Cambiare le ossa – Barbara Baraldi

Cambiare le ossa – Barbara Baraldi

Titolo: Cambiare le ossa

Autore: Barbara Baraldi

Editore: Giunti

Genere: thriller poliziesco

Pagine: 390

Prezzo: 16,90


Trama

Torino, 1988. Tito Ferretti ha solo quattro anni quando assiste all’omicidio di sua madre e del suo amante: è opera del “mostro”, il serial killer che sta terrorizzando la città e che sarà catturato, dopo un’indagine serrata, dal sostituto procuratore Francesco Scalviati. Sono passati 34 anni da allora. Il ricordo di quei fatti è lontano, ma il rinvenimento di un cadavere sfigurato sembra improvvisamente riaprire l’incubo: è Tito Ferretti. L’hanno massacrato con un antico spaccaossa, terza vittima di un assassino che agisce secondo una precisa, feroce dinamica. C’è un collegamento con il mostro, e quale? Il commissario Damiano Provera sa che solo una persona può venirne a capo: Aurora Scalviati, figlia del magistrato che negli anni Ottanta seguì il caso del mostro. La profiler è infatti capace di scorgere le connessioni che nessun altro vede, e farne materia per identificare il killer. Aurora realizza subito che, anche se non sembrano avere nulla in comune, le vittime sono state scelte in base a un disegno preciso. E viene attratta da due indizi inquietanti: delle inspiegabili incisioni sulle ossa di Ferretti e un libro misterioso sulle connessioni fra teoria quantistica e fede. Mentre cerca di decifrare l’enigma arriva un’altra notizia sconvolgente: Giorgia, una ragazzina di dodici anni, è appena stata rapita… E’ l’inizio di un viaggio allucinante dove Aurora dovrà ricostruire un meccanismo perfetto e spietato, confrontarsi con la potenza della mente umana e capire, una volta di più, che il passato è l’unica chiave per penetrare il presente. E l’unica possibilità di redimersi.


Autore

Barbara Baraldi è una scrittrice e fumettista italiana. Come sceneggiatrice di fumetti si è fatta notare per aver partecipato alla serie di Dylan Dog e a quella della Disney “Real life“. Tra i romanzi più conosciuti, invece, c’è la trilogia urban fantasy per ragazzi “Scarlett” e i thriller della trilogia del Buio, che ha come protagonista la profiler italiana Aurora Scalviati: “Aurora nel buio”, “Osservatore oscuro” e “L’ultima notte di Aurora“. E’ poi seguito uno spin-off della serie intitolato “La stagione dei ragni” e infine il sequel “Cambiare le ossa“. L’ultimo romanzo è “Il fuoco dentro. Janis Joplin” sulla vita della prima grande rockstar femminile.


Recensione

Oggi vi parlo di un thriller poliziesco che mi ha letteralmente rapita dalla prima all’ultima pagina. Premetto che “Cambiare le ossa” si pone dopo la trilogia del Buio, tre romanzi incentrati sulla profiler italiana Aurora Scalviati, che dopo uno sfortunato conflitto a fuoco in cui resta gravemente ferita, inizia a soffrire di un disturbo bipolare che tiene sotto controllo con continue terapie. Nei tre libri precedenti (che ho intenzione di recuperare, ma che vi assicuro non sono indispensabili per leggere questo sequel) la protagonista lascia la sua Torino per ricostruirsi una vita in un paesino dell’Emilia. In questo romanzo, invece, Scalviati viene richiamata dal PM di Torino per fornire il suo aiuto sul caso di un serial killer che sta spaventando la città e che sembra collegato a un omicidio di trent’anni prima su cui il padre di Aurora, allora magistrato, aveva lavorato. Il ritorno di Aurora a Torino è la miccia che riaccende un trauma che la profiler credeva di essere riuscita a superare. Sullo sfondo di una storia inquietante e trascinante, viviamo il dissidio interno di questa donna che tutti considerano una sopravvissuta, inconsapevoli del dramma intimo che ha vissuto negli ultimi cinque anni: il dolore di essere scampata alla sparatoria, mentre il suo compagno non ce l’ha fatta.

Sopravvissuta. Un ruolo che Aurora aveva sempre rifiutato, eppure che, per qualcuno, era in grado di definirla. La sparatoria all’ex mattatoio aveva spezzato la sua vita in due. C’erano un “pima” e un “dopo”, e la persistente sensazione di aver perso qualcosa della sua identità nella transizione.

Il rientro nella sua città, la vista dei vecchi colleghi, riportano a galla un dolore e una rabbia che Aurora ha tenuto sopiti per troppo tempo. Probabilmente non si era mai resa conto di avere un desiderio così cocente di vendetta e di giustizia finché non è tornata nei luoghi a lei familiari. Durante tutta l’indagine, Aurora dovrà combattere contro questa rabbia, fino a capire che non può più essere quella di prima e che deve accettare la sua nuova struttura, il suo nuovo sé, per poter andare avanti.

La sparatoria ha azzerato tutto. E non mi riconoscevo più. E’ come se all’esterno fossi ancora la stessa, e solo le cicatrici fossero lì a testimoniare la trasformazione. E’ la mia struttura a essere diversa. ho capito che per trovare la salvezza non basta cambiare la pelle. Serve cambiare le ossa.

Nel frattempo la seguiamo in un’indagine adrenalinica nella quale insegue un serial killer che uccide le sue vittime in un modo molto cruento e anomalo, lanciando un messaggio che la profiler dovrà ricostruire per poterlo arrestare. Lo stile di scrittura di Barbara Baraldi è stata una piacevolissima sorpresa: fluido, accattivante, con una capacità innata di alternare momenti statici a capitoli frenetici e dal ritmo intenso e veloce. Anche la suspense è perfettamente calibrata, il che rende il romanzo irresistibile alla lettura perché accende l’ansia e l’inquietudine quando meno te lo aspetti, trascinandoti nel vivo dell’azione poliziesca. È molto interessante anche lo sfondo della teoria quantistica applicata alla religione, argomento di cui non conoscevo nulla e che ha aumentato l’interesse verso gli omicidi. Un punto di merito di sicuro all’autrice, che ha svolto un accurato lavoro di studio dell’argomento e lo usa quindi con competenza e semplicità, per farlo comprendere a ogni tipo di lettore.

Ne risulta un thriller che ti cattura non solo con la complessità dei suoi personaggi, ma anche con un intreccio davvero cupo e difficile da risolvere, perlomeno per me che non ho compreso la verità fino alla fine, essendo stata egregiamente depistata dall’autrice. Non posso quindi che consigliarlo a tutti gli amanti del thriller e del poliziesco. Non vi pentirete di aver conosciuto Aurora Scalviati.


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2 Comments

  1. In effetti anche se sono slegati tra loro, forse leggerei prima la trilogia del Buio e poi il prequel e il sequel!

  2. Questa è una scrittrice che voglio assolutamente conoscere, la tua recensione mi ha convinta ancora di più. Inizierò dal primo e poi continuerò nel percorso.

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