste, dai lunghi capelli neri con sfumature blu, è lontano dalla figura allegra e pacifica che le storie hanno delineato. E allora tiriamo le somme. Sono arrivata alla fine del volume, sono entusiasta del tentativo e continuerò sicuramente la collezione. Ormai il mondo che Gaiman ha aperto è pieno di infinite attrazioni che sono sicura porteranno a storie sempre più affascinanti e a personaggi sempre più eccentrici. Io sono pronta. Ho ancora cinque fratelli da conoscere.
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