Due di briscola – Franco Legni
Titolo: Due di briscola
Autore: Franco Legni
Editore: Giunti
Genere: romanzo
Pagine: 321
Prezzo: 16,00
Trama libro
Dalla moquette rossa di un salotto anni Settanta al grigio pavimento di una cella puzzolente, il passo può essere breve. Basta avere le amicizie giuste e Nichi Moretti, pessimo avvocato con la passione per le cattive compagnie, ne vanta delle migliori… Arrestato nel suo studio in circostanze imbarazzanti, diviene un detenuto modello, cocco del direttore della prigione e felice compagno di cella di un carcerato obeso e alquanto omosessuale… fino a che si presenta l’occasione di evadere. E quale nascondiglio migliore di Barcellona e del covo di un clan di spacciatori africani completamente fuori di testa? Al fianco di Nichi un cast mirabolante di personaggi, che comprende (in ordine casuale): un mago livornese, una spogliarellista nana, un barbiere pachistano, qualche onorabile prostituta, un gigante nero e Gigliola, la madre dell’avvocato: la più petulante, fastidiosa e adorabile fiancheggiatrice della storia della letteratura. Dalle carceri italiane ai bordelli di Praga passando per il Barrio Chino di Barcellona e la periferia toscana, l’esilarante avventura di un antieroe per eccellenza. Perché i perdenti, i diseredati, i “due di briscola” valgono poco, ma a volte con una sola carta vincono la partita e conquistano il piatto…
Autore
Franco Legni è nato a Prato, dove vive e scrive fingendo di lavorare come avvocato. Nel 2003 ha perso il volo di ritorno dal Cairo scampando a un disastro aereo. Ha corso coi tori a Pamplona ed è stato arrestato in Bielorussia per possesso di documenti falsi. Nel 2008 ha pubblicato il suo primo libro con una casa editrice specializzata in riviste pornografiche. Nel 2016 a bordo di un cargo commerciale ha risalito il Rio delle amazzoni fino a Manaus. Per Giunti nel 2019 ha pubblicato Io, Nichi Moretti. Le voci che Nichi Moretti sia il suo alter ego sono false e tendenziose, sebbene i suoi amici le ritengano assolutamente fondate.
Recensione
Oggi vi presento un libro davvero, davvero curioso e particolare, che mi ha fatto provare sensazioni diverse durante la lettura, facendomi passare da un sorriso leggero a uno più amaro, alla fine della storia. Sì, perché le vicende di Nichi Moretti, antieroe per eccellenza, ci presentano subito una figura piuttosto divertente pur nella sua negatività: Nichi è un delinquente, è senza morale (o forse con una morale sua), è un fallito, un escluso dalla società, un perdente, un due di briscola, di quelli che, come la carta, nella società non contano nulla e non hanno un loro peso. Nichi Moretti, arrestato per un crimine che non ha commesso (uno dei pochi in realtà, ironia della sorte), fa parte di quella società violenta e fuori dalle regole che esiste proprio davanti ai nostri occhi e che, invece di essere descritta con drammaticità, ci viene mostrata con una sincerità di descrizioni, senza nessuna vergogna, da un’angolazione così ironica che non si può fare a meno di sorridere. L’autore ha una scrittura vivida e cruda, a tratti scurrile e scabrosa, ma sempre piena di ironia. Nichi Moretti, che racconta in prima persona la sua storia, ha un linguaggio, credo, volutamente ricercato ed elegante, istruito, che ci ricorda di continuo quello che avrebbe dovuto essere (un avvocato giovane e rampante) e invece non è. Perché in verità è un codardo, indolente, dedito a droga e prostitute, ma che nella sua accettazione del ruolo marginale che occupa, facendosi beffe di se stesso e dei suoi compagni, non può non risultare simpatico, grazie soprattutto all’ironia e al sarcasmo che scorrono a fiumi nel libro.
A seguito di un processo neppure troppo lungo, venni dunque accusato di aver spacciato più droga di Tony Montana, istigato la prostituzione, riciclato denaro sporco, fatto fuori Cappuccetto Rosso e, credo, anche di aver crocifisso un biondone socievole circa duemila anni fa.
L’autore riesce a creare un parterre di figure divertenti ed esagerate (forse nemmeno troppo), fatto di spacciatori, prostitute, piccoli boss del carcere, latitanti in cerca di fortuna; tutto questo passando da una piccola prigione italiana alla colorata Spagna, fino alla inquietante Praga. Eppure fra tanto umorismo cogli qualche nota stonata, che ti dà da pensare. E così Nichi ragiona fin troppo seriamente, tra una battuta e l’altra, sugli effetti che ha il carcere su di lui e su alcuni dei suoi compagni di sventura, immobilizzati in un tempo che scorre in modo diverso e che non recupereranno mai più.
E poi finisci dentro e il mondo ti scappa. Perché la galera è questo: l’annullamento della persona che non vive il progresso se non di riflesso. Tutto va avanti, ma fra quelle mura non si muove nulla: l’universo è paralizzato al giorno in cui sei stato preso. L’unico souvenir che porterai da questo viaggio è una valigia di brutti ricordi che ti sveglieranno ogni notte.
In un’altra città, invece, il giovane transgender di questa buffa comitiva cerca di accettare il suo corpo e se stesso, imparando ad amarsi, nonostante sia cresciuto nel disprezzo della famiglia.
I genitori sono buffi: ti vorrebbero perfetto anche se sono stati proprio loro a metterti al mondo difettoso.
Insomma, una lettura molto interessante e soprattutto piacevole, non solo per la scrittura di Franco Legni che è scorrevole e divertente, intelligente e ricca di citazioni, ma anche e soprattutto per la capacità che ha dimostrato di creare figure che restano impresse (che le si ami oppure no) nell’immaginazione: dalla prostituta nana, violenta e sboccata, al barbiere pakistano; dai fratelli africani spacciatori e violenti, che lo accolgono amorevolmente in casa, al compagno di cella omosessuale, passando per un’improbabile quanto spassoso mago livornese che legge le carte al telefono. E alla fine, la disperata ricerca di un posto nella società darà al nostro caro Nichi qualche soddisfazione (anche se uno sgarro ogni tanto alle nuove regole è più che comprensibile), dimostrando che anche la più inutile delle carte può avere il suo momento di gloria. Una storia irriverente, sarcastica, brillantemente scritta, di tutto quello che c’è al di là delle regole e di come una persona che ha passato ogni limite possa comunque desiderare un cambiamento. Piccolo. Non esageriamo.
Sono un disperato alla ricerca di un soffio di vento a favore, verso un posto che non c’è, dove nessuno cerchi di mettermi in gabbia, di rubarmi l’amore, di fottermi la pensione, di impedirmi di vivere o perlomeno di sentirmi vivo.
2 Comments
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Grazie!! Mi fa piacere che ti sia piaciuta. Se ti piace l’umorismo è un libro perfetto
Bella recensione, ben scritta e analizzata. Un tema interessante. Mi segno il titolo.