
Prendersi tutto – Anna Folli

Titolo: Prendersi tutto
Autore: Anna Folli
Editore: Neri Pozza
Genere: biografia romanzata
Pagine: 436
Prezzo: 22,00
Trama libro
Sognatore, donnaiolo, esule, lavapiatti, armatore, greco, turco, marito infedele, amante generoso. Uno tra gli uomini più ricchi del mondo. Chi fu Aristotele Onassis? Nei suoi quasi settant’anni di vita costruì un impero, comprò un’isola, strinse amicizia con alcuni degli uomini più potenti del mondo, Churchill su tutti, inventò Montecarlo, fece cadere ai suoi piedi, lui non bello, donne dal fascino straordinario. Ma vide anche il suo futuro ridotto in cenere nel drammatico incendio di Smirne, si reinventò la vita salpando, solo e senza un soldo, per l’Argentina, soffrì per la sua Grecia dilaniata dalla Seconda guerra mondiale, sopravvisse a un figlio amatissimo, conobbe l’apice del successo e l’abisso della solitudine di tutti gli uomini unici.
Aristotele Onassis ebbe molte vite, tutte vissute pienamente, e desideri infiniti, nessuno dei quali rimase un sogno astratto, perché tutti diventarono progetti da realizzare, soldi e potere da accumulare. Amò, amato a sua volta: la divina Callas, alla quale lo legò sempre un sentimento tenero e insieme furibondo, e Jackie, l’imperscrutabile e algida regina da mostrare come un trofeo, furono solo due delle molte donne a cui ghermì il cuore. Onassis della vita voleva prendersi tutto. E sicuramente ci riuscì. Anche se il prezzo da pagare in cambio fu molto, forse troppo alto.
Recensione
Nella totale indifferenza dell’Occidente, in cinque giorni vennero sterminate centoventimila persone. Nel disastro generale, a venire annientato fu anche il piccolo mondo di un adolescente: si chiamava Aristotele Socrate Omero Onassis.
Inizia così, con una tragedia inconcepibile che avrebbe potuto annientarlo per sempre, la scalata di un ragazzino divenuto uomo troppo velocemente; un bambino indomabile e indisciplinato che in una notte è diventato un sopravvissuto. Un uomo che ha racchiuso il dolore di vedere la sua casa, la sua città, la sua famiglia, distrutti in una notte, e lo ha usato come spinta per rifarsi di tutto quello che gli era stato tolto. Una figura controversa, che è stata amata e odiata forse in egual misura; temuta da molti, adorata da alcuni. Una persona che non ha mai avuto paura di correre dietro ai propri sogni, anche quando erano troppo grandi.
Anna Folli indaga tra le pagine della Storia con una delicatezza piena di fascino, dando la parola a tutti quelli che hanno fatto parte della vita di Onassis. Tutti i loro pensieri sono ovviamente frutto della fantasia dell’autrice che, sulla base di fonti riconosciute, ha voluto immaginare cosa avrebbero detto, quali sensazioni avrebbero provato, come avrebbero reagito alla vicinanza di un uomo così forte. La Folli non solo ha uno stile elegante e fluido, ma ha scelto un tipo di narrazione che mantiene viva l’attenzione del lettore e non stanca mai, nonostante la mole di pagine. L’avvicendarsi di eventi storici, politici, economici di quegli anni viene raccontato in alcuni intermezzi direttamente da un coro, che riprende ogni volta l’incipit dell’Iliade di Omero. I fatti essenziali della vita di Onassis vengono invece affidati a una voce narrante in terza persona, mentre i vari amici, nemici, familiari e mogli, prendono la parola a turno per raccontare in prima persona la loro versione dei fatti. Tanti punti di vista quindi, che creano un quadro più vivido di un uomo di cui si è discusso tanto e che forse in pochi hanno conosciuto davvero. E così entriamo nella vita privata di un ragazzo che è fuggito dalla sua Grecia perché troppo ambizioso per seguire le semplici orme del padre: Onassis si rifugia in Argentina, dove svolge i lavori più umili ma indovina subito alcuni investimenti redditizi. E’ sempre stato non solo intelligente, ma soprattutto impavido e scaltro; non ha mai avuto paura di rischiare e perdere e il fiuto per gli affari lo ha sempre affiancato. E mentre Aristo diventava uno dei greci più ricchi del momento, una passione si risvegliava nel suo cuore: quell’amore per le navi che non lo abbandonerà mai e che lo porterà alla fine a essere il più famoso e ricco armatore greco del Novecento. Per quanto romanzato, si deduce da questo libro che lo scopo della vita di Onassis non sia stato quello di raggiungere un obiettivo, ma di essere il migliore in tutto quello che faceva. I suoi sogni sono sempre stati grandi e non bastava raggiungerli: doveva farlo meglio degli altri.
Questa volontà di primeggiare in ogni campo era la sua forza, ma anche il suo tormento. Onassis era un braciere che non si spegneva mai, divorato da una sete che non trovava sollievo.
La sua genialità è stata quella di aver saputo prevedere i cambiamenti storici che avrebbero prodotto occasioni favorevoli: la caccia alle balene, il trasporto di petrolio dai paesi arabi, i commerci attraverso il canale di Suez. Ho scoperto con questo libro su quante cose questa sete di potere e di fama ha influito: è stata la sua amicizia col principe Ranieri di Monaco a fare di Montecarlo quell’oasi di lusso e splendore dedicata solo a chi poteva permetterselo. E’ stato lui a comprare una semplice compagnia aerea e a trasformarla nella grande Olympic Airlines. Ma si può dire che tutta questa grandezza ha avuto un prezzo, o forse più di uno. Ogni vittoria aumentava l’odio e l’invidia dei suoi nemici, che hanno fatto tutto il possibile, lecito e non, per rovinarlo. E quella fame di possedere, di ottenere sempre le cose migliori, si è riversata forse sulla sua vita privata. Nonostante non fosse un uomo bello ha sempre avuto un fascino irresistibile per le donne, che lo hanno amato, odiato, ma mai dimenticato. Il suo rapporto con loro è sempre stato difficile: si innamorava follemente, ma in breve tempo tutti i suoi rapporti si rovinavano per la sua eccessiva gelosia, la sua possessività, i suoi scatti d’ira e soprattutto per la fine veloce delle sue passioni. E’ stato un marito dolce, premuroso, pieno di attenzioni ma raramente fedele; è sempre stato attratto da donne fuori dalla sua portata di esule arricchito, eppure le ha conquistate tutte, dalla fragile figlia sedicenne del più grande armatore greco, Tina Livanos, a Maria Callas, fino a Jacqueline Kennedy. Le amate tutte e tutte le ha fatte soffrire. E’ tornato da ognuna di loro spesso, soprattutto dalla Callas, che potrebbe essere stata il suo più grande amore.
Alla fine ne esce il dipinto di un uomo fuori dal comune, un outsider che si è costruito da solo, che ha creduto in se stesso e in quello che faceva, convinto di essere sempre il migliore (e gli eventi gli hanno dato quasi sempre ragione); un uomo che non si è fatto problemi a interagire con figure discutibili pur di ottenere quello che voleva. Ha raggiunto il culmine della fama e della ricchezza per trovarsi purtroppo con una famiglia che non ha saputo apprezzare, se non nel momento di massimo dolore per un genitore, quando ha perso il figlio Alexander in un incidente di volo. Da quel momento, fino alla morte prematura per malattia, non è più stato lo stesso, forse incapace di risollevarsi da un dolore così atroce senza nessun affetto vicino. E’ stato interessante scoprire non solo una vita così piena ed eccezionale, ma anche capire come un singolo uomo abbia saputo condizionare alcuni eventi di un intero secolo. Una lettura piacevole e affascinante, raccontata con maestria e delicatezza.
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