Il Trono di Spade (vol. I) – George R.R. Martin
Titolo: Il trono di spade
Autore: George R. R. Martin
Editore: Mondadori
Genere: fantasy
Pagine: 422
Prezzo: 7,50
ACQUISTA SU IBS ACQUISTA SU MONDADORITrama libro
Non dimenticare chi sei, perché di certo il mondo non lo dimenticherà. Trasforma chi sei nella tua forza, così non potrà mai essere la tua debolezza
Grande Inverno, continente di Westeros, ultimo anno della lunga estate. I figli del Protettore del Nord, Lord Eddard Stark, crescono sereni, compreso il bastardo Jon Snow. La quiete del palazzo viene interrotta bruscamente dall’arrivo del Re Robert Baratheon con tutta la sua Corte. Robert siede sul Trono di Spade da quando, molti anni prima, durante la Grande Guerra, ha sconfitto la casata dei Targaryen. Ma ora ha bisogno del suo vecchio amico Ned: il suo Primo Cavaliere è morto improvvisamente e Robert vuole che Ned lo sostituisca. Nonostante sia contrario (i rapporti tra Stark e Lannister, di cui Robert ha sposato l’erede Cersei, sono sempre stati ostili), Lord Stark non può rifiutare.
La famiglia si divide per la prima volta: Ned si reca a Approdo del Re, la capitale, con le figlie Sansa e Arya, ed è costretto a liberarsi del bastardo inviandolo a Nord, alla Grande Barriera, dove entrerà a far parte dei Guardiani della Notte. A Grande Inverno lascia invece il figlio maggiore Rob e la moglie Catelyn a piangere sul letto del piccolo Bran, caduto inspiegabilmente dalla torre del castello. Nessuno sa che sono stati Cersei e suo fratello gemello Jaime a spingerlo nel vuoto, scoperti dal bambino mentre complottavano contro Ned e Robert. Nel frattempo, nel continente di Essos, l’ultima dei Targaryen, Daenerys, viene venduta dal fratello gemello Viserys a Khal Drogo, Signore dei Dothraki, in cambio di appoggio per recuperare quel trono che gli è stato strappato da neonato.
Mentre trame oscure vengono ordite dalle varie casate per il famoso Trono di Spade, che racchiude i Sette Regni, un pericolo esterno sovrasta tutti. Oltre la Barriera, nelle terre dei Bruti, dove l’inverno è perenne, i Guardiani della Notte continuano a sparire misteriosamente, uccisi dagli Estranei, i morti dagli occhi di ghiaccio. Intanto, ad Approdo del Re, Ned indaga sulla morte misteriosa del suo predecessore, sospettando che egli avesse scoperto qualcosa sui Lannister. Catelyn è invece costretta ad affrontare un lungo viaggio per scoprire che la daga con cui un sicario ha tentato di uccidere Bran, ancora in coma, appartiene a Lord Tyrion, fratello della Regina Cersei.
Che intende fare la Signora del Nord con una simile notizia? E quali sono i segreti inconfessabili dei Lannister che Ned sta per scoprire? Se Bran dovesse mai svegliarsi, l’ostilità tra le casate darebbe l’avvio a una lotta sanguinosa.
Autore
George R.R. Martin è un popolare scrittore di horror e fantasy, influenzato da autori come Lovecraft e Tolkien. Non riscuotendo successo con i suoi primi racconti, si trasferì a Hollywood, dove partecipò alla realizzazione di serie tv come “Ai confini della realtà” e “La Bella e la Bestia“. Autore difficile da tenere a bada, entrò in conflitto con le case produttrici e decise di dedicarsi alla scrittura di quel mondo fantastico (ispirato a “Ivanhoe” e alla Guerra delle Due Rose) che lo aveva sempre affascinato. Nacquero così una serie di romanzi che costituiranno “Le Cronache del ghiaccio e del fuoco“. Il quinto libro della serie gli valse finalmente la fama internazionale per cui il Times lo indicò tra le 100 persone più influenti del pianeta.
La HBO Production acquistò i diritti della Saga, ancora incompiuta, e ne trasse quello che è oggi un vero fenomeno cult, sia in America che nel resto del mondo, ossia la serie televisiva “A Game of Thrones”. Nel nostro paese i vari volumi sono stati rieditati più volte con nomi diversi e differenti divisioni. Il primo romanzo è stato inizialmente diviso in Italia in due volumi “Il trono di spade” e “Il Grande Inverno“, poi uniti in un unico libro intitolato “Un gioco di troni”. Lo scrittore ha promesso di pubblicare presto gli ultimi due libri della serie.
Recensione
A noi, cui è demandato il dominio, è parimenti demandato il dovere di compiere orridi atti in nome del bene e del male.
In nome del bene e del male. Ma c’è davvero differenza in questa società immaginaria creata da Martin? Incuriosita dalla fama della serie televisiva, e avendo un amore appassionato per ogni tipo di fantasy ho voluto provare “Le cronache del ghiaccio e del fuoco“. Il primo libro della serie è stato pubblicato inizialmente in Italia diviso in due volumi: “Il trono di spade” e “Il grande inverno”.
Ho scoperto uno scrittore originale, che infrange molte delle regole comuni a questo genere. Tutti i personaggi della saga sono difficilmente inquadrabili in una categoria: sono infatti moralmente ambigui, hanno diverse sfaccettature e subiscono numerosi cambiamenti nel corso del racconto. Il mondo che descrive Martin ricorda molto la società feudale, dove gli uomini vivono ancora in sudditanza, ma è arricchito di magia e creature leggendarie.
E’ un mondo barbaro e crudele: i suoi personaggi sono affascinanti (tanto più coinvolgenti quanto più sono negativi) perché fuori da ogni regola; non rispecchiano i canoni di lealtà o slealtà, di bontà o malvagità, e le loro scelte risultano alquanto discutibili e spesso sbagliate, bramose solo del successo personale, a danno di famiglia, onore e giustizia.
Quello che incanta è che quasi tutti i protagonisti siano di fondo insoddisfatti, infelici, imperfetti. Gli sviluppi della trama, estremamente complessa, sono imprevedibili e cinici. Il lettore è spesso disorientato dai colpi di scena, dalle morti improvvise e apparentemente immotivate. Uno dei recensori dello scrittore, T.M. Wagner scrisse parlando di lui: “Non sia mai detto che Martin non condivide la predilezione di Shakespeare per l’insensatamente tragico”.
Martin usa i suoi personaggi per scandagliare l’animo umano, si interroga sull’ingiustizia della guerra (qui esasperata), sulla lealtà verso la famiglia, che passa dagli eccessi degli Stark (“Quando la neve cade e i venti gelidi soffiano, il lupo solitario perisce, mentre il branco sopravvive”) alla fedeltà vacillante dei Lannister. E’ una fantasia genuina e bizzarra quella dello scrittore, un po’ macabra, forse più credibile rispetto al mondo di Tolkien, dove tutto è bianco o nero. Perché in una società brutale e individualista come quella da lui creata, alcuni sviluppi risultano più verosimili, per quanto tragici.
Nonostante la lettura sia a volte faticosa, perché rallentata da descrizioni minuziose degli ambienti, è indubbio che l’autore ha saputo dar vita a un genere fantasy diverso dal comune, maneggiandolo con estrema bravura e perizia linguistica, con uno stile che scorre velocemente e affascina il lettore. Quindi se volete provarlo, preparatevi a intrighi di corte, lotte intestine per la corona, alberi genealogici impossibili da ricordare e perdite strazianti.
Preparatevi al peggio.
Perché l’inverno sta arrivando.
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