La Sirenetta – H. C. Andersen, B. Lacombe

La Sirenetta – H. C. Andersen, B. Lacombe

Titolo: La Sirenetta

Autore: Hans Christian Andersen

Illustratore: Benjamin Lacombe

Editore: Rizzoli

Genere: fiaba illustrata

Pagine: 96

Prezzo: 24,00

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Trama

Una sirena deve aspettare di compiere quindici anni prima di poter salire in superficie e vedere da vicino gli umani. Quando finalmente arriva il suo turno, la figlia minore del re del Mare si innamora perdutamente di un principe. Per lui, la Sirenetta accetta di rinunciare alla sua coda e di perdere l’uso della voce, stringendo un patto mortale con la Strega del Mare. Ma per restare umana per sempre dovrà riuscire a farsi amare dal principe.


Autore

Hans Christian Andersen (1805-1875) è stato scrittore e poeta danese, universalmente conosciuto per le sue fiabe, nelle quali folklore, leggende popolari e vecchi racconti vengono rielaborati dalla sua fantasia per creare storie che ancora oggi fanno il giro del mondo. Tra le più famose si ricordano “Mignolina”, “La principessa sul pisello”, “La Sirenetta”, “I vestiti nuovi dell’imperatore”, “Il soldatino di stagno”, “Il brutto anatroccolo”, “La regina delle nevi”, “La piccola fiammiferaia”.

Benjamin Lacombe è un illustratore e scrittore francese. Durante gli studi lavorava già su pubblicità e film animati e a diciannove anni ha disegnato i suoi primi fumetti. Da allora ha illustrato decine di libri. “Cécité Malaga” è una delle sue storie illustrate. Di grande successo sono stati anche i “Racconti macabri. Vol. 1″ e “Racconti macabri. Vol. 2“, le storie di Edgar Allan Poe da lui disegnate, e la sua versione de “La Sirenetta” di Andersen.


Recensione

Il capolavoro di Hans Christian Andersen trova una veste grafica che vi lascerà senza parole. Benjamin Lacombe, ormai illustratore fortemente apprezzato, ha ideato questa nuova collana per riportare le grandi fiabe classiche all’attenzione del lettore, attraendo prima di tutto gli occhi. Ogni volume è affidato a un diverso artista, che ha scelto l’opera che ispirava di più il suo estro. E nel raccontare la “sua” Sirenetta, Lacombe dà, secondo me, il meglio di se stesso. Ben lontana dai colori e dai toni gai della trasposizione cinematografica della Disney, la fiaba originale di Andersen è stata una delle prime storie che lo hanno reso famoso agli occhi di amici e critica del tempo. Stiamo parlando della prima metà del 1800, un’epoca ancora lontana dall’odierna fluidità di genere, un’epoca in cui i sentimenti, se non si allineavano a quelli comuni, dovevano essere nascosti. E’ probabilmente con questo dolore dentro che Andersen scrive la storia della piccola Sirenetta, tanto desiderosa di essere come gli altri da accettare di rinunciare alla sua diversità, che è poi anche la sua unicità. E’ forse in quest’ottica che Andersen le fa perdere la coda per poter assomigliare al principe tanto amato. Gli uomini, nella fiaba, non apprezzano le sirene perché diverse, e così la giovane si uniforma agli altri pur di essere accettata. Ma questo nascondere se stessa però, lo farà a prezzo di un grande dolore, che è l’aspetto che mi ha colpito di più nella storia.

Tutti quelli che ti vedranno ti diranno che sei la ragazza più bella che abbiano mai visto! Ma a ogni passo avrai la sensazione di camminare su un coltello affilato e di svuotarti del tuo sangue.

Perché soffre così tanto ad avere due gambe al posto della coda? Forse Andersen, che amava di un amore intenso e puro il suo caro amico di gioventù Edvard Collin, senza essere peraltro ricambiato, conosce bene lo strazio e il dolore di fingere di essere diversi da quello che si è. Che sia lui la Sirenetta? Tutti gli studiosi e i conoscenti del grande narratore si sono posti questa domanda. Così come il giovane Andersen, che nelle lettere delicate che invia a Edvard non può parlare d’amore, così la Sirenetta perde la voce e non può esprimere i suoi sentimenti per il bel principe, costretta a osservare in silenzio il suo fidanzamento con un’altra donna. Una fiaba per bambini che, come disse lo stesso autore, dirà forse qualcosa di più agli uomini. Una fiaba molto più moderna dei suoi tempi, una storia triste e tragica in cui alla fine la protagonista resta però fedele a se stessa e si dimostra un personaggio positivo, seppure straziato dal dolore.

Nell’illustrare questa grande opera, Lacombe ha cercato di evidenziare al massimo l’ambiguità della protagonista, che non è né pesce né donna. Tutto, dai colori alle fattezze, ne dimostrano la non appartenenza a un genere definito: una scelta che si rispecchia nel caschetto corto che sostituisce la lunga chioma di capelli, nel colore viola della coda che non è né rosa né celeste, nel corpo senza forme femminili. Le tavole evocano la bellezza del fondale marino così come, al tempo stesso, il dolore della sirena ma anche la sua bellezza eterea. Colori cupi che lasciano il posto a rosa fluorescenti, arancioni, azzurri, celesti come l’acqua cristallina. Disegni di una potenza unica che esaltano la forza della storia, l’amore, il dolore, la voglia di essere accettati, il desiderio di avere un’anima immortale. E per rendere ancora più speciale l’opera, sono state aggiunte alcune delle lettere che Andersen inviò al giovane Edvard, oltre al finale che aveva scritto per la fiaba ma che decise di cancellare all’ultimo momento. Un’edizione quindi straordinaria che renderà felici non solo i bambini, ma anche i lettori adulti che sapranno apprezzare al meglio le illustrazioni e il significato della fiaba.