Liberi come la neve – Rita Nardi

Liberi come la neve – Rita Nardi

Titolo: Liberi come la neve

Autore: Rita Nardi

Editore: Garzanti

Genere: romanzo rosa, YA

Pagine: 477

Prezzo: 15,90

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Trama

Mi chiamo Nive White e so bene cosa significhi non avere un luogo da poter chiamare casa. Questa parola mi è estranea da quando i miei genitori sono scomparsi e ho cominciato a essere sballottata da un paese all’altro. Nessuno mi ha mai accolta, nessuno mi ha mai voluta.
Per questo, quando lascio Parigi e atterro in Canada, non mi aspetto nulla. Devo resistere qualche mese, fino a quando compirò diciotto anni e sarò libera. Eppure qui c’è qualcosa di diverso, lo percepisco appena trovo una foglia rossa al mio arrivo. Anche se i boschi sono sepolti da metri di neve, mi sento in pace sotto l’ombra degli abeti. O forse sono le persone a darmi questa sensazione di calore. Come lo zio Henry, che mi ha aperto la sua casa, o Margareth, che mi cucina i pancake, o Kaya, che mi strappa un sorriso.

C’è solo una persona a cui non piaccio per nulla. Un ragazzo schivo, con occhi grigi e impetuosi come una tormenta. Si chiama Hurst e per lui sono una straniera. Un pulcino che non appartiene alle gelide foreste della tribù Navajo di cui fa parte. Eppure, anche se le sue parole mi feriscono, il suo sguardo brucia e legge la mia tristezza. Non posso negare quello che provo, ma ho paura di fidarmi, perché il passato mi ha insegnato a essere diffidente e non mettere radici.
Forse, però, la mia vita può essere diversa. Secondo una leggenda della tribù, chi trova la wapasha, la foglia rossa, è in grado di cambiare il proprio destino. Se è davvero così, vorrei trovare il coraggio di seguire l’istinto. Lo stesso che mi conduce tra le braccia di Hurst.
Mi chiamo Nive White e questa è la mia storia
.


Autore

Rita Nardi è una giovane scrittrice italiana, già conosciuta per il suo profilo TikTok, dove parla di libri. Ama da sempre la scrittura e la lettura. “Liberi come la neve” è il suo romanzo d’esordio.


Recensione

Per diciotto anni mi ero sentita come il pezzo di un puzzle che non c’era verso di incastrare con gli altri, come un’estranea che osservava il mondo timidamente, dal basso, in un angolo, senza mai farne parte.

Oggi vi presento con molto piacere il romanzo d’esordio di questa giovane autrice, che mi ha catturato fin dalle prime battute, non solo grazie allo stile ma soprattutto per quel senso di inadeguatezza e di dolore che avverti nell’anima della protagonista. Quello con la scrittura della Nardi, per me che sono fuori range d’età, è stato uno scontro dolcissimo e avvolgente. Se è vero che l’intreccio è molto semplice (la storia è incentrata quasi prevalentemente sul rapporto complicato tra Nive e Hurst, e solo verso la fine si uniscono le vicende dello zio Henry e il passato di violenze subite da Nive) è anche vero che la scrittura è così pacata e gradevole, trasmette tanto calore, che non hai bisogno d’altro. Questo libro è come una coperta calda quando fa freddo, una carezza al cuore, un posto dove rifugiarsi quando hai bisogno di essere coccolato.

I personaggi creati dall’autrice sono ben caratterizzati e non puoi impedirti di adorarli fin da subito, ognuno per un motivo diverso. Dopo poco ti sembra di passeggiare con loro tra i boschi di Moongrove o di stare seduto a un tavolo del diner a bere un tè con loro. Anche l’ambientazione è perfetta: non solo descritta vividamente, ma soprattutto senza mai esagerare. I paesaggi innevati del Canada sono meravigliosi e comunicano una pace e una serenità che si scontra con gli animi tormentati dei due ragazzi. Ho amato anche molto che la storia abbia incluso una tribù navajo, con le sue tradizioni e le sue leggende, sempre affascianti. Nive White è una protagonista curiosa: nonostante il dolore l’abbia accompagnata per tutta la vita, è rimasta una pura di spirito; non si è lasciata corrompere dall’odio o dalla rabbia e continua a credere che ci sia un lato bello in tutti, che anche le persone peggiori che ha conosciuto abbiano avuto un motivo per comportarsi con tanta cattiveria. E questa sua forza così ingenua e spontanea ti colpisce e non puoi che ammirarla. Nive è un fiore che resiste sotto la neve; che paziente e indomito aspetta che arrivi un periodo più caldo per poter rinascere e fiorire ancora, e ancora, e ancora.

Tu sei un wanageeska, Nive. Tu prendi il dolore e lo trasformi in rinascita. Tu raccogli le foglie cadute perché sai che col tempo gli alberi rifioriranno, perché sai che si può ricominciare.

Lo scontro con Hurst, ugualmente cresciuto nel dolore ma abituato a chiudere fuori il mondo e definito dalla rabbia incontenibile che prova, sarà inevitabile e per i due ragazzi il percorso per trovare un punto di incontro sarà lungo e complesso e carico di emozioni.

Io ero neve perché cadevo in silenzio, di notte, quando nessuno era sveglio. Mi adattavo al luogo in cui precipitavo, rimanendo in disparte.

Lui era fuoco perché divampava, distruggendo ogni cosa, e nessuno poteva gestirlo, domarlo, contenerlo.

Ho amato la forza di volontà di Nive, la sua voglia di ricominciare da capo per l’ennesima volta con la speranza di trovare finalmente un posto da chiamare casa. Il rapporto con Hurst è travolgente e carico di emozioni e la storia ti trascina nella lettura fino alla fine, perché ne vuoi sempre di più. Ho apprezzato anche il tema più serio delle violenze psicologiche sui bambini dati in affido, come Nive, e il percorso di crescita che deve affrontare la ragazza per ricostruire la sua autostima, minata da anni di denigrazione. “Liberi come la neve” non è solo una bella storia d’amore, è anche la storia di tante rinascite, di vite spezzate che possono essere ricostruite con pazienza e speranza, di errori che possono essere perdonati, facendo pace col passato per aprire la porta al futuro che ci meritiamo.

Andare avanti non vuol dire dimenticare il passato, ma metterlo in un bagaglio, caricarlo sulle proprie spalle e portarlo verso il futuro.

Un esordio notevole quindi, per un’autrice che spero ci regalerà altre emozioni simili. Consigliato a tutti gli eterni romantici e a chi ama le storie di resilienza e speranza.


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