C’era due volte il barone Lamberto – Gianni Rodari

C’era due volte il barone Lamberto – Gianni Rodari

Titolo: C’era due volte il barone Lamberto

Autore: Gianni Rodari

Editore: Einaudi

Genere: bambini e ragazzi

Pagine: 173

Prezzo: 11,00


Trama

In mezzo alle montagne c’è il lago d’Orta. In mezzo al lago c’è l’isola di San Giulio. Sull’isola c’è la villa del barone Lamberto, un signore molto vecchio, molto ricco, sempre malato. Le sue malattie sono ventiquattro, e solo il fedele maggiordomo Anselmo è in grado di ricordarsele tutte… Ma ecco che intanto piombano sull’isola il perfido nipote Ottavio, che mira ad impadronirsi dell’eredità, e una gang di banditi decisi a rapire il barone e a chiedere un riscatto enorme. Ma il barone, nella sua soffitta, nasconde un segreto che gli è stato confidato da un santone arabo, e mentre tutto il paese si preoccupa, lui vive la situazione di pericolo con strana serenità. Cosa faranno tutto il giorno i sei personaggi che vivono in casa sua da settimane?


Autore

Gianni Rodari (1920/1980) è stato uno scrittore, pedagogista, giornalista e poeta italiano, specializzato in letteratura per l’infanzia. Diplomato alle magistrali, insegnò a lungo, sviluppando quella fantasia nel lavoro che lo caratterizzerà sempre. Dopo la Seconda Guerra Mondiale iniziò la sua carriera come giornalista, soprattutto per giornali e rubriche per ragazzi. Il suo più grande lavoro pedagogico è stato “Grammatica della fantasia”, dedicato a insegnanti, genitori e animatori, per avvicinarli al campo della fantasia. Tra le sue opere maggiori si ricordano “Filastrocche in cielo e in terra”, “Il libro degli errori”, “Favole al telefono”, “C’era due volte il Barone Lamberto”.


Recensione

Dopo aver letto le sue filastrocche credevo che la fantasia di Gianni Rodari non potesse più stupirmi, invece l’ha fatto dinuovo. Con questo piccolo romanzo, destinato ai bambini, il grande maestro ci regala una storia così ricca di elementi curiosi e strambi e pieni di inventiva, che non puoi evitare di leggerla con un’espressione di sorpresa. Tanto per cominciare il barone Lamberto ha scoperto finalmente il segreto per sconfiggere la morte, la vecchiaia, le malattie: lo cerchiamo da sempre, eppure ci voleva un santone arabo conosciuto nel deserto per svelarcelo. E allora quale strana pozione dovremmo bere? In quale acqua ci dovremmo immergere? Quale gioiello dovremmo ripescare dalla Storia dell’umanità? Niente di tutto questo, si capisce. E’ tutto molto più semplice: basta un gruppo di sei persone, ben pagate, che si occupi di ripetere per tutto il giorno e la notte, senza interrompersi mai, il nostro nome.

L’uomo il cui nome è pronunciato resta in vita.

Forse, a ben a pensare, il concetto lo conosciamo già, ma di certo non pensavamo che andasse preso alla lettera. Ingenuamente abbiamo sempre pensato che è la memoria a rendere immortali, perché un uomo che non viene mai dimenticato continua a vivere in eterno. Ma il barone Lamberto deve essere un caso di eccesso di verità, perché sembra proprio che non voglia più morire. E mentre vive tranquillamente il resto della sua vita, ritrovando la forza della giovinezza, tante cose altrettanto strambe accadono sull’isola di San Giulio, dove vive: un gruppo di banditi (24 e tutti si chiamano Lamberto) lo prende in ostaggio e chiede 24 milioni per il riscatto, visto che il barone è un uomo ricchissimo. Il nipote Ottavio, nel frattempo, unico suo erede, cerca di velocizzare la dipartita dello zio. Tutto questo mentre l’intera cittadina di Orta, dalle sponde del lago, osserva le vicende del famoso barone e chiede notizie a Caronte, il vecchio traghettatore che fa la spola tra la riva e l’isola.

Un protagonista diverso dal solito, questo barone Lamberto: un vecchietto di 94 anni, con 24 malattie, che controlla ogni giorno insieme al fidato maggiordomo Anselmo. Un vecchietto che rappresenta il desiderio dell’uomo di restare sempre giovani, di vivere la vita a modo proprio, di non dover rispondere a nessuno. Ma non siamo sorpresi; in fondo le sue storie più belle sono proprio le favole al contrario. E alla fine, quando ringiovanisce così tanto da tornare ragazzino, la dolce signorina Delfina entra in campo per ricordargli che nella vita può scegliere di fare ciò che gli piace, può seguire le sue aspirazioni e i suoi sogni. Un romanzo quindi che parla ai più piccoli trascinandoli in un mondo fantastico, divertente, assurdo e strambo, dove tutto quello che accade è assolutamente normale. Una storia che come sempre nasconde qualche buon insegnamento e un paio di consigli su come affrontare la vita. Ma come finisce questa storia? Che ne sarà del barone? Nessuno lo sa. Come sempre Rodari lascia ai piccoli lettori la scelta di immaginare il finale, usando la loro fantasia.


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