Boris, Babette e tanti scheletrini – Tanja Esch
Titolo: Boris, Babette e tanti scheletrini
Autore: Tanja Esch
Editore: Valentina Ed.
Genere: bambini
Pagine: 156
Prezzo: 13,90
Trama libro
Quando Lynette parte per Londra chiede a Boris di prendersi cura della sua Babette. Un animale domestico? Non proprio. Babette è gialla, cammina su due zampe, parla e guarda la tv. E soprattutto ha una strana passione: le cose spaventose. Scheletri, vampiri, fantasmi, niente la rende più felice. Peccato che i genitori di Boris non ne vogliano sapere di avere un animale in giro per casa, così Boris è costretto a tenerla nascosta… L’avventura è solo all’inizio.
Recensione
Come sempre i fumetti per bambini di questa casa editrice sono non solo belli, ma anche capaci di far ragionare i più piccoli su temi importanti e delicati. Le tavole di questo libro piaceranno di sicuro perché sono colorate e le rappresentazioni di personaggi e ambientazioni sono così reali che potrebbero essere le camere degli stessi piccoli lettori. E quello che accade a Boris penso che sia il sogno di ogni bambino: ti affidano un animale domestico di cui aver cura per un breve periodo.. tutti vorremmo un cagnolino un gattino da coccolare. Ma Babette è un po’ diversa da un morbido e coccoloso micino. Perché cammina su due zampe, è totalmente gialla e sa anche parlare? Eppure, nonostante l’iniziale perplessità, Boris decide di nasconderla in casa, sapendo che i suoi genitori non la accetterebbero mai.
La storia di Babette è quella di chi cerca se stesso, di chi si sente differente e vuole trovare il suo posto nel mondo. La povera Babette continua a paragonarsi a tutti gli animali presenti in natura, ma non trova nessuna somiglianza. Cosa sarà mai lei? In che posto si colloca rispetto agli altri? Eppure alla fine, al piccolo Boris e a suo nonno non interessa che Babette non assomigli a nessuno, perché si affezionano a lei per quello che è, tanto che il nonno, ormai rimasto solo, decide di tenerla con sé, avendo trovato in lei una preziosa compagna di vita. Anzi, sarà proprio lui, con il racconto dei pregiudizi che a volte hanno accompagnato la sua crescita, a far capire a Babette che non essere uguali agli altri non significa essere diversi o sbagliati, ma che semplicemente al mondo non esiste il concetto di “normalità” ma quello di “unicità”. Questa storia piena di avventure dimostra anche che ogni famiglia può assumere una forma differente e se a volte è inconsueta è pur sempre famiglia. Due messaggi quindi fondamentali, che vengono lasciati tra le righe di una storia divertente e un po’ commovente.
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