La pazienza del diavolo – Maxime Chattam

La pazienza del diavolo – Maxime Chattam

libro

Titolo: La pazienza del diavolo

Autore: Maxime Chattam

Editore: Salani

Genere: thriller

Pagine: 537

Prezzo: 19,00


Trama libro

Cinquantotto corpi. All’Istituto di medicina legale di Parigi non se ne erano mai visti tanti tutti insieme. Quella mattina, due amici sono saliti a bordo di un treno dell’alta velocità, hanno tirato fuori due fucili a canne mozze e hanno dato il via al massacro, prima di togliersi la vita. Movente: in apparenza, nessuno. Poche ore più tardi, Ludivine Vancker, tenente della Sezione Ricerche, accetta di partecipare a una rischiosa operazione: intercettare un carico di droga in autostrada. Li chiamano go-fast, sono convogli di macchine che viaggiano di notte, a duecento chilometri all’ora, e trasportano grosse quantità di stupefacenti. Ma quando Ludivine apre il borsone sequestrato al corriere, ciò che trova va oltre ogni immaginazione… Cosa unisce questi due terribili episodi? E come mai cominciano a comparire ovunque croci rovesciate e altri simboli satanici? È possibile che l’inferno abbia davvero aperto le sue porte e che le sue fiamme ardenti siano uscite dall’oscurità? 


Autore libro

Maxime Chattam è uno scrittore francese di thriller e polizieschi. Consapevole di aver bisogno delle necessarie informazioni per scrivere le sue storie, ha studiato per un anno criminologia all’università. Dopo il successo di “Loro“, torna con un’altra indagine della tenente Ludivine Vancker in “La pazienza del diavolo”.


Recensione libro

Mi capita raramente di iniziare una serie dal secondo volume, ma in questo caso non è stato un ostacolo perché “La pazienza del diavolo”, seguito del romanzo “Loro“, in cui Maxime Chattam aveva introdotto la tenente Ludivine Vancker, è assolutamente leggibile anche da solo. La detective si presenta subito per quella che è: una donna modificata dalla perdita, resa più forte dalla ferocia del mondo che indaga, ma anche spezzata. Anche senza aver conosciuto la sua storia precedente ho capito subito che il dolore che si porta dentro è una cicatrice che non cerca di nascondere, ed è forse proprio questo a renderla così efficace nel suo lavoro: la freddezza apparente, l’urgenza di tenere tutto sotto controllo per non crollare. Ma veniamo alla scrittura. Chattam colpisce. E colpisce duro. Non è il thriller a cui ero abituata. La sua voce narrativa è personale, diversa dai soliti thriller. L’ambientazione è cupa, tenebrosa, si respira un’atmosfera claustrofobica, come se ogni pagina fosse un passo in più verso l’abisso. Le scene di violenza (e ce ne sono molte) non sono edulcorate: Chattam le mette davanti al lettore con crudezza, tanto che a volte avresti voglia di distogliere lo sguardo. Alcuni passaggi mi hanno sinceramente colpita per la loro efferatezza, descritti con tanto realismo da risultare quasi disturbanti. È un tipo di narrazione che non fa sconti, che pretende attenzione e resistenza e che forse non sono riuscita ad apprezzare fino in fondo.

Nonostante questo la scrittura resta semplice e lineare e tutto sommato scorrevole. Ammetto che la parte centrale del romanzo rallenta un po’ (secondo me appesantita da descrizioni e introspezioni che avrebbero potuto essere snellite), ma l’indagine prosegue comunque senza perdere l’attenzione del lettore. Hai l’impressione di essere trascinato nel buio insieme a Ludivine, in cerca di una verità che più si avvicina, più ti spaventa per il concetto che esprime. Il vero fulcro del romanzo infatti è la riflessione disturbante sulla linea sottile che divide il bene dal male. Sul fatto che la violenza, forse, nasce da dentro, dall’essere umano stesso; non da traumi o ferite, ma da una violenza che ci portiamo dentro e che impariamo normalmente a contenere. Ludivine arriva in fondo all’inchiesta non con una risposta, ma con un’altra domanda. E la consapevolezza che, per proteggere il mondo, come si ripromette di fare, bisogna prima saper riconoscere le proprie ombre e saperle gestire e farne magari i propri punti di forza. E’ così che Ludivine decide di osservare silenziosamente l’umanità, pronta a intervenire quando arriverà il momento. “La pazienza del diavolo” è una lettura intensa, non il classico thriller di azione serrata (che personalmente preferisco) ma un romanzo che lascia una riflessione amara. Piacerà a chi ama storie tenebrose, cariche di tensione psicologica, con personaggi sfaccettati e uno sfondo che scruta l’occulto e lo analizza per decifrare meglio l’uomo. E perché Ludivine è una protagonista che vale la pena conoscere.