
Un cuore per la signora Chimento – Gianni Bonina

Titolo: Un cuore per la signora Chimento
Autore: Gianni Bonina
Editore: Marlin
Genere: giallo
Pagine: 228
Prezzo: 14,00
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Natale Banco, giornalista per un quotidiano locale di Catania e corrispondente per l’Agenzia Adnkronos, è alle prese con un nuovo articolo, anche se questa volta le indagini gli costano notti insonni, pervase da scrupoli etici. Non avrebbe mai preso in considerazione il caso, infatti, se a supplicarlo non fosse stato un vecchio amico incontrato per caso, furente per essere stato tradito dalla moglie e in cerca di vendetta nei riguardi dell’amante. Che guarda caso è Glauco Maesano, personaggio di un certo rilievo, commissario straordinario dell’ospedale in cui lavora la donna e sul quale circolano voci che abbia acquistato una partita di stent cardiaci scaduti, provocando la morte di quattro pazienti. Tutte voci però, e nessuna prova.
Banco è sul punto di rinunciare quando una serie di eventi curiosi e inspiegabili accadono intorno al suo giornale. Il barista che da sempre lavora per il Direttore Cristaldi muore improvvisamente per un attacco cardiaco e viene portato proprio al Vittorio Emanuele di Maesano. Lo stesso giorno la moglie dell’onorevole Chimento, grande amico di Cristaldi, subisce un trapianto di cuore che le salva la vita. Pochi giorni dopo i due figli del barista, disoccupati e sbandati, vengono assunti come per miracolo uno presso le Poste e uno presso il Consorzio Agrario, raccomandati proprio da Cristaldi. La storia è così inverosimile che, messe da parte le sue riserve, Banco sarà costretto a seguire il caso per scoprire se sotto le accuse dell’amico tradito non ci sia una storia molto più sordida e pericolosa di una semplice tangente per presidi medici scaduti. Nel frattempo, sul piano personale, il giornalista sta ancora cercando di superare la morte della moglie Laura e inizia finalmente a ricostruire un rapporto con il figlio Marco, allontanatosi dopo l’accaduto. Sarà Rosa Bartolotta, la vecchia barbona che il giornalista ha salvato dalla strada anni prima, a rimettere insieme i cocci della famiglia. Ma quando sei impegnata civicamente nel sostegno di senzatetto e stranieri, può capitare di pestare i piedi ai politici sbagliati, e anche la Bartolotta si ritroverà a fronteggiare la versione oscura di Catania.
Autore
Gianni Bonina (1953) è uno scrittore e giornalista italiano. Ha iniziato la sua carriera come giornalista e redattore per emittenti televisive locali siciliane. Oggi collabora con grandi testate, come La Stampa, Il Sole 24 Ore e L’Unità. In letteratura si è fatto notare per alcuni libri inchiesta, diverse opere teatrali, la raccolta di racconti “Fatti di mafia“, il saggio letterario “Tutto Camilleri” e la serie di romanzi gialli incentrati sulla figura del giornalista Natale Banco: “Cronaca di Catania”, “Morte a debito” e “Un cuore per la signora Chimento“.
Recensione
Torna per la terza volta in libreria, grazie alla penna di Gianni Bonina, il giornalista Natale Banco, con una nuova indagine degna dei migliori gialli. Chi ha letto i precedenti romanzi “Cronaca di Catania” e “Morte a debito” conosce già il personaggio e ne ha seguito l’evoluzione familiare, ma i tre libri hanno una loro individualità che ne consente una lettura indipendente. Non vi sarà quindi necessario conoscere i precedenti per apprezzare “Un cuore per la signora Chimento“. Gianni Bonina è prima di tutto un giornalista, saggista e conduttore televisivo, e questa sua provenienza si fa sentire attraverso una scrittura ricercata ed elegante, ma sempre scorrevole e mai pesante. La vicenda (ispirata a un caso di malasanità realmente avvenuto in Sicilia) è molto complessa e ben articolata e riesce a mantenere vivo l’interesse per tutto il romanzo. Quella che mi ha colpito subito è stata la capacità di Bonina di scrivere un giallo/thriller inserendovi tante tematiche sociali contemporanee. Mentre ti lasci trasportare dalle indagini, cercando di mettere insieme i pezzi del puzzle insieme al giornalista, ti rendi conto che dietro la storia inventata c’è una Sicilia vera e dolorosamente problematica. E’ una Catania, quella di Banco, dove si incrociano le vite di chi è colluso con la mafia e di chi invece cerca di combattere quell’aspetto oscuro della città. In questo caso saranno giornalisti e carabinieri le due categorie a cui lo scrittore affiderà il compito di rappresentare la Sicilia che vuole liberarsi dalla stretta della mafia, dalla politica che fa abuso di potere e dalla malasanità.
Uno dei temi ricorrenti del romanzo è il dilemma riguardante la donazione di organi autorizzata dopo la cessazione dell’attività cerebrale, contro la quale si scontra chi ritiene che sia più giusto subordinare l’espianto alla cessazione dell’attività cardiaca, unica vera certezza di morte fisica. Una questione spinosa e attuale di cui i suoi personaggi discutono animatamente e che diviene spunto per una storia che va ben oltre l’uso di stent cardiaci scaduti e che porterà Banco a dover affrontare minacce e ostacoli da parte persino della sua stessa rivista. Bonina sottolinea in questo modo un altro aspetto condannabile della sua isola, che tende a mettere spazio tra sé e chi è in difficoltà con le sfere di potere (di qualunque genere), in modo da non restare incagliato nella sfortuna altrui.
Banco sapeva che puzzava di esiliato, com’è costume in Sicilia isolare chi cade in disgrazia, per non apparire dalla parte di chi abbia perso il favore dei potenti.
Mentre elabora il suo intreccio sulla base della malasanità, dove funzionari di ospedali pubblici risultano collusi con la mafia nell’acquisto di presidi scaduti, Banco si ritrova invischiato questa volta in qualcosa di molto più grave come la donazione di organi, in un susseguirsi di eventi che tengono col fiato sospeso fino all’evoluzione finale. Sul lato personale, la situazione familiare del giornalista pare aver ritrovato una modesta tranquillità: dopo un periodo di rottura col figlio Marco (conseguente alla morte improvvisa della madre, malata di tumore), con l’arrivo di Rosa Bartolotta (senzatetto che lo stesso Banco salva dalla strada) l’uomo riesce a recuperare un legame che sembrava spezzato. La Bartolotta è un’altra figura molto forte nei romanzi di Bonina: l’ex-insegnante che ha vissuto per anni in strada è ora una donna impegnata civicamente nel miglioramento della situazione dei senzatetto e degli stranieri. Il suo impegno politico la porterà a scontrarsi con sfere di potere corrotte e senza scrupoli, ma il suo resterà un carattere positivo e fedele ai suoi ideali fino alla fine.
I personaggi dello scrittore sono ben delineati e il messaggio di forza che emerge è chiaro: all’intoccabilità di politici e potenti corrotti e convinti di non poter essere sconfitti, al controllo della mafia sul paese, si scontrano le figure impossibili da piegare, dal giornalista scrupoloso Natale Banco, alla nipote Mariù, praticante presso un’emittente televisiva, fino al capitano dei carabinieri Noto, che li aiuterà durante le indagini. Emerge inoltre prepotentemente nel libro il problema dell’etica giornalistica: mentre Natale Banco si interroga su cosa sia giusto portare all’attenzione del pubblico, i suoi colleghi sono disposti a pubblicare qualunque tipo di notizia purché questa aumenti il numero delle copie vendute.
Nonostante io abbia divorato il romanzo e apprezzato la storia avvincente e interessante, con i suoi risvolti morali, la scrittura giornalistica di Gianni Bonina mi ha fatto mancare a volte la profondità di sentimenti ed emozioni. Le introspezioni di alcuni personaggi affiancano continuamente le vicende gialle, rendendo il libro più profondo, ma nell’interazione tra loro ho notato che lo stile, da buon giornalista, è spesso scarno ed essenziale e non si dilunga nell’affrontare le relazioni personali. Per quanto questo tipo di scrittura sia perfetta nella costruzione del thriller, non è riuscita a creare tra me e i protagonisti l’empatia che speravo. Ma “Un cuore per la signora Chimento” è prima di tutto un romanzo giallo e come tale non ha nessuna pecca, anzi è una lettura piacevole e intrigante che consiglio a tutti gli amanti del genere.
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