Morte di una libraia – Alice Slater

Morte di una libraia – Alice Slater

Titolo: Morte di una libraia

Autore: Alice Slater

Editore: Piemme

Genere: thriller

Pagine: 430

Prezzo: 19,90

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Trama libro

Roach ha ventiquattro anni e lavora in una libreria londinese: vende di tutto, ma per lei gli unici libri che vale la pena leggere sono quelli che raccontano di crimini, omicidi, serial killer, casi di cronaca nera. Con gli auricolari sempre nelle orecchie, sintonizzati sugli amati podcast di True Crime, Roach non consiglierà mai a un cliente commedie romantiche o i bestseller delle giovani star di TikTok. Forse perché anche la sua vita è così: solitaria e immersa nelle storie dei suoi serial killer preferiti, mentre nutre un odio profondo per tutti quelli che sbattono la loro felicità in faccia agli altri sui social. Ma quando arriva in libreria una nuova collega, le cose cambiano: Laura è tanto luminosa e felice quanto Roach è oscura e insoddisfatta, adora i libri per bambini e conquista gli altri colleghi in un attimo, per non parlare del suo curatissimo profilo Instagram. Pian piano, Roach comincia a esserne ossessionata e presto scopre un passato oscuro, dei segreti mal celati, un mistero che le lega.


Autore

Alice Slater è una scrittrice, editor ed ex libraia inglese. Appassionata di True Crime, esordisce con il thriller “Morte di una libraia”.


Recensione

Cosa c’è di meglio per un lettore che ama profondamente i libri di trovare una storia ambientata in una libreria, con protagoniste due libraie, e una narrazione con richiami continui alla letteratura? Se poi a questi elementi già accattivanti aggiungi una buona dose di suspense e un pizzico di paura, ottieni questo che credo sia davvero un buon thriller. Lo stile di scrittura di Alice Slater è pacato e tranquillo; si prende il suo tempo per costruire i protagonisti e preparare la scena a qualcosa che attendi con ansia e timore. La particolarità della narrazione sta nell’aver alternato i due punti di vista, ma soprattutto nell’aver usato due tempi diversi; infatti, anche se all’inizio avevo solo notato qualcosa di strano, ben presto mi sono resa conto che mentre Laura parla al presente, Roach racconta sempre al passato. Questo curioso espediente ha fatto sì che riuscissi a dividere immediatamente le due narrazioni e che riuscissi a costruire più chiaramente le due figure nella mia testa.

In realtà vi devo avvertire che per più di metà libro non accade nulla di sconvolgente: non ci sono omicidi, pericoli immediati, o eventi inquietanti da districare. La Slater ci presenta due ragazze completamente diverse, ognuna delle quali nasconde una parte di se stessa. Laura ha un segreto che non vuole condividere perché è una parte troppo dolorosa del suo passato, ma è anche positiva, allegra, solare, estroversa con i clienti e affezionata al suo lavoro. E ama follemente tutti i libri. Roach è oscura, ha difficoltà a relazionarsi con gli altri, detesta perdere tempo con i clienti, e ama sprofondare nei testi di True Crime. E quando crede di scoprire lo stesso interesse in Laura, diviene ossessionata dalla collega e si convince che è suo dovere far comprendere all’altra che sono due spiriti affini e che possono essere grandi amiche. Ma più Roach tenta di avvicinarsi, sfruttando l’amore per la letteratura che parla di serial killer e omicidi, e più Laura si sente disgustata da lei e la tiene a distanza, infastidita dalla sua stessa presenza.

Mentre i caratteri e le vite passate delle due ragazze iniziano a venire a galla, il lettore scopre segreti che delineano una situazione potenzialmente pericolosa. Anche se fino all’ultimo non accade nulla di violento, l’autrice è stata maestra nel creare la giusta dose di ansia e di paura; non sono le azioni in sé a essere spaventose, ma la semplicità, la mancanza di preoccupazione, la totale naturalezza con cui Roach si insinua nella vita di Laura, che mi hanno spaventata e lasciata con un senso di malessere e di disagio. Roach è una protagonista disturbante, morbosa e il mio disgusto nei suoi confronti è stato immediato, anche se ammetto che persino gli altri personaggi, compresa Laura, hanno dei punti grigi, tanto da lasciarti dei dubbi durante la lettura. “Morte di una libraia” è un thriller psicologico che ti trascina con calma in una situazione quasi surreale, impedendoti di smettere di leggere; il finale mi ha lasciata senza parole e mi ha scosso davvero. E’ una storia che ho divorato e che secondo me può essere apprezzata sia da chi ama i thriller d’azione, sia da chi preferisce situazioni più introspettive e pacate. Consigliato a pieni voti.


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