
Wisteria – Adalyn Grace

Titolo: Wisteria
Autore: Adalyn Grace
Editore: Rizzoli
Genere: fantasy, mistery
Pagine: 430
Prezzo: 18,00
Trama libro
A differenza del glicine, Blythe ha le spine. E ha tutta l’intenzione di usarle con Aris Dryden. Blythe Hawthorne non ha permesso mai a nessuno di dirle cosa fare, né alle convenzioni, né a suo padre iperprotettivo. E di certo non potrà farlo l’uomo scortese e insopportabile a cui è legata. Anzi, Blythe è determinata a essere una spina nel suo fianco, dato che anche lui sta facendo di tutto per renderle la vita tutt’altro che una favola. Ma quando scopre un nuovo lato di se stessa legato al passato del suo enigmatico marito, dovrà capire se è disposta a lasciare che questa inaspettata scintilla divampi…
Autore
Adalyn Grace è una autrice americana di fantasy best seller del New York Times, già apprezzata per una dilogia non ancora arrivata in Italia. La nuova trilogia è stata invece tradotta per noi da Rizzoli e si compone di “Belladonna“, “Foxglove” e “Wisteria“.
Recensione libro
Arrivare alla fine di una saga, soprattutto quando si tratta di fantasy, è una delle più grandi soddisfazioni per un lettore. Dopo la sconvolgente rivelazione con cui si chiudeva “Foxglove”, non vedevo davvero l’ora di ritrovare i protagonisti e scoprire quale sarebbe stato il loro destino. Ora che ho concluso questa trilogia, posso finalmente tirare le somme. Senza dubbio, “Belladonna” rimane per me il miglior volume della serie: forse proprio per questo le mie aspettative per l’ultimo capitolo erano fin troppo alte. È stata comunque una lettura piacevole, che ha confermato la scrittura scorrevole, semplice e accessibile di Adalyn Grace, chiaramente rivolta a un pubblico di giovani adulti. Ma devo ammettere che, sebbene ci siano stati momenti che ho apprezzato, nel complesso “Wisteria” non mi ha convinta del tutto.
Questo terzo libro è leggermente diverso dai precedenti: perde quell’elemento mystery che aveva dato una marcia in più alla saga; non c’è un’indagine a fare da sfondo alla vicenda, i protagonisti sono la storia stessa, e se da un lato questo porta a una maggiore introspezione, dall’altro toglie quella curiosità che rendeva unica la narrazione. Rispetto alla coppia dark e affascinante formata da Morte e Signa, i nuovi protagonisti, Fato e Blythe, si distinguono per un’ironia spiazzante e un legame nato da un odio reciproco: gli scambi tra loro sono conditi da disprezzo, fastidio, esasperazione e incomprensione. I dialoghi sono brillanti, taglienti e divertenti. Ti ritrovi spesso a parteggiare prima per l’uno, poi per l’altro, e questo alternarsi di empatia è uno dei punti forti del romanzo.
Cugina mia splendidamente bizzarra,
Aris non mi ha ancora ucciso nel sonno, anche se ogni tanto ammetto di scorgere una scintilla nei suoi occhi che mi fa sospettare che ci stia pensando. Non temere, perché se uno di noi dovesse morire per mano dell’altro, ti assicuro che non sarò io la prima.
Tuttavia, l’assenza di quell’intreccio misterioso a cui ero ormai affezionata rende il ritmo della lettura più lento. Questo è, a tutti gli effetti, un romance: dolce, passionale, ironico e godibile. Ma manca di quella profondità e quell’atmosfera un po’ gotica che avevano reso Belladonna così speciale. Per quanto io abbia avuto un debole per Fato fin dalla sua prima apparizione, anche se all’inizio era “il cattivo”, non posso dire di aver provato lo stesso coinvolgimento emotivo vissuto con Signa e Morte. Due protagonisti che tra l’altro saranno presenti solo come dolci camei in questo libro. E poi c’è quella domanda che ha accompagnato l’intera trilogia: chi ha ucciso i genitori di Signa e perché? Se finalmente otteniamo una risposta su chi, rimane però il mistero del perché. Una scelta narrativa che mi ha lasciata perplessa: omissione strategica in vista di un possibile sequel? O semplicemente un elemento ritenuto secondario dall’autrice? In ogni caso, io sono ancora qui che mi chiedo perché Rima sia dovuta morire.. Quindi, leggerlo oppure no? Assolutamente sì. Perché, nonostante alcune mancanze, è una storia che merita di essere portata a termine, anche solo per scoprire se Fato e Blythe finiranno per eliminarsi a vicenda o troveranno finalmente un equilibrio. Il mio giudizio finale sulla trilogia resta positivo: un fantasy romantico con personaggi carismatici e uno stile narrativo adatto a chi cerca una lettura leggera ma coinvolgente, nonostante questo ultimo capitolo sia il meno incisivo dei tre, più superficiale e meno memorabile.
Se vuoi aiutarmi a sostenere le spese di manutenzione del sito puoi acquistare le tue copie tramite i link che trovi nelle pagine. Grazie!