Niente è come te – Sara Rattaro
Titolo: Niente è come te
Autore: Sara Rattaro
Editore: Garzanti
Genere: romanzo
Pagine: 219
Prezzo: 11,50
Trama libro
Due scatole colme di libri, pupazzi e tante fotografie. Tutto il mondo di Margherita è racchiuso in quelle poche cose. In spalla il suo adorato violino e tra le mani un biglietto aereo per una terra lontana: l’Italia. La terra dove è nata e che non rivede da quando è piccola. Ma ora è lì che deve tornare. Perché a quasi quindici anni Margherita ha scoperto che a volte è la vita a decidere per noi. Perché c’è qualcuno che non aspetta altro che poterle stare accanto: Francesco, suo padre. Il suono assordante dell’assenza di Margherita ha riempito i suoi giorni per dieci anni. Da quando sua moglie è scappata in Danimarca con la loro figlia senza permettergli di vederla mai più. Francesco credeva fosse solo un viaggio. Non avrebbe mai pensato di vivere l’incubo peggiore della sua vita. Eppure, ora che Margherita è di nuovo con lui, è difficile ricucire quello che tanto tempo prima si è spezzato. Francesco ha davanti a sé un’adolescente che si sente sbagliata. Perché a scuola è isolata dai suoi compagni e a casa passa le giornate chiusa nella sua stanza. Ma Francesco giorno dopo giorno cerca la strada per il suo cuore. Una strada fatta di piccoli ricordi comuni che riaffiorano. Perché le cose più preziose, come l’abbraccio di un padre, si possiedono senza doverle cercare. E quando Margherita ha bisogno di lui come non mai, Francesco le sussurra all’orecchio poche semplici parole per farle capire quanto sia speciale: “Niente, ma proprio niente, è come te, Margherita”.
Autore
Sara Rattaro è una apprezzatissima scrittrice italiana, vincitrice di numerosi premi letterari. Tra i romanzi più famosi “Non volare via”, “Splendi più che puoi”, “L’amore addosso”, “Sentirai parlare di me”, “Una felicità semplice”, “Il cuore di tutto“. Per i ragazzi ha pubblicato invece “Il cacciatore di sogni“.
Recensione
Come primo approccio con la scrittura di Sara Rattaro credo di aver scelto uno dei suoi romanzi più toccanti, ma è stata una pura casualità, non avevo neppure letto la trama quando l’ho comprato. Volevo solo scoprire con i miei occhi quale fosse il motivo per cui è tanto amata. Il tema trattato in questo libro è tristemente quotidiano ed è tratto da una storia vera; la sottrazione internazionale di minori accade fin troppo spesso e come genitore ho vissuto questa storia sentendola forse in modo più forte rispetto a un altro lettore. Mi sono sempre chiesta, ascoltando queste notizie in televisione, come sia possibile che un genitore venga allontanato, a volte per sempre, da suo figlio; ma mai avevo intravisto davvero tutto il dolore che si cela dietro una simile situazione. Lo stile di scrittura della Rattaro è intimo e pacato, sensibile ma incisivo al tempo stesso, ed è capace di mettere su carta le emozioni dei vari personaggi che appaiono incredibilmente vivi. La narrazione alterna il punto di vista di Francesco, il papà, e quello di Margherita, la figlia ormai adolescente che non ricorda nulla di quest’uomo se non che le ha lasciate e che, come la madre le ha sempre ripetuto, era “meglio perderlo che trovarlo”. Eppure Francesco in Italia vive una vita a metà da dieci anni; da una parte ha tentato di ricostruirsi una famiglia con una nuova compagna, dall’altra non ha smesso nemmeno per un giorno di pensare a Margherita e di cercare qualunque mezzo, lecito o meno, per riprendersela. La Rattaro è stata così delicata da non voler esprimere giudizi sulla madre di Margherita; ne ha solo raccontato la vita dopo il trasferimento in Danimarca, e lo stesso fa Francesco, una volta riavuta sua figlia.
Nessuno è solo buono o solo cattivo. Nessuno fa solo cose giuste o solo cose sbagliate. Siamo luce e ombra insieme. Siamo così, semplicemente imperfetti.
Nonostante questo Francesco sa di non aver fatto nulla di male se non amare così tanto sua moglie Angelika e sua figlia da non aver visto che qualcosa stava cambiando nel loro rapporto, che il legame speciale che li univa si era rotto, e che Angelika aveva cambiato sogni, e quelli nuovi non lo includevano più. Ma la vita a volte ti mette davanti a situazioni fuori dal tuo controllo, ti spezza così tanto che non riesci più a ricomporre il puzzle della tua esistenza.
Andare avanti. Ordinare le tue cose e dar loro un senso, una priorità. Affrontare un altro problema, passare a un altro livello. Accade tutto così finché non incontri quel qualcosa che non puoi proprio mettere a posto.
Quello che mi ha colpito della storia di Francesco e Margherita è stato il dolore comune che hanno vissuto, per motivi diversi. Uno perché è stato privato della possibilità di veder crescere la sua bambina, così all’improvviso, da un giorno all’altro, senza preavviso, senza attenuanti. L’altra perché ha vissuto convinta che il padre non l’abbia mai voluta; è cresciuta con un vuoto dentro che solo l’affetto perso poteva riempire e che purtroppo per un lungo periodo ha cercato di risolvere nel modo peggiore e cioè facendosi del male. E forse è stato proprio il senso di perdita della ragazza quello che mi ha toccato di più: perché per quanto una relazione possa andare male, per quanto i genitori possano discutere, una separazione non dovrebbe mai influire così tanto sulla vita dei figli. La storia di Francesco e Margherita è la storia di chi deve conoscersi da capo, di chi deve ricostruire un rapporto fondato sul nulla perché se Francesco ricorda ogni dettaglio della sua vita con Margherita, lei al contrario ha davanti un completo sconosciuto.
Avrei voluto saperti trattenere ancora, raccontarti qualcos’altro, come un ricordo. Ma noi ne abbiamo troppo pochi di ricordi insieme. Abbiamo in comune solo un grande vuoto, quello che, in modo diverso, ci ha procurato tua madre.
Insomma un romanzo delicato, toccante, una lettura splendida che sa emozionare e con la quale la Rattaro ha fatto sentire la voce di tantissimi papà e mamme che spesso soffrono nella totale indifferenza o nella incapacità della Giustizia di aiutarli. Per me è stata una delle letture più belle di quest’anno e vi voglio lasciare con una frase che mi ha straziato il cuore perché l’ho sentita mia. E credo che come me migliaia di genitori la penseranno allo stesso modo.
Pensi di essere pronto a tutto perché il cuore te lo hanno già spezzato, le cose più belle che hai te le hanno strappate via e di te resta così poco da pensare che nulla potrà farti ancora male.
Poi diventi padre.
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