Il mare dove non si tocca – Fabio Genovesi
Titolo: Il mare dove non si tocca
Autore: Fabio Genovesi
Genere: romanzo
Editore: Mondadori
Pagine: 318
Prezzo: 13,30
ACQUISTA SU IBS ACQUISTA SU MONDADORITrama libro
Fabio ha sei anni e fino a oggi ha vissuto a Villaggio Mancini (in fondo a quella stradina di paese dove abita tutta la sua numerosa famiglia ma quasi nessuno entra mai), convinto che sia normale avere due genitori e tanti nonni. Si, perché lui di nonni non ne ha solo quattro, ma un sfilza intera, tutti un po’ strambi ed eccentrici, i cui nomi iniziano per A: Aldo, Aramis, Athos, Adelmo, Arno, tutti fratelli dell’unico vero nonno Arolando. Quando inizia la prima elementare, però, Fabio scopre con sua grande sorpresa e imbarazzo che fuori dal villaggio Mancini esistono tanti altri bambini che passano il loro tempo insieme, divertendosi con giochi di cui non conosce neppure i nomi. Allora intuisce la verità: forse la compagnia di quei tanti parenti, che se lo contendono ogni giorno per portarlo a pesca, a caccia e a rubare la frutta nei campi altrui, lo ha svantaggiato. Così tenta di integrarsi in una realtà che a volte non apprezza la sua ingenuità, e continua a restare impigliato in un mondo di adulti, tra vecchiette della casa di riposo e parrocchiani feroci in gara per il presepe migliore della città. E scopre con un misto di orrore e rassegnazione di essere vittima di una maledizione che colpisce tutti i Mancini: i maschi della sua famiglia che a quarant’anni non sono ancora sposati divengono pazzi (E si spiegano allora tutte le stranezze degli zii-nonni).
Protetto da un padre silenzioso che sa aggiustare tutto, anche il figlio, una madre che ha litigato da piccola con la sincerità e traveste la verità per farla sembrare più bella, e una nonna che dispensa consigli e tenerezza, Fabio dovrà affrontare ostacoli inaspettati e dolorosi, per capire, alla fine, che la normalità che cerca è molto simile alla follia della sua famiglia. Tra amori improvvisi, cadute, imbarazzi e una sensazione continua di aver perso il treno sul quale sono saliti i suoi compagni di classe, Fabio attraverserà le medie e dovrà accettare che la vita ti porta spesso dove non vorresti, ti mette alla prova
Passi i giorni a ragionare, fai progetti e misuri ogni passo con attenzione, ma tanto poi la vita ti arriva addosso a valanga e ti sbatte dove le pare, in fondo al tuo destino incasinato.
Ma alla fine ogni prova è una lezione e la vita bisogna viverla, anche quando sembra impossibile restare a galla, anche lì, nel mare dove non si tocca, perché quella è la vita più vera e il tuo destino un giorno arriva da solo e ti trova un posto in questo mondo strambo.
Perché il pesce tuo non te lo prende nessuno. Nuota strano, nuota a caso, ma eccolo che arriva da te.
Autore
Fabio Genovesi, classe 1974, nato a Forte dei Marmi, è scrittore, sceneggiatore e traduttore italiano. Oggi collabora con La Repubblica e il Corriere della Sera. Per Rai2 e RaiSport racconta i luoghi e le loro storie durante le dirette del Giro d’Italia e del Tour de France. Ha scritto vari racconti e saggi, oltre ai romanzi “Chi manda le onde“, con il quale ha vinto il Premio Strega Giovani nel 2015 e “Il mare dove non si tocca“, con cui ha vinto il Premio Viareggio nel 2018. Nel 2020 è uscito “Cadrò, sognando di volare” e nel 2021 “Il calamaro gigante“.
Recensione
Non avevo mai letto nulla di Fabio Genovesi. “Il mare dove non si tocca” lo ha scelto in libreria mio marito, che non è un Lettore, e lo tiene sul comodino da due mesi. Così, a forza di guardarlo ogni sera, sarà che è estate, sarà quella copertina che sa di vacanze e sole, l’ho letto io. E mentre lui, ormai a metà libro, si rifiutava di esprimere un giudizio perché doveva prima capire dove l’autore voleva arrivare, io dopo trenta pagine mi sono convinta di averlo già intuito. Che poi mi sono chiesta, cos’è questa necessità che un romanzo debba avere sempre uno scopo? Come se un Fabio Genovesi non possa alzarsi una mattina e decidere di raccontare le sue storie così, tanto perché sono belle e qualcuno le vuole ascoltare. E forse è proprio quello che ha fatto con “Il mare dove non si tocca“.
In parte autobiografico, questo romanzo ci trasporta nella vita difficile e strampalata di Fabio, un bambino che passa dall’infanzia all’adolescenza negli anni dei Mondiali dell’82 e dei primi computer, nella realtà di una piccola cittadina, con una famiglia stramba e pericolosamente eccentrica, ma che alla fine risulta più normale di quello che sembra.
Raccontata con la voce di un bambino, con un linguaggio semplice, dove a volte mancano congiuntivi e condizionali, dove le regole della grammatica seguono i sei anni del protagonista, dove i pensieri si accavallano in modo confuso e preciso al tempo stesso, è una storia che incanta. Con l’ingenuità tipica della sua età, Fabio ci racconta verità e incertezze su sentimenti e sensazioni che proviamo di continuo. Come la difficoltà di fare delle scelte
che nella vita devi sempre scegliere fra una cosa vera e una cosa bella, e non sono mai la stessa.
o l’incapacità di esprimere ciò che proviamo
ma le cose belle è difficile farsele uscire dalla bocca, così restano a gonfiarti la gola mentre dici solo le cose medie: il meglio dei nostri discorsi resta sempre rinchiuso dentro di noi, a morire nel buio.
La scrittura di Genovesi è ipnotica e trascinante: un momento ti fa ridere e un attimo dopo stai già piangendo. Le sue storie, in parte vere e concrete, in parte assurde e inverosimili, come alcuni personaggi da lui creati, sanno essere divertenti e commoventi, in un miscuglio vario e toccante di sentimenti che traboccano dalle parole del piccolo protagonista, al quale vogliamo subito bene. E queste storie le vuoi conoscere tutte; vuoi ascoltare le avventure delle persone che ha conosciuto, di quelle che ha amato e anche di quelle che sono vissute prima di lui e che gli sono state tramandate, perché
le persone magari muoiono, ma le loro storie se sono belle vivono per sempre
E le storie che racconta Genovesi sono belle davvero e narrate con una maestria che non mi aspettavo e che mi ha piacevolmente stupito. E anche se in questo libro non vuoi trovarci un filo logico o una morale (che poi Fabio-bambino ne ha scoperte molte negli anni della sua crescita), hai sorriso e pianto così tanto che vorresti non smettesse mai di raccontarle.
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