Minaccia nucleare – Frank Herbert
Titolo: Minaccia nucleare
Autore: Frank Herbert
Editore: Fanucci
Genere: thriller fantascientifico
Pagine: 239
Prezzo: 16,00
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Trama libro
Nella guerra infinita tra Est e Ovest, il petrolio è ormai la massima ricompensa a cui aspirare. I sottomarini a propulsione nucleare sfidano le acque nemiche per attingere alle riserve di petrolio nascoste sotto la piattaforma continentale dell’Est. Ma le ultime venti missioni non hanno mai fatto ritorno. Qual è la causa? C’è stato un ingresso clandestino di agenti dormienti all’interno del servizio sottomarino oppure sono gli equipaggi stessi ormai allo stremo delle forze fisiche e mentali? È quello che deve scoprire lo psicologo John Ramsay, mandato in missione sotto copertura a bordo di uno dei sottomarini Hell Diver. Il suo compito sarà osservare il resto dell’equipaggio formato da soli quattro uomini per scovare il traditore. Tra sabotaggi e sospetti, Ramsay scopre che lo stress di combattere una guerra a due chilometri e mezzo di profondità nell’oceano mette a nudo tutte le nostre debolezze umane. Braccati senza sosta dal nemico, i quattro uomini si ritrovano isolati in una claustrofobica prigione sottomarina a lottare per la sopravvivenza contro gli elementi e loro stessi.
Autore
Frank Herbert (1920/1986) è stato uno scrittore statunitense di fantascienza. Ancora oggi il ciclo di “Dune” viene considerato come l’esempio più importante di questo genere letterario. Herbert iniziò la sua carriera come giornalista, non riuscendo mai a laurearsi. Il suo successo come scrittore stentò a decollare fino a quando non riuscì a pubblicare tra il ’63 e il ’65 il primo libro “Dune“, sulla rivista Analog, in otto puntate. Dopo aver vinto sia il Premio Nebula che il Premio Hugo si dedicò totalmente alla scrittura, portando avanti la saga, ma morì a soli 65 anni per le complicazioni di un tumore. In Italia è stato ripubblicato da poco il suo primo romanzo, un thriller di fantascienza, “Minaccia nucleare“.
Recensione
Dopo aver intrapreso con molto ritardo la lettura del ciclo di “Dune“, per cui Herbert è a tutti gli effetti considerato un genio della fantascienza, mi ha incuriosito l’uscita di quest’opera che, dopo tanti anni, viene rieditata in Italia in questa nuova veste. “Minaccia nucleare” è il primo romanzo che Frank Herbert abbia pubblicato, nel 1956, e che si pone all’interno del genere thriller fantascientifico. Non mi aspettavo assolutamente di trovare qualcosa che somigliasse a “Dune“, ma sono rimasta sorpresa nel notare che lo stile di scrittura è non solo molto più grezzo di quello che credevo, ma soprattutto ben lontano dalla narrazione, unica e originale per l’epoca, del suo famosissimo ciclo di romanzi. E’ stata una lettura difficile per me che amo il thriller denso di azione: qui siamo davanti a un gioco mentale tra i quattro protagonisti, che svelerà la verità solo alla fine. Quattro uomini rinchiusi in un sommergibile a 2 km di profondità, che devono fare i conti con il sospetto e l’incertezza e dei quali scopriremo piano piano le paure e le debolezze.
Se vi piace l’ambientazione (un equipaggio chiuso in un sottomarino, durante una guerra mondiale per il controllo del petrolio) questo libro vi soddisferà di sicuro. Il lavoro dietro la sua scrittura è stato meticoloso e preciso e la terminologia è a volte così tecnica che ho faticato a seguirla. La tensione si fa sempre più pressante all’interno del RAM col progredire della storia e quando alcuni tentativi di sabotaggio della missione mettono in grave pericolo l’equipaggio, il clima di sospetto che si instaura inizia a far perdere ai personaggi il contatto con la realtà. La narrazione dei fatti si alterna ai pensieri dei protagonisti, trascinandoti in un vortice di dubbio e di congetture.
Ma perché non dovrei avere una debolezza? Combattere una guerra a 2000 e passa metri di profondità, circondati dall’inesorabile pressione dell’acqua mette a nudo qualsiasi debolezza di un uomo. Quattro uomini, isolati, sotto pressione, rinchiusi in una prigione di plastacciaio e allo stesso tempo nelle prigioni delle loro anime.
C’è anche una interessante componente religiosa (forse l’unico elemento che avevo già notato in “Dune”): Ramsey deve distinguere tra quella che sembra essere una paranoia religiosa del capitano e l’umano dubbio che la guerra sia ingiusta e le sue vittime non meritevoli di morire, a qualunque esercito appartengano. E’ un thriller piuttosto statico, dove la chiave è entrare nella mente dei protagonisti, comprenderne i pensieri più intimi, studiare le loro singole reazioni per poi arrivare alla soluzione del problema iniziale. Credo di poterlo consigliare agli amanti del thriller psicologico e forse un po’ meno a chi ama la fantascienza pura, ma di sicuro è interessante per tutti quelli che vogliono conoscere meglio il grande scrittore, partendo dagli inizi della sua carriera.
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