La rotta di Nadir – Silvia Francesca Forti, Alessandra Di consoli

La rotta di Nadir – Silvia Francesca Forti, Alessandra Di consoli

Titolo: La rotta di Nadir

Autore: S.F. Forti, A. Di Consoli

Editore: Sabir

Genere: illustrato per bambini

Pagine: 36

Prezzo: 16,00


Trama

Protagonista è una barchetta di carta che ama l’avventura, che gira per il mondo e attraversa le pagine accompagnata da un pizzico di magia. Mari, monti e canali, luci di stelle e luci di case la accolgono e la accompagnano in questo viaggio. Solo alla fine si scoprirà chi fa viaggiare la barchetta con la fantasia in luoghi lontani, per sfuggire alla sua difficile realtà.


Autore

Silvia Francesca Forti, laureata in Scienze dell’educazione, ha partecipato per anni a campi di lavoro in Tanzania, Moldova e Ucraina. Il suo primo libro è “Filastrocche” , seguito da “Arriva Natale!

Alessandra Di Consoli, nata in Cile, si diploma in Arti Visive e lavora come fotografa. In seguito sperimenta altre forme espressive, traendone il primo albo illustrato “Manuale d’Incanto”, seguito da “Tre storie nel bosco”, e da “Il pianeta dei bipedi”. Illustrare le dà la possibilità di creare i mondi più belli.


Recensione

Oggi vi lascio la recensione di un albo illustrato per bambini (età di lettura 6+) che mi ha colpito per svariati motivi e che ho trovato delizioso. La prima cosa che ho notato sono stati i colori usati: le sfumature più calde di blu e verde per dipingere i mari in cui naviga Barchetta; distese d’acqua attraversate da linee curve e continue che si intrecciano, quasi a voler amplificare le distanze coperte. Mari calmi o agitati, coperti dal velo del cielo con il suo manto di stelle che Barchetta conosce bene e delle quali è amica. Mi ha affascinato l’immensità del cielo stellato, che racchiude centinaia di sogni, tanti quanti quelli del piccolo proprietario di Barchetta.

Ma la piccola protagonista di questa avventura osserva il mondo intorno a fiumi e mari con lo stesso interesse che ha per l’acqua, affascinata dai colori caldi e forti, rassicuranti e pieni di vita, quella stessa vita che Barchetta osserva senza farsi vedere, per riportarla poi a Nadir la sera, nelle tende del campo profughi, dove lui la mette a riposare aspettando il giorno successivo per continuare a sognare. Le tavole sono disegnate con estrema bravura e riescono a evocare paesaggi e figure che Barchetta incontra sulla sua strada e ogni straordinaria ambientazione in cui si trova a viaggiare.

È un albo di una bellezza delicata e forte al tempo stesso, che ti mostra una delle necessità fondamentali di tutti i bambini: sognare, immaginare terre lontane, persone diverse e le loro vite. E alla fine, quando Barchetta rientra a casa da Nadir, capiamo che per un bambino che vive in un campo profughi sognare è ancora più importante. Questa storia è un inno alla fantasia, alla resilienza, alla voglia di trovare il proprio posto nel mondo, che a questi bambini è stato tolto. Un albo oltre che bello anche importante, perché ci mette davanti una realtà che troppo spesso preferiamo ignorare: i campi profughi esistono, sì, ma non ci piace pensare che all’interno ci siano anche i bambini; quelli che dovrebbero avere una loro casa, andare a scuola, avere degli amici veri e non doverli immaginare fingendo di parlare con una scimmia oppure con un pirata e affidare la loro curiosità a una barchetta di carta. Ma è proprio la fantasia che rende Nadir così speciale: non si arrende alla vita e continua a sognare, e nei suoi viaggi incontra città multicolori, animali che gli fanno compagnia, cieli stellati che lo accompagnano nel suo silenzioso viaggio. Un viaggio che ha i colori della speranza, di cui autrice e illustratrice sono riuscite con dolcezza e delicatezza a renderci partecipi. Una lettura assolutamente consigliata a tutti i bambini.

Navigava, Barchetta.

Ogni giorno sceglieva una pagina del Libromondo e partiva.


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