I cento amori di Giulietta – Evelyn Skye

I cento amori di Giulietta – Evelyn Skye

libro

Titolo: I cento amori di Giulietta

Autore: Evelyn Skye

Editore: Mondadori

Genere: romance

Pagine: 379

Prezzo: 20,00

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Trama libro

È una gelida, incantevole serata invernale in una piccola città dell’Alaska quando Helene e Sebastien si incontrano per la prima volta. Peccato che non sia veramente la prima volta. La loro storia la conoscono tutti, ma non è andata proprio come l’ha raccontata Shakespeare. Per Helene, Sebastien è l’incarnazione del protagonista dei racco9nti d’amore che scrive da tutta la vita. Ma Sebastien sa che lei è la sua Giulietta, e che la loro storia è eternamente la stessa. La sua condanna è vivere con lei una breve stagione di felicità, prima che la sua amata muoia lasciandolo solo e disperato ancora e ancora. Ma ora Helene è determinata a far andare le cose diversamente.


Recensione

Lei è del tutto inconsapevole della sua identità. O del fatto che la sua presenza – o assenza – nella mia vita abbia plasmato la mia intera esistenza.

Oggi sarò pure Sebastien, ma in principio il mio nome era Romeo.

E il suo Giulietta

Una rivisitazione di una delle storie d’amore più potenti della letteratura: come potevo dire di no alla tragica passione di Romeo e Giulietta, visto che l’autrice prometteva di svelare i fatti che accaddero davvero quella notte e che Shakespeare fu costretto a cambiare per amore della sua tragedia. La prima metà del libro è stata una continua sorpresa: Romeo è sopravvissuto ma una crudele maledizione lo costringe a incontrare tutte le reincarnazioni di Giulietta, ad amarle e poi a perderle in brevissimo tempo. Un dolore atroce, che ho seguito con commozione e angoscia, le stesse sensazioni che prova Romeo oltre al senso di colpa, ogni volta che ritrova la sua amata e non riesce a fare nulla per impedirle di morire. Per quasi 700 anni il giovane Montecchi attraversa la storia aspettando ogni volta il ritorno della sua amata. La vita, per lui, è costituita solo da quei pochi mesi di pura felicità in cui la ritrova. Tutto il resto è attesa, decenni di solitudine in cui passa da una identità all’altra per nascondere la sua immortalità.

L’abbraccio di una famiglia è una cosa meravigliosa. Nella mia lunga vita, la solitudine è una tale costante che spesso non so più cosa significa far parte di qualcosa.

La scrittura della Skye è fluida e affascinante e ho amato alcune delle sue trovate narrative, a partire da quello che accade davvero nella tomba dei Capuleti (che è, se possibile, ancora più tragico e doloroso) fino al motivo per cui Romeo crede di essere stato maledetto. La storia alterna il presente, in cui Sebastien incontra Helene, ai numerosi flashback in cui ricorda tutte le Giuliette che l’hanno preceduta. Finché non cambia qualcosa: Helene ha dei ricordi delle vite passate, anche se non sa che sono le sue. Ma lo scontro con Sebastien è non solo magnetico, ma riporta a galla sensazioni che le sembra di aver già provato.

Sento un gusto dolce sulla lingua, amore e nostalgia distillati in un vino caldo mischiato con il miele. Sussulto. E’ un sapore familiare e nuovo al tempo stesso.

La seconda metà del libro è più lenta e meno interessante; quella che credevo sarebbe stata una parte romance molto accentuata in realtà viene data quasi per scontato, probabilmente perché parte da un sentimento che la Storia conosce già e non ha bisogno di essere presentato. Ma avrei apprezzato comunque un maggiore approfondimento del loro rapporto. Gli ultimi capitoli mi hanno lasciato perplessa perché se da una parte c’è una eccessiva descrizione della nuova vita quotidiana di Sebastien e Helene e del loro viaggiare per l’intera Europa, dall’altra invece i messaggi che ne risultano sono molto positivi. Dopo 700 anni forse non è Giulietta a essere cambiata, ma la percezione di Sebastien nei confronti della maledizione. Amare significa a volte anche sacrificio, e Romeo finisce per accettare il fatto che lasciandola libera, evitando di incontrarla scatenando la maledizione, Giulietta può vivere una vita normale. E forse, alla fine, quei pochi mesi di felicità che ottiene sono sufficienti a far sì che la sua vita valga la pena di essere vissuta.

Forse una vita ben vissuta non si misura in mesi o anni,, ma con l’amore.

Insomma, c’era sicuramente tanto potenziale in questa storia che forse è stato poco sfruttato nel finale. Ma se cercate qualche ora di svago e di leggerezza e amate come me il grande drammaturgo inglese, potrete godervi questa originale e semplice storia d’amore. Lasciatevi solo trasportare dalla speranza, che fino alla fine è l’elemento che trascina le anime dei due eterni innamorati.


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