MM84. Resilienza – Ju Maybe

MM84. Resilienza – Ju Maybe

libro maybe

Titolo: MM84. Resilienza

Autore: Ju Maybe

Editore: Mondadori

Genere: distopico

Pagine: 622

Prezzo: 19,00

Trama libro

In un mondo dominato dal patriarcato, dove le donne sono relegate al ruolo di mogli e madri mentre gli uomini vengono cresciuti come esseri superiori, il reato di Devianza è punito con la morte. Lo sa bene Damiano Domini, Capo di Corpo, che ogni giorno emette sentenze che non lasciano scampo, spesso eseguite sul posto o in spettacolari trasmissioni della televisione di Stato. E lo sa bene anche Massimo Kurah, leader della Resistenza, che combatte nell’ombra per rovesciare la dittatura e sogna un futuro di giustizia, libertà e uguaglianza. Nati e cresciuti in contesti opposti, divisi da sempre, i due uomini hanno una sola cosa che li accomuna: il desiderio di uccidersi. O forse qualcosa di molto più pericoloso: il desiderio di amarsi. Ma si può amare il proprio nemico?


Recensione

Ho letto tanti romanzi distopici nella mia vita e tutti, a modo loro, mi hanno spaventato perché proponevano una società nuova, peggiore, nata dalle macerie di quella che l’uomo aveva rovinato. Ma nessuno mi aveva mai messo davanti a quello che considero, forse, l’incubo peggiore dell’umanità. E questo perché la storia di Ju Maybe racconta un futuro non solo pauroso, inconcepibile e inaccettabile, ma anche credibile. Basterebbe poco perché le idee di alcuni riuscissero ad afferrare il potere, e allora tutto ciò che in questo libro è pura fantasia potrebbe diventare un’atroce realtà.

In questo mondo futuro, in un 2084 non troppo lontano, la democrazia è stata sostituita a poco a poco dalla dittatura, nella quale un regime patriarcale feroce e alcuni Decreti hanno cancellato secoli di lotte e conquiste. Le donne non hanno più voce, non possono svolgere lavori importanti, studiare, portare i capelli corti, né possedere un cellulare. Devono restare in silenzio, se non autorizzate a parlare da un uomo. Non sono persone: sono proprietà della famiglia, che le considera esseri fragili da proteggere, persino da loro stesse. I neri non hanno diritto di voto, il femminismo è punibile con la morte, chiunque si identifichi come queer fa parte della “Devianza”, che è diventato un crimine capitale. I “deviati” vengono braccati dal Corpo, un reparto speciale dell’esercito incaricato di eliminarli pubblicamente o chiuderli in istituti di conversione.

Su questo sfondo crudele e violento si muovono Massimo e Damiano, due protagonisti agli estremi opposti del sistema. Massimo Kurah, tra i leader della Resistenza, lotta per proteggere i perseguitati e non esita a organizzare sommosse che mietono vittime tra i loro nemici. Damiano Domini, invece, è appena stato nominato Capo di Corpo, dopo essere stato cresciuto nel culto dell’odio e della pulizia della società. Sono nemici, eppure quando si trovano uno di fronte all’altro, qualcosa si incrina. Non si eliminano. Si odiano, ma si osservano. Si sfidano. Si incuriosiscono a vicenda. E quel sentimento che non dovrebbe esistere (che Damiano non può nemmeno nominare) comincia a farsi strada. Inizia con la fiducia, cresce nell’amicizia, poi si trasforma in qualcosa di più, in qualcosa di proibito e potente. Per me, che di solito non metto la parte romance al primo posto in una lettura, Massimo e Damiano sono diventati una delle coppie più toccanti e sincere che abbia mai incontrato. Il loro legame è struggente: tenero e violento, dolce e frustrante, fatto di silenzi, di carezze trattenute, di sguardi che gridano più delle parole. So che avrei dovuto odiare Damiano Domini, e l’ho fatto, ma è lo stesso Damiano che mi ha trafitto il cuore, perché è lui che rischia di più e non si ferma neppure davanti a qualcosa che lo ha sempre disgustato. E’ lui che, pur non comprendendo fino in fondo quello che sente, rompe ogni regola solo per passare una notte sotto le stelle con Massimo. Lui che non riesce a toglierselo dalla testa nemmeno per un secondo, anche se sa che potrebbe essere giustiziato per un semplice abbraccio.

E ho la certezza che Damiano è temporale, tornado, tempesta. Travolge tutto ciò che incontra sul suo cammino. Potrebbe trasformare l’inverno in estate, la malattia in salute, il piombo in oro.

Damiano è sopra le regole. Ha le sue, che cambiano a seconda del momento e della situazione. E’ estraneo perfino al suo stesso sistema.

Alcune scene sono dure, violente, quasi insostenibili, ma è proprio il contrasto tra l’orrore del mondo e la forza inarrestabile del sentimento tra Massimo e Damiano a rendere il romanzo così potente. È una storia che fa male, ma che non riesci a smettere di leggere. Una storia che ti spinge a sperare, insieme a Massimo, che una persona possa cambiare le sue idee, anche quando tutto ti dice che non c’è niente per cui farlo. E’ una storia che, in fondo, trasmette speranza dietro a tanta ingiustizia, che ti fa credere che l’amore sia un sentimento così potente da muovere davvero il mondo e che sia qualcosa per cui valga la pena lottare.

«Uccidere un uomo è facile» diceva sempre. «Intaccare il suo credo è la vera impresa»

E io non voglio essere un uomo dalle imprese semplici. Io voglio che i miei desideri mi facciano paura.

E parte di questa potenza va riconosciuta all’autrice: la sua scrittura è fluida, affascinante, capace di catturarti fin dalla prima pagina. E nonostante si tratti di un esordio, dimostra già la capacità di costruire dei personaggi vivi, profondi e indimenticabili, tanto più vicini al lettore grazie al doppio punto di vista in prima persona. Ha creato un’ambientazione che spaventa e affascina allo stesso tempo e ha affrontato temi attuali e importanti, di sicuro non con delicatezza ma con tanta sensibilità: la diversità, l’ingiustizia sociale, il maschilismo. Ha saputo dosare la storia personale dei due protagonisti con le vicende politiche che si sviluppano sullo sfondo. Leggendo la storia di due ragazzi che si odiano senza conoscersi, ti costringe a riflettere sull’assurdità e la pericolosità dell’odio verso il diverso. Ti fa chiedere: e se fosse davvero questo il futuro che ci aspetta? Un futuro dove i sentimenti non valgono più nulla, schiacciati dall’intolleranza. Ju Maybe ha creato una storia d’amore che fa soffrire, anche se è solo una storia inventata. Ma Max e Damia’ mi sono entrati nell’anima con la loro fame d’amore, e mi hanno trascinato in una spirale di sentimenti che mi hanno fatto a pezzi il cuore. E ora non mi resta che aspettare che tornino, per rimetterlo insieme.

Ho paura. Perché se per me è relativamente facile riconoscere cosa sento, per lui non deve essere così. Resisto al bisogno di chiamarlo e chiedergli come sta, dirgli che anche per me è tutto strano, che mi è esplosa una bomba in faccia.

Che ti avrei fatto saltare in aria, Damiano Domini, l’ho detto e l’ho fatto.


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