Io prima di te – Jojo Moyes
Titolo: Io prima di te
Autore: Jojo Moyes
Editore: Mondadori
Genere: romanzo
Pagine: 391
Prezzo: 12,00
Trama libro
Louisa Clark ha ventisei anni, vive da sempre in una piccola cittadina inglese dove i vicini sanno tutto quello che le accade prima ancora che lo sappia lei. Non si è mai allontanata da casa, non conosce nulla fuori Stortfold, lavora in un pub come cameriera e adora osservare le vite degli altri. E’ fidanzata da sette anni con Patrick ma forse, anche se crede di nasconderlo bene, non è così convinta che sia l’uomo giusto per lei. Ma Lou si è adattata: a diciotto anni ha perso il coraggio di sognare, di desiderare un cambiamento, di pensare di esserne all’altezza. Quando perde improvvisamente il lavoro, la tranquilla vita che conduce subisce un duro colpo: il padre rischia di essere licenziato presto, la sorella ha deciso di riprendere gli studi abbandonati quando è rimasta incinta e il suo stipendio era l’unica entrata sicura per l’intera famiglia. Dopo settimane di ricerca, la sola possibilità sembra essere un lavoro come assistente di un uomo tetraplegico che ha bisogno di un aiuto durante il giorno.
William Traynor ha trentacinque anni, vive da due su una sedia a rotelle, da quando in un incidente stradale ha riportato una lesione al midollo spinale. Prima, Will era un ragazzo attivo, spericolato, amante della vita e con una carriera di successo. Ora è un uomo depresso, silenzioso, che non ha più nessun interesse, e necessita di aiuto in ogni minuto della sua giornata. L’impatto tra i due è gelido: Will detesta la presenza di chiunque, anche quella della nuova “bambinaia” che la madre gli ha imposto, soprattutto questa stramba ragazza che veste abiti bizzarri e stracolorati e ha la spiacevole capacità di non stare mai zitta. Nonostante le incomprensioni iniziali e la fatica di Lou nell’adattarsi a un compito molto più gravoso di quello che credeva, piano piano la ragazza riesce a far breccia nel muro che Will ha costruito intorno a sé, e i due si scoprono a vicenda, traendo l’uno dall’altra molto più di quello che era possibile immaginare. Quando Lou è convinta di aver trovato la via per arrivare a Will, scopre che la durata limitata del suo contratto ha un ragione ben precisa. William Traynor ha deciso da tempo cosa fare della sua vita e nemmeno i genitori sono riusciti a dissuaderlo: i suoi accordi con una clinica svizzera parlano chiaro. Disperata, Lou decide che farà tutto quello che è in suo potere per dimostrargli che esistono ancora motivi per cui vivere.
Avevo centodiciassette giorni per convincere Will Traynor che aveva una ragione per vivere.
Autore
Jojo Moyes (Pauline Sara Jo Moyes) è una scrittrice, sceneggiatrice e giornalista inglese. Dopo una brillante carriera universitaria, lavora per diversi anni come giornalista per il quotidiano The Independent, a Londra, e poi per il Sunday Morning Post a Hong Kong. Nel frattempo inizia a dedicarsi alla scrittura, soprattutto nel genere romance; il primo libro “Io prima di te” riscuote un enorme successo, alimentato anche dalla trasposizione cinematografica. Ad oggi ha pubblicato vari romanzi, tutti bestseller internazionali e vincitori di diversi premi letterari: “Foto di famiglia”, “La ragazza che hai lasciato”, “Dopo di te”, “Sono sempre io”, “Ti regalo le stelle” e “La mia vita nella tua“.
Recensione libro
Quando ho deciso di leggere “Io prima di te” credevo che avrei affrontato un libro sull’eutanasia, sulla disabilità, su una vita spezzata come ce ne sono tante, sulla difficoltà di viverla e la necessità di accettarla. Non sapevo che avrei trovato invece una grande, dolce e toccante storia d’amore. Perché questo ho visto io nel romanzo della Moyes, al di là del dramma del protagonista e di chi lo conosce. Jojo Moyes ha una scrittura leggera e toccante, che ti rapisce dalla prima all’ultima pagina. Sa caratterizzare bene i personaggi, li rende vividi e reali, ti fa innamorare di loro e ti risucchia in una lettura densa di emozioni di ogni tipo. Lo stile semplice e scorrevole è spesso caratterizzato da un’ironia che si concentra intorno al personaggio di Louisa Clark: bizzarra, incapace di nascondere le proprie emozioni, vestita sempre in modo strambo con abiti colorati e improbabili e con una parlantina impossibile da contenere.
secondo Treen ero vestita come se avessi partecipato a un incontro di wrestling in un mercatino dell’usato.
Il tema ovviamente complesso e difficile da gestire viene continuamente smorzato da Lou, che si fa portavoce dell’umorismo peculiare dell’autrice, che anziché risultare fuori luogo, contribuisce invece a destare maggiore simpatia nei confronti di tutti i personaggi.
«Mmh» Stava pensando. In effetti mia sorella ha un “volto riflessivo” che induce le persone ad aspettare prima di parlare. Papà dice che la mia espressione pensosa, invece, somiglia a quella che ho quando devo andare in bagno.
L’intera vicenda è raccontata da Louisa, il che dà al romanzo un carattere prevalentemente femminile; per questo ho gradito molto alcuni rari capitoli in cui la narrazione passa nelle mani dei genitori di Will, di Treen e di Nathan, dando al lettore la possibilità di vedere Lou da fuori e comprenderla meglio. Louisa è una ragazza dalle mille potenzialità, che ha deciso però di nascondere in fondo a un cassetto. La sua vita è schiacciata dal senso del dovere nei confronti di tutti: dei genitori, della sorella, del nipotino, dello stesso Patrick. Il bene di tutti loro viene prima del suo e le sue necessità, la sua voglia di vivere e di aprirsi a nuove opportunità vengono continuamente offuscate dai bisogni della sua famiglia. Quando si scontra con una persona completamente opposta, che ha vissuto una vita piena, entusiasmante e che la accusa di aver chiuso la mente, Lou dovrà affrontare la verità e mettere da parte le sue paure.
La cosa curiosa dell’essere catapultati in una vita completamente nuova – o almeno sospinti così forte contro quella di qualcun altro da ritrovarti con il viso schiacciato contro la sua finestra – è che sei costretto a rivedere l’idea di te stesso. O di come potresti apparire agli occhi degli altri.
Il rapporto tra Will e Lou è dolce, intenso, scorbutico, permaloso, diverso. Mi sono persa nel tentativo della ragazza di comprendere davvero l’esistenza di Will, di capire i suoi umori, le sue necessità, le piccole sfumature del suo viso che fanno la differenza tra un giorno positivo e uno di quelli che vorresti finisse velocemente. Dopo poche settimane Lou è così inserita nella vita di William Traynor che non ha bisogno che le venga chiesto cosa fare. E questo non fa di lei una brava assistente, ma una persona che ha saputo guardare Will oltre la sedia che lo definisce e trovare dietro tanta ostilità il ragazzo che è stato, riconoscerlo nei momenti di tranquillità e in quelli di sofferenza.
Ci sono ore normali, e poi ci sono ore invalide, durante le quali il tempo si ferma e scivola via, in cui la vita – la vita reale – sembra scorrere su un binario parallelo.
L’argomento che fa da sfondo alla loro storia è tragicamente odierno e delicato, ma mi è sembrato di notare che l’autrice non abbia voluto esprimere un’opinione personale sulla morte assistita. Tutti i personaggi del romanzo sono divisi tra favorevoli e contrari, tra chi sostiene che Will non abbia il diritto di porre fine alla sua vita e chi comprende il suo desiderio di farlo. Ho apprezzato il modo in cui la Moyes ha voluto trattare il tema, lasciando a ogni lettore la libertà di avere una sua propria convinzione. Non è questa difficile scelta, infatti, che definisce la storia d’amore tra i due ragazzi, ma le difficoltà in cui nasce: è un amore diverso, difficile, fatto di accettazione dolorosa della volontà dell’altro. Forse amare così profondamente una persona implica il non poter imporre le proprie convinzioni all’altro e accettare di lasciargli fare le sue scelte, che esse siano condivise o meno.
Non è necessario che pensi che lui abbia ragione. Ma devi stargli vicino.
Quello che i due ragazzi riescono a ottenere dal loro rapporto è qualcosa di vero e di profondo: Will avrà finalmente un motivo per iniziare ogni nuova giornata, mentre Lou riuscirà a comprendere che la vita non va sprecata, ma vissuta fino in fondo, inseguendo i propri sogni e uscendo dalla rassicurante routine quotidiana. E’ stata una lettura splendida, molto intensa, a volte dolorosa, a volte divertente, a volte persino passionale, anche se in un modo tutto suo. Ben lontana dall’avere alcun tipo di contatto fisico con l’uomo, Louisa imparerà ad amare piccole cose che fino ad allora le erano state sconosciute: il profumo buono della pelle di Will, l’intensità del suo sguardo quando sorride, il calore delle mani del ragazzo ogni volta che le intreccia alle sue, il sapore delle sue labbra. Quello creato da Jojo Moyes è uno di quegli amori impossibili da dimenticare e il romanzo, per quanto suoni strano, è un inno alla vita: una vita che va avanti nonostante tutto, che va assaporata, sfruttata, vissuta.
Così stanno le cose. Sei scolpita nel mio cuore, Clark, fin dal primo giorno in cui sei arrivata con i tuoi abiti ridicoli, le tue terribili battute e la tua totale incapacità di nascondere ogni minima sensazione. Tu hai cambiato la mia vita
Vivi bene. Semplicemente, vivi.
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