
Bel modo di morire – Bella Mackie

Titolo: Bel modo di morire
Autore: Bella Mackie
Editore: Harper Collins
Genere: mistery
Pagine: 393
Prezzo: 19,50
Trama libro
Mi chiamo Anthony Wistern e sono ricco, potente e con un talento speciale nel raccogliere nemici (e amanti) come altri collezionano orologi di lusso. Sfortunatamente, sono anche morto.
No, non nel senso metaforico del “sto morendo di noia” (anche se, onestamente, certe conversazioni a cena con mia moglie si avvicinavano molto). No, io sono morto sul serio, e in grande stile, durante la sfarzosissima festa per il mio sessantesimo compleanno. Uno di quegli eventi esclusivi che finiscono sui giornali, anche se di solito non nella sezione cronaca nera.
E invece eccomi qui, protagonista della serata, non per il brillante discorso di ringraziamento che avrei dovuto fare, ma per il modo cruento in cui sono stato eliminato. Ora, la vera domanda è: chi ha deciso di rovinare la festa? Mia moglie Olivia, troppo ossessionata dalle apparenze per sporcarsi le mani, ma abbastanza motivata da delegare? Uno dei miei adorabili figli che hanno già il canino insanguinato per l’eredità? O qualche ospite risentito, nascosto tra i finti sorrisi e i bicchieri di champagne? Mentre il mio corpo si raffredda più in fretta dei mini soufflé al caviale, la mia famiglia si scatena in una lotta senza esclusione di colpi per il mio patrimonio. Tra ipocrisie, vendette e segreti che sarebbe stato meglio lasciare sepolti (letteralmente, nel mio caso), la festa continua… solo senza di me. Per fortuna, c’è la Segugia, una content creator ossessionata dal true crime che vuole proprio risolvere il caso…
Autore
Bella Mackie ha scritto per The Guardian, Vogue e Vice. “Come uccidere la tua famiglia” è il suo romanzo d’esordio, un caso editoriale in vetta alle classifiche britanniche da oltre un anno. Nel 2025 esce il suo secondo mistery “Bel modo di morire“.
Recensione libro
A ripensarci adesso, non cambierei molto della notte in cui sono morto. A patto di ignorare il finale, e ovviamente non posso ignorarlo, è stata una splendida serata.
Ci sono autori che, libro dopo libro, riescono a mantenere uno stile tutto loro, riconoscibile a colpo d’occhio. La Mackie è una di questi e dopo il romanzo che l’ha resa famosa torna con un mistery dall’umorismo nero, ma questa volta, devo dirlo, non mi ha conquistata del tutto. Fin dall’incipit l’autrice ci svela il fulcro della storia: Anthony Wistern, il protagonista, è morto. Durante la sua festa di compleanno, per giunta. E in un colpo di genio narrativo, Anthony è uno dei tre punti di vista del racconto: bloccato in una sorta di centro di accoglienza per defunti può solo osservare attraverso dei monitor la sua famiglia che affronta la sua morte, nell’attesa di recuperare i dettagli della sua morte grazie ai quali potrà “passare oltre”. Gli altri due punti di vista sono Olivia, sua moglie, e la Segugia, una content creator ossessionata dai casi di cronaca nera, che decide di indagare sulla sua morte.
Fin dalle prime pagine la famiglia Wistern si mostra per quello che è: una serie di personaggi disagiati, viziati, abituati ad avere troppo, noncuranti del prossimo, incapaci di provare sentimenti che non siano astio, gelosia o invidia. Figuriamoci se i quattro figli potevano addolorarsi per la scomparsa del padre che anzi ha avuto la “decenza” di togliersi di mezzo, e ora possono concentrarsi su ciò che conta davvero, ossia dividersi l’eredità. Persino la moglie Olivia considera la morte del marito un fastidioso inconveniente.
Una caduta sfortunata, che sarebbe potuta capitare a chiunque. Però se fosse successo a chiunque altro, sarebbe stato, nel migliore dei casi, un aneddoto divertente da raccontare e, nel peggiore, un lieve inconveniente. Ma questo? Questo era un problema gigantesco.
Inizia così una lotta ridicola da cui emergono rancori, segreti distruttivi e una buona dose di delusioni. La Mackie, ancora una volta, sfodera il suo stile affilato: un’ironia pungente, un sarcasmo che taglia più di un coltello, utilizzati per una critica sociale feroce alla classe benestante britannica. I ricchi che frequentano i club esclusivi e non si mischiano con le classi inferiori sono superficiali, frivoli, pronti a voltarti le spalle al primo problema. In un mondo in cui l’apparenza è tutto, uno scandalo può far crollare un castello costruito sull’ipocrisia. Nonostante la trovata affascinante della narrazione e l’ironia che caratterizza tutto il romanzo, devo ammettere che il nuovo libro non mi ha catturata come mi aspettavo. I personaggi sono molti, e ho avuto la sensazione che la Mackie non sia riuscita a dar loro la giusta consistenza; alcuni capitoli scorrono piuttosto lenti, non che l’azione sia un requisito indispensabile (un buon stile narrativo può tenerti col fiato sospeso anche in mancanza di momenti dinamici), ma qui ho avuto la sensazione che mancasse qualcosa.
Tra gli elementi riusciti, spicca senz’altro la figura della Segugia: un personaggio disturbante che incarna l’ossessione morbosa per la cronaca nera e la ricerca di notorietà a ogni costo. La sua popolarità improvvisa sottolinea quanto i social possano creare fenomeni pericolosi, mentre il suo accanimento verso la famiglia Wistern dimostra come la privacy abbia un limite che spesso viene superato. In definitiva, ho apprezzato l’intreccio e lo stile di scrittura, ma non posso dire che la lettura mi abbia trascinato con la passione che speravo. Un’idea che aveva un grande potenziale che però questa volta, a mio parere, non è stata sfruttata al meglio. Consigliato a chi ama la critica pungente e amara, ma con un ritmo piuttosto lento.
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