La luna nel secchio – Ermanno Spera

La luna nel secchio – Ermanno Spera

Titolo: La luna nel secchio

Autore: Ermanno Spera

Editore: Di Carlo Edizioni

Genere: poesia

Pagine: 228

Prezzo: 15,00


Trama

Nella sua nuova silloge “La luna nel secchio”, Ermanno Spera non confina i suoi profondi riverberi poetici nell’orizzonte della poesia dialettale, ma, a mio avviso, li usa come punto di riferimento imprescindibile, con cui, con “eleganza”, immediatezza e sincerità, racconta la sua vita, le sue emozioni e la parte più intima del suo essere con la melodia e la musicalità delle poesie romane di un tempo. Il legame affettivo che lo lega ai suoi familiari, al padre tanto amato e scomparso, e al suo microcosmo, sono le principali tematiche che ornano la sua raccolta. (Antonello Di Carlo)


Autore

Ermanno Spera, classe 1967, è scrittore, pittore e poeta italiano. Ha partecipato a numerosi Concorsi di poesia e ha pubblicato “Realtà della fantasia“, “La carezza della sera e “La luna nel secchio“.


Recensione

Oggi vi mostro con piacere la seconda raccolta di poesie che ho letto di Ermanno Spera, che dopo aver pubblicato “La carezza della sera” torna con “La luna nel secchio“, un insieme di composizioni dedicate alla figura del padre, come si scopre dalla prima emozionante poesia “L’ultimo sospiro”. Anche questa volta l’autore riesce a comunicare emozioni forti e dolci allo stesso tempo, a volte con un linguaggio più elegante e ricercato, a volte con espressioni più popolari. Soggetto primario del libro è indubbiamente la luna, che ci osserva silenziosa, regalandoci sogni e spesso ascoltando i nostri lamenti. Mi è parso di notare una generale nostalgia che anima la raccolta, proveniente dai ricordi, sia dolci che amari, di questo padre perso troppo presto che ha cambiato all’improvviso la sua quotidianità.

Non piangere

riempirò il tuo cielo di sogni

affinché il tuo sorriso

uccida la tua rabbia

e soffochi un pianto sordo e muto

e sia vita

Non piangere

sono con te

lo sono sempre stato

quando il tuo canto

è stato spezzato

Sei sempre in piedi

ed io ad asciugare il tuo dolore

tra una carezza e il mio sudore…

Non piangere

Poesie tristi si alternano ad altre più allegre, ma non ho avvertito né rimorsi né rimpianti; solo un grande amore nel ricordare il passato, che seppure fatto di alti e bassi è comunque quello che ci definisce e ci modella. Anzi, forse è proprio nelle avversità che troviamo alcune risposte e che costruiamo il nostro futuro. La consiglio vivamente a tutti gli amanti della poesia, dei sentimenti e dei sogni.

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