Miss Peregrine. La casa dei ragazzi speciali – Ransom Riggs

Miss Peregrine. La casa dei ragazzi speciali – Ransom Riggs

Titolo: Miss Peregrine. La casa dei ragazzi speciali

Autore: Ransom Riggs

Editore: Rizzoli

Genere: fantasy

Pagine: 380

Prezzo: 13,30

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Trama

Vai sull’isola, Yacob. Qui non è sicuro.

Trova il falco…Dentro l’anello…3 settembre 1940

Le ultime parole del nonno, prima che gli morisse fra le braccia, risuonano nella testa di Jacob in maniera inquietante, così come la figura mostruosa che è convinto di aver visto nel buio del bosco, la notte dell’incidente. La polizia, così come i suoi familiari, hanno liquidato l’accaduto come una tragica disgrazia, causata da animali selvatici. Eppure da quella notte gli incubi invadono i sogni di Jacob, e le storie fantastiche di mostri e bambini dai poteri speciali, che il nonno gli ha sempre raccontato, non sembrano più le fantasie di un vecchio scampato alle deportazioni tedesche della Seconda Guerra Mondiale.

Nonostante tutti lo credano pazzo e vittima di uno stress post-traumatico, Jacob ha bisogno di scoprire la verità sull’orfanotrofio inglese dove il nonno diceva di essersi salvato. Così, d’accordo col suo analista, convince il padre ad accompagnarlo sull’isola di Cairnholm in Inghilterra, in cerca di Miss Peregrine, la direttrice della scuola, della quale ha ritrovato le lettere insieme ad alcune vecchie foto, nascoste nella stanza del nonno. All’arrivo sull’isola la verità è spiazzante: l’orfanotrofio è esistito davvero, ma un bombardamento dei tedeschi lo ha distrutto uccidendo tutti i suoi abitanti. Esattamente il 3 settembre 1940.

Anche se questo sembrerebbe confermare che quelle del nonno erano solo storielle con cui cercava di dimenticare un passato di orrori e di morti, Jacob è attratto dalle rovine dell’edificio, ormai carbonizzato e ricoperto di vegetazione. Durante una delle sue perlustrazioni, scopre di essere spiato da alcuni bambini e li insegue all’interno di una grotta, dalla quale sbuca in quello che sembra un mondo parallelo. La casa è ancora in piedi, i ragazzi sono proprio come li ricordava nelle foto e Miss Peregrine è ancora la direttrice.

Finalmente, dopo tante domande, Jacob trova le prime risposte e scopre che il vecchio Abe non era affatto folle. I bambini sono davvero speciali: c’è il ragazzo invisibile, la bambina che sa levitare, il ragazzo ricoperto di api, la bambina dalla forza straordinaria, e la ragazza che sa evocare il fuoco. E’ tutto vero. Sono tutti lì. E non sono invecchiati di un giorno. Per loro è ancora il 3 settembre 1940, il giorno del bombardamento, quando Miss Peregrine, per salvarli, ha creato un anello temporale che ogni sera riporta tutto il paese al giorno precedente.

Ma ci sono cose che Jacob non capisce e che gli Speciali non vogliono confessare. Perché hanno bisogno di restare nell’anello? Perché non possono semplicemente fuggire dall’isola prima che cada la bomba? E se tutte le storie del vecchio Abe sono vere, allora anche i mostri che Jacob vede nei suoi incubi devono essere reali. E forse lo stanno cercando.

Il nonno lo aveva avvertito.


Autore

Ransom Riggs, 40 anni, scrittore statunitense, ha iniziato la sua carriera con alcuni cortometraggi che gli hanno valso una collaborazione per un manuale di Sherlock Holmes, che fu distribuito prima dell’uscita dell’omonimo film, nel 2009, con Robert Downey Jr. e Jude Law. Dopo aver messo insieme alcune curiose fotografie, propose un libro illustrato al suo editore, che invece gli chiese di prenderle come spunto per un racconto.

Nacque così “La casa dei bambini speciali di Miss Peregrine”, ripubblicato col nome “Miss Peregrine. La casa dei ragazzi speciali” dopo l’uscita del film di Tim Burton. Il romanzo è divenuto subito un best seller, e Riggs ha proseguito le avventure dei bambini speciali nei successivi “Hollow City. Il secondo libro di Miss Peregrine. La casa dei ragazzi speciali”, “La biblioteca delle anime. Il terzo libro di Miss Peregrine. La casa dei ragazzi speciali” e “La mappa dei giorni. Il quarto libro di Miss Peregrine. La casa dei ragazzi speciali”.


Recensione

Eccomi qua a rubare di nuovo dalla libreria di mia Figlia Grande. Anche se il mio non è davvero un furto. Come dice il Grande Gigante Gentile di Roald Dahl “io l’ha imprestato per un pochino”. Erano settimane che lo osservavo curiosa, ma quando ho visto che lei lo ha divorato in tre giorni mi sono detta che dovevo provarlo. Inizio sottolineando questa meravigliosa edizione Vintage della Rizzoli. Un libro che appena comprato sembra già antico, carta spessa e scura, come fosse ingiallita dal tempo, e un odore forte e penetrante. Insomma, un vero piacere tenerlo tra le mani.

Ma la vera singolarità del romanzo, che lo rende unico ed eccezionale, è l’unione di parole e fotografie. Ransom Riggs riesce a unire la scrittura alla fotografia in un mix perfetto di fascino e curiosità. Tutte le foto utilizzate nel libro sono originali e sono state raccolte dall’autore tra mercatini e mostre, e solo alcune sono state leggermente modificate per andare incontro alla narrazione. Credo valga la pena acquistarlo anche solo per tenerlo sullo scaffale.

Ma mi auguro davvero che voi lo leggiate, perché altrimenti perdereste un libro straordinario, scritto da un adulto a cui è rimasta tutta la fantasia di un bambino. Il mondo che disegna Ransom Riggs è pieno di personaggi che abbiamo sognato fin da piccoli: la bambina che sa volare, il bambino invisibile, il ragazzo più forte del mondo. Molte di queste figure abbiamo imparato a conoscerle nei circhi, alle fiere, e la nostra fantasia avrebbe tanto voluto credere che fossero reali. E ora sono tutti qui, in queste 400 pagine, chiuse in un loop infinito del giorno in cui sarebbero dovute morire.

Persino l’ambientazione è perfetta: l’isola immaginaria di Cairnholm, con la sua pioggia costante, la nebbia, il vento gelido che viene dal mare, la campagna grigia popolata solo da pecore e piccoli cottage inglesi. È un’ambientazione piuttosto cupa e tetra, il quadro ideale per una storia dai risvolti non solo paurosi, ma amari, che cerca di trasmettere un messaggio fin troppo attuale.

Credo che “Miss Peregrine. La casa dei ragazzi speciali” sia destinato a un pubblico prevalentemente giovane, non solo per il testo fantastico. Il linguaggio è semplice e diretto, quotidiano, e rispecchia perfettamente il protagonista sedicenne che racconta la storia in prima persona. Jacob è un ragazzino cresciuto con le fantasticherie del nonno, ma una volta adolescente si scontra con la triste e deludente realtà di dover accettare che alla fine fossero solo storielle. È quindi entusiasmante e pauroso al tempo stesso scoprire che nel mondo esistono davvero le figure alle quali ha creduto per anni.

Ma è anche triste per lui dover riconoscere che il mondo non è pronto per persone tanto speciali e tanto diverse, che devono nascondersi come se i loro poteri fossero un peccato. Poteri, tra l’altro, che poco somigliano a quelli dei moderni supereroi e ricordano forse quelli che la storia ha definito fenomeni da baraccone e che l’uomo ha spesso sfruttato per i propri interessi. Viene da chiedersi se la priorità di questi bambini sia sfuggire ai bombardamenti nazisti o alla discriminazione dei loro simili. Sono certamente lontani dalla figura dell’eroe che usa i suoi poteri per il bene del prossimo e più simili a reietti che si nascondono nell’ombra. E forse è per questo che è così facile affezionarsi a loro, per questa vena di tristezza e ingenuità che li contraddistingue.

È vero che il romanzo non brilla per colpi di scena, anzi appare più come un prologo ai libri successivi, eppure la narrazione non risulta mai banale. Il romanzo è molto lungo e a metà soffre un po’ della mancanza di azione, per poi riprendersi in un finale inversamente veloce e movimentato. Il cambiamento di Jacob, da adolescente schivo e problematico, a elemento parte finalmente di un gruppo, accompagna tutto il romanzo, lasciandoci con il dubbio delle sue decisioni future, ma almeno con la certezza che abbia capito in parte il senso di inadeguatezza che l’ha accompagnato per tutta la vita.

Ad ogni modo, ora l’anello è spezzato e i ragazzi Speciali hanno l’occasione di scoprire cosa hanno perso per quarant’anni. Sono curiosa di leggere il seguito per sapere cosa Riggs ha riservato per il loro futuro.

O forse dovrei dire per il loro passato.


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