La portalettere – Francesca Giannone

La portalettere – Francesca Giannone

Titolo: La portalettere

Autore: Francesca Giannone

Editore: Nord

Genere: romanzo

Pagine: 414

Prezzo: 19,00

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Trama

Salento, giugno 1934. A Lizzanello, un paesino di poche migliaia di anime, una corriera si ferma nella piazza principale. Ne scende una coppia: lui, Carlo, è un figlio del Sud, ed è felice di essere tornato a casa; lei, Anna, sua moglie, è bella come una statua greca, ma triste e preoccupata: quale vita la attende in quella terra sconosciuta? Persino a trent’anni da quel giorno, Anna rimarrà per tutti «la forestiera», quella venuta dal Nord, quella diversa, che non va in chiesa, che dice sempre quello che pensa. E Anna, fiera e spigolosa, non si piegherà mai alle leggi non scritte che imprigionano le donne del Sud. Ci riuscirà anche grazie all’amore che la lega al marito, un amore la cui forza sarà dolorosamente chiara al fratello maggiore di Carlo, Antonio, che si è innamorato di Anna nell’istante in cui l’ha vista. Poi, nel 1935, Anna fa qualcosa di davvero rivoluzionario: si presenta a un concorso delle Poste, lo vince e diventa la prima portalettere di Lizzanello. La notizia fa storcere il naso alle donne e suscita risatine di scherno negli uomini. «Non durerà», maligna qualcuno. E invece, per oltre vent’anni, Anna diventerà il filo invisibile che unisce gli abitanti del paese. Prima a piedi e poi in bicicletta, consegnerà le lettere dei ragazzi al fronte, le cartoline degli emigranti, le missive degli amanti segreti. Senza volerlo – ma soprattutto senza che il paese lo voglia – la portalettere cambierà molte cose, a Lizzanello. Quella di Anna è la storia di una donna che ha voluto vivere la propria vita senza condizionamenti, ma è anche la storia della famiglia Greco e di Lizzanello, dagli anni ’30 fino agli anni ’50, passando per una guerra mondiale e per le istanze femministe. Ed è la storia di due fratelli inseparabili, destinati ad amare la stessa donna.


Autore

Francesca Giannone è una scrittrice italiana. Ha pubblicato vari racconti su riviste letterarie e “La portalettere” è il suo romanzo d’esordio, nato dal ritrovamento del biglietto da visita della bisnonna, vissuta proprio a Lizzanello, dove oggi l’autrice è tonata a vivere.


Recensione

La portalettere” di Francesca Giannone è un salto indietro nel tempo, a un’Italia che è andata, ma che forse per alcuni torna nei ricordi sparsi dei nonni, soprattutto di quelli che hanno vissuto al Sud nei decenni a cavallo della Seconda Guerra Mondiale. Con una bravura e una capacità descrittiva eccezionale, l’autrice ti fa sentire parte di Lizzanello, parte della sua comunità, facendoti assaporare gli odori, i colori, i paesaggi salentini e presentandoti una serie di personaggi tanto ben costruiti da apparire veri. Seguire la storia della “signora portalettere”, della “forestiera”, per quasi tre decenni, è stato un piacere e in ultimo devo dire di essermi commossa non poco. Quando Anna arriva nel piccolo paesino, lei che viene dal nord ed è cresciuta con una mentalità più aperta, si scontra con una comunità che non è pronta ad accogliere le sue stranezze. Siamo negli anni ’30 e una donna deve stare al suo posto, ricoprire i suoi ruoli e non cercare di sconfinare in quelli maschili. Ma Anna è diversa, lei non ha bisogno di un uomo per sentirsi completa, lei è indipendente, pur con tutto l’amore che prova per Carlo, il giovane marito per cui ha lasciato la sua casa.

«C’è solo una persona che può salvarti», disse Anna a Lorenza in tono severo.

«Sei tu. Solo tu puoi salvare te stessa. Non c’è principe che tenga, credimi.»

Così, quando vincerà il concorso per sostituire il portalettere di Lizzanello, prima donna nella storia del paese, Anna si scontrerà contro un muro di diffidenza e pregiudizi, senza cedere mai, costringendo anche i concittadini, con il tempo, ad accettare piccoli, grandi cambiamenti. Anna Allavena è una donna forte e sicura di sé, il cui unico cruccio sarà quello di trovarsi incastrata tra il marito che adora e Antonio, il cognato con il quale sente fin da subito affinità spirituale e con cui vivrà un sentimento di affetto profondo e dolce, sulle pagine dei grandi capolavori russi, francesi e italiani che vengono pubblicati in quegli anni e che seguono le vicende della famiglia. Anna e Antonio li leggono insieme per trent’anni, trovando tra le loro pagine quello che non possono dire: un’abitudine curiosa agli occhi di tutti, ma che forse significa più di ciò che sembra.

«Ciò che è realmente importante si trova tra le righe. Ma non tutti sono capaci di cercarlo. O forse preferiscono non farlo…»

L’amore fa da sfondo all’intero romanzo: c’è quello vero, c’è quello totalitario, ma c’è anche quello malsano e persino quello inesistente. Ogni personaggio della storia vive un amore diverso, frenato spesso dalla mentalità dell’epoca che credeva più nelle unioni convenienti, tranquille e sicure rispetto a quelle piene di sentimento ma poco pratiche.

«L’amore s’impara», gli aveva detto lei. «E tu imparerai. Fino ad allora, il mio basterà»

Le vite dei protagonisti si intrecciano sullo sfondo dell’Italia che cambia, del progresso, dell’apertura verso le nuove mode e dell’influenza estera. Vite che si fondono, che nascondono segreti inconfessabili, amori inopportuni, sentimenti repressi, onore, dovere. “La portalettere” è prima di tutto la storia romanzata di una grande donna, Anna Allavena, che ha saputo imporre la sua volontà e le sue necessità a una società che voleva uniformarla. Una donna che ha portato una ventata di modernità in un paesino ancora troppo legato alle tradizioni, e che ha combattuto per i diritti di tante altre donne, riuscendo nel suo piccolo a fare qualcosa di buono per la comunità. Ma è anche una storia di sentimenti: tra genitori e figli, tra amanti, tra innamorati, tra grandi amiche. Lasciatevi incantare dalla storia della famiglia Greco, che vi accompagnerà in un viaggio delicato, tortuoso e commovente, esattamente come le vite che hanno vissuto i suoi protagonisti.


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