Ifalik – Francesco Grandis

Ifalik – Francesco Grandis

libro

Titolo: Ifalik

Autore: Francesco Grandis

Editore: Altrevoci

Genere: romanzo

Pagine: 221

Prezzo: 17,90

Trama libro

È notte fonda quando il padre viene a prenderlo. Perché tutta quella fretta? Perché la pistola nella borsa? Non può opporsi, è solo un bambino e viene condotto fin dentro una montagna e spinto al di là di una porta di legno che si chiude e diventa pietra. L’indomani l’inferno in cui sembra essere sceso si è trasformato in un atollo in mezzo all’oceano sconfinato. Inizia così la sua lotta per la vita. La lotta di un bambino abbandonato senza spiegazioni in un mondo impossibile, in compagnia soltanto del suo Pulcino, ad affrontare l’acqua e il fuoco, la fame e il terrore che un’altra tempesta distrugga tutto quello che gli è più caro. Ma qual è il vero pericolo? Perché è stato portato lì? E chi è davvero il bambino che visse sull’isola sotto la montagna?


Autore

Francesco Grandis è un autore italiano, classe 1977, laureato in ingegneria elettronica. Nel 2009 lascia il lavoro nel campo della robotica e parte per un viaggio intorno al mondo, da cui nascerà il suo primo romanzo “Sulla strada giusta”. Nel 2021 pubblica inveceThe endun distopico di fantascienza. Nel 2024 esce invece il romanzo “Ifalik“.


Recensione

Vi è mai capitato di trovarvi davanti una storia di quelle che non riuscite a smettere di leggere, che vi appassionano fin da subito ma che, in cuor vostro, sapete che vi stanno nascondendo qualcosa e che la verità vi arriverà come uno schiaffo sul viso? E’ quello che ho provato leggendo “Ifalik“. La storia di questo ragazzino mi ha stregata fin dalle prime pagine, prima di tutto per la scrittura di Francesco Grandis che è delicata ma potente al tempo stesso; è incisiva e vivida e riesce a creare fra lettore e protagonista un rapporto incredibile. Nonostante ci sia un unico personaggio e sia raccontato in prima persona è un romanzo che ti tiene col fiato sospeso, che non ti lascia il tempo per pensare; sei talmente attratto da quel ragazzino abbandonato a se stesso, talmente forti sono le emozioni che provi, che ti lasci sviare, almeno per un po’. Poi piano piano inizi a domandarti cosa stai leggendo. E’ realtà o fantasia? E’ la metafora di una vita? E’ solo un sogno o forse un incubo? Tante possibilità si affacceranno alla vostra mente mentre seguite il suo percorso sull’isola, eppure vi posso assicurare che nessuna delle peggiori spiegazioni si avvicinerà alla verità finale. Una verità che vi arriverà addosso come la tempesta che il ragazzino senza nome deve affrontare sull’isola, e chi vi travolgerà con tutte le sue emozioni: tristezza, dolore, rabbia, e alla fine il desiderio di rinascita. Il percorso del piccolo protagonista sarà lungo e travagliato, ma la prima cosa che deve superare è la consapevolezza di essere stato abbandonato e dimenticato.

Mi sembra di essere un foglio di carta stropicciato e appallottolato: non tornerò mai dritto.

Eppure andrà avanti, imparando a procurarsi cibo e acqua, a risolvere i problemi causati dall’isolamento e a sopravvivere. Quello che continua a tormentarlo è non sapere cosa ha fatto per meritare di essere stato lasciato da solo, su un’isola deserta a morire. Ha solo dieci anni, non può aver commesso un crimine così tremendo nei confronti dei genitori. Forse è accaduto qualcosa al padre che gli ha impedito di tornare a prenderlo, ma gli anni passano e nessuno si fa vivo. E quando ha l’impressione di essere arrivato al limite della forza, l’unico rimpianto è che tutto finisca senza che lui sia riuscito a sapere perché è iniziato.

Non è il buio senza fine a spaventarmi, non più, almeno. E non mi spaventa nemmeno la solitudine imposta. Niente di tutto questo mi spaventa più. Mi spaventa andarmene senza risposte.

Quando arriverete alla fine e scoprirete insieme al ragazzino qual è la tremenda verità, inizierà un’altra storia, ancora più drammatica e spiazzante. E allora vi accorgerete di quanto questa avventura sia piena di speranza e di voglia di vivere, nonostante tutto. Anche se l’impresa di sopravvivere è immensa e va oltre le capacità di un bambino di dieci anni, lui non si darà mai per vinto: adatta l’isola ai suoi bisogni, ricostruisce tutto quello che le tempeste distruggono, cerca di sfruttare ogni elemento a suo favore. Perché in cuor suo continua a pensare che un giorno riuscirà a fuggire, a prendere il largo con la sua barca e tornare sulla terraferma, dove potrà di nuovo vivere una vita normale. È stata una lettura davvero toccante, tanto più alla fine quando, tristemente, mi sono resa conto che seppure spinta fino all’eccesso questa storia ha un evento scatenante che può accadere davvero. Ma insieme alla tristezza e alla rabbia è arrivata anche la consapevolezza che la vita tiene a se stessa, che si può superare anche il trauma più grande e riacquistare la serenità perduta, anche se questo significa guardarsi dentro e affrontare un lungo e faticoso viaggio all’interno della propria anima, per poterla ricostruire.

Forse non ho molte certezze a cui appoggiarmi: la prossima tempesta potrebbe spazzare via tutto e per me sarebbe la fine. Potrei farmi male, spezzarmi una gamba, mangiare qualcosa di avvelenato. Ma di una cosa potrò sempre essere certo: il sole continuerà a sorgere ogni giorno. Per quanto buia la morte o devastante la tempesta, il sole tornerà.


Se vuoi aiutarmi a sostenere le spese di manutenzione del sito puoi acquistare le tue copie tramite i link che trovi nelle pagine. Grazie!